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6 Ago 2018 [13:47]

Sainz e Vandoorne, perché
meritano di restare in Formula 1

Massimo Costa - Photo 4

Sembra incredibile, ma è tutto vero. Carlos Sainz e Stoffel Vandoorne, due dei migliori giovani approdati nel mondiale F1 negli ultimi anni, rischiano clamorosamente di ritrovarsi senza un sedile per il 2019. Se questa "tragedia" sportiva dovesse accadere, sarebbe un pessimo segnale quello lanciato dalla F1 di Liberty Media, incapace di tenersi stretta le migliori speranze del futuro. Sainz ha debuttato con Toro Rosso nel 2015 dopo aver vinto la World Series Renault nel 2014 e subito ha dimostrato le proprie capacità divenendo un punto di riferimento importante per il team di Franz Tost, portando punti fondamentali per il campionato costruttori.

Il suo miglior risultato è un quarto posto nel GP di Singapore 2017, una delle sue ultime presenze in Toro Rosso perché la Renault lo ha strappato al team faentino a partire da Austin 2017 per sostituire Jolyon Palmer e confermandolo poi per il 2018. Ma proprio la Renault che tanto lo aveva voluto, altrettanto facilmente lo ha scaricato non volendo perdere l'occasione di portarsi a casa un top driver come Daniel Ricciardo. La Red Bull ha il "cartellino" di Sainz e può far valere le proprie decisioni fino al 30 settembre.

Carlos potrebbe così entrare nel team di Milton Keynes per rimpiazzare Ricciardo, il sogno di tutti i piloti cresciuti nell'ambito Red Bull. Ma c'è un ostacolo non indifferente per Sainz, rappresentato dalla presenza di Max Verstappen. I due ragazzi, nel periodo in Toro Rosso (2015 e le prime gare 2016, poi l'olandese è salito in Red Bull) non sono mai andati d'accordo. E sembra che proprio il clan di Verstappen abbia messo il veto all'arrivo del 23enne di Madrid. Che ha un'unica alternativa: la McLaren. Zak Brown lo prenderebbe più che volentieri, ma nel team di Woking la situazione non è molto chiara. Fernando Alonso non si sa bene quel che farà, lo stesso Brown spinge per il suo pupillo Lando Norris, pilota di F2, attualmente secondo in classifica.

Se quindi la situazione per Sainz è piuttosto fluida (e dire che quando era entrato in Renault pensava di potervi rimanere a lungo), per Vandoorne appare ancora più complicata. Perché lo spagnolo andrebbe a prendere proprio il posto del belga. Vandoorne è divenuto pilota Junior McLaren dopo aver vinto la Eurocup Renault nel 2012. È stato da rookie vice campione World Series Renault nel 2013 (battuto da Kevin Magnussen), ancora da rookie vice campione GP2 nel 2014 (sconfitto da Palmer) e poi campione GP2 nel 2015 sotterrando gli avversari. Ha vinto tanto Vandoorne, poi la McLaren lo ha spedito un anno in Giappone nella Super Formula (quarto) e finalmente lo ha lanciato in F1 dopo una gara spot nel 2016. Il belga ha faticato con il motore Honda e quest'anno ha avuto diversi problemi con la power unit Renault. Ma nel complesso, le sue prestazioni non sono lontane da quelle del compagno di squadra Alonso benché la classifica a punti sia impietosa: 44 per l'asturiano, 8 per Stoffel.

Eppure Vandoorne rischia seriamente di uscire dall'orbita McLaren senza aver potuto dimostrare il suo reale valore. E se Brown non lo terrà più con sè, chi vorrà Vandoorne? Frederic Vasseur, suo manager occulto, ed Alessandro Alunni Bravi che lo segue direttamente, cercheranno di trovargli una sistemazione benché le possibilità non siano molte. La Sauber, dove Vasseur è team principal, potrebbe mantenere l'attuale formazione, con Charles Leclerc e Marcus Ericsson. E per entrare nel team svizzero spinge forte anche Enrico Zanarini per Antonio Giovinazzi. Un'opportunità per Vandoorne potrebbe essere la Haas, che deciderà in settembre se mantenere Romain Grosjean. Certo sarebbe curiosa la coppia Magnussen-Vandoorne, rivali in WSR nel 2013. Altra opzione la Toro Rosso, che non ha giovani particolari da lanciare se non Daniel Ticktum, ancora acerbo.

Ecco dunque come Sainz, 72 GP disputati e 35 volte a punti, e Vandoorne, 32 gare di F1 e capace di ottenere due settimi posti nel 2017 con un motore Honda che di certo non aiutava, rischiano seriamente di non far parte del prossimo campionato. Assurdo e simili ingiustizie ne abbiamo già vissute in passato. Purtroppo, finché vi saranno solamente 20 monoposto disponibili, sarà molto complicato per i giovani non solo mantenere il posto, ma anche entrare a far parte della massima categoria.
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