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5 Nov 2024 [14:19]

Tsunoda e Lawson fantastici
a San Paolo, ma quanta sfortuna

Massimo Costa - XPB Images

Che la Racing Bulls a San Paolo potesse ottenere un risultato importante, lo si era intuito nella qualifica Sprint, con Liam Lawson capace di entrare nel Q3 e siglare l’ottavo tempo. Nella corsa di 30 minuti però, tale posizione non si è concretizzata in punti per la classifica, che vanno ai primi otto, in quanto Lawson ha concluso nono superato nel finale dalla Red Bull di Sergio Perez. Poco male.

Poi, è arrivata la pioggia. E la Racing Bulls si è trasformata in una squadra capace di poter puntare a risultati inimmaginabili grazie certamente a un assetto perfetto, ma anche a due piloti che hanno offerto prestazioni da incorniciare. Yuki Tsunoda, opaco nel format Sprint, l’asfalto bagnato ha portato il box di Faenza al terzo posto mentre Lawson, al suo ottavo weekend in F1, ha concluso quinto. Un risultato che ha lasciato tutti a bocca aperta.

A quel punto, poteva accadere qualsiasi cosa nel Gran Premio, sempre con asfalto bagnato. In partenza, Tsunoda ha tenuto la terza posizione, Lawson è scivolato sesto, superato da Charles Leclerc, dopo che ha alzato il piede in prossimità della curva 2. Se non l’avesse fatto, ci poteva essere un contatto proprio con Tsunoda e il dramma sportivo sarebbe stato enorme. Il giapponese ha tenuto saldamente la terza piazza alle spalle di George Russell e Lando Norris, tenendo a debita distanza un altrettanto sensazionale Esteban Ocon.

La svolta si è verificata al 29° giro quando Tsunoda è entrato ai box per montare gomme full wet, seguito poi da Lawson. Anche Russell e Norris si erano fermati in quella tornata, ma per montare nuovamente le intermedie. Una scelta giusta quella di Racing Bulls perché la pioggia sarebbe aumentata dopo poco. E invece, cosa accade? Che Franco Colapinto al 31° giro è andato a sbattere e inevitabilmente, essendo la sua Williams ferma semi distrutta in mezzo al tracciato, è stata esposta la bandiera rossa.

Un vero dramma per il team faentino perché l’undercut rispetto a chi li seguiva era perfetto, ma la regola permette di cambiare gli pneumatici quando ci si ferma per bandiera rossa e così chi era risalito in classifica non avendo effettuato il pit-stop, ne ha tratto un innegabile vantaggio. Nel caso, Ocon, Verstappen e Gasly, e questo ha portato Tsunoda in sesta posizione e Lawson in decima (era settimo prima del pit-stop).

Una vera sfortuna per loro e per il team. Tsunoda ha poi perso la sesta piazza, superato da Leclerc, poi anche Oscar Piastri lo ha sopravanzato. Al 60° giro di 69. Tsunoda era così ottavo, Lawson nono dopo aver vinto un duello con Sergio Perez e successivamente impegnato da Lewis Hamilton. La penalità di 10” a Piastri per avere centrato proprio Lawson dopo il restart dalla rossa, ha permesso a Tsunoda di concludere settimo nella classifica finale mentre Lawson ha compiuto un vero capolavoro tenendo testa ad Hamilton.

Morale, Yuki ha ritrovato la zona punti dopo sette gare fuori dalla top 10, Liam in tre corse alle quali ha partecipato dopo aver sostituito Daniel Ricciardo, ha già firmato due noni posti. Ma senza quella maledetta rossa, le cose potevano essere molto diverse.
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