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9 Ott [10:31]

Verstappen iridato in una
stagione per lui impeccabile

Massimo Costa - XPB Images

Campione del mondo per la seconda volta consecutiva. Campione del mondo... senza saperlo. E sì, perché dopo aver festeggiato la vittoria nella mini gara di Suzuka, mentre si tenevano le interviste di rito nella corsia box, è arrivata la scontata penalità a Charles Leclerc per il taglio della variante, all'ultimissimo giro, che porta sul rettifilo di arrivo. Il pilota della Ferrari, con le gomme in crisi consumate troppo nei primi giri, era in piena bagarre con Sergio Perez, e quando è rientrato in pista, Leclerc ha anche ostacolato il messicano. Dunque, 5" di penalità, da secondo a terzo e quei pochi punti persi hanno avuto un impatto notevolissimo sul campionato. Perché hanno permesso a Verstappen di essere matematicamente campione del mondo con ben quattro Gran Premi di anticipo mancando ancora le gare di Austin, Città del Messico, San Paolo e Sakhir.

Verstappen ha disputato una stagione strepitosa pur avendo in più di una circostanza una monoposto inferiore alla Ferrari. Dimenticatevi il Verstappen iracondo del 2021 (e anche prima del 2021...), quello dei comportamenti in pista (e anche nel paddock) non sempre corretti che sfociati nella guerra con Lewis Hamilton. Messosi il cuore in pace con il titolo mondiale vinto all'ultimo giro dell'ultimo Gran Premio dello scorso anno, anche se ottenuto grazie al comportamento completamente sbagliato dell'allora direttore di gara Michael Masi che praticamente tolse ad Hamilton un mondiale già vinto, Verstappen ha affrontato il 2022 da pilota e persona improvvisamente matura.

Nel corso del campionato ha affrontato vari duelli, anche duri, con Leclerc, Sainz, Russell, ma non ha fatto mai uso ai mezzucci che facevano parte del suo repertorio. Sempre pulito, corretto, ma spesso implacabile. Quest'anno Verstappen ha vinto a Jeddah, Imola, Miami, Montmelò, Baku, Montreal, Le Castellet, Budapest, Spa, Zandvoort ed ora Suzuka. Ben 11 successi su 18 corse disputate. La Red Bull ha compiuto progressi continui (e qui bisognerà attendere la relazione FIA in merito al rispetto del budget cap) mentre la Ferrari arretrava e già si leccava le ferite per i tanti e troppi errori di strategia nonché dei suoi piloti Leclerc (Imola e soprattutto Le Castellet, quando aveva la vittoria in mano). Verstappen non ha sporcato alcun risultato, i due zero in classifica di Sakhir e Melbourne sono dovuti ai due ritiri per motivi di affidabilità della sua monoposto. Prontamente risolti considerando che poi Max non si è più dovuto fermare.



Verstappen, 25 anni conta ora due campionati del mondo vinti dopo 159 Gran Premi disputati, una presenza nel mondiale di F1 iniziata nel 2014 quando ancora era minorenne per volere della Red Bull, in particolare di Helmut Marko che lo ha prelevato dalla F3 europea, dove era un debuttante, ma aveva disputato una grande stagione, per portarlo in F1 sulla Toro Rosso con un solo anno di monoposto sulle spalle. Fu quella una mossa "disperata" di Marko per soffiarlo alla Mercedes che lo aveva quasi inserito nel proprio programma Junior con l'intento di farlo correre nell'allora GP2, oggi Formula 2. Ma la proposta di Marko, di portarlo subito in F1, ribaltò la situazione e Jos Verstappen, padre di Max ed ex pilota di F1 a sua volta, non ebbe dubbi: alla F1 non si dice mai di no. Oggi Max Verstappen conta 33 vittorie, 18 pole e un totale di podi pari a 74. Per 39 volte è partito dalla prima fila.

Verstappen e Red Bull sono un tutt'uno. Il feeling tra pilota e componenti della squadra è eccezionale e paragonabile soltanto a quello che vi è tra Hamilton e la Mercedes. Il team principal Christian Horner ha svolto ancora una volta un lavoro eccezionale così come lo staff tecnico diretto da Adrian Newew e la Red Bull quest'anno vincerà anche il titolo costruttori, che nel 2021 era invece andato alla Mercedes. Quindi, un doppio successo per quelli che ancora vengono chiamati con un certo spregio i bibitari. Ma forse i costruttori presenti in F1 dovrebbero imparare qualcosa da loro, considerando anche i titoli già vinti (quattro) con Sebastian Vettel e non sentirsi superiori.

Il mondiale vinto sulla pista di Suzuka assume un significato particolare perché conquistato sul circuito della Honda che, seppur ritiratasi alla fine del 2021, continua a fornire il proprio fondamentale supporto tecnico alle power unit della Red Bull. E chissà che dopo il mancato accordo con la Porsche, per il 2026, anno dell'avvio delle nuove regole per i motori, la Honda non torni ufficialmente in F1 con il team che proseguirà ad aiutare fino al 2025.



La gara di Suzuka, sempre con pista bagnata, come detto sopra è stata una corsa sprint di 45 minuti. Dopo 2 giri, in cui abbiamo assistito alla prima curva dopo il via al sorpasso maestoso di Verstappen (partito non benissimo) a Leclerc all'esterno, l'uscita di Sainz, nella foto sopra, ha chiamato la bandiera rossa e l'aumento della pioggia ha portato alla sospensione del Gran Premio. Si temeva che venisse cancellato, ma a 45 minuti del count down fatto partire in precedenza, si è deciso di gareggiare. Le condizioni erano effettivamente migliorate. Dopo due giri di safety-car, Verstappen ha presto allungato su Leclerc il quale, per tentare di tenere il passo dell'olandese, ha consumato eccessivamente le gomme. Giro dopo giro ha perso sempre più terreno da Verstappen venendo raggiunto da Perez con l'epilogo finale sopra raccontato.



Gran quarto posto di Esteban Ocon con l'Alpine-Renault che praticamente per tutti i 45 minuti di gara ha rintuzzato magnificamente gli attacchi di Lewis Hamilton, quinto al traguardo con la Mercedes. Applausi per Sebastian Vettel che su un circuito vero come quello di Suzuka, nonostante il tedesco sia oramai in modalità ritiro dalle corse, ha messo sul piatto una prestazione straordinaria concludendo sesto. Spinto fuori da Fernando Alonso nel primo giro, a cui poi è seguita la sosta, Vettel era nelle retrovie al restart, ma prima di tutti ha deciso di passare dalle gomme wet alle intermedie. Una decisione che si è rivelata fondamentale e gli ha permesso di guadagnare almeno dieci posizioni. Stessa scelta fatta da Nicholas Latifi, solitamente ultimo, ma che ha concluso nono grazie a una bella prova di orgoglio. Settimo è invece risultato Alonso, il cui secondo pit-stop non ha pagato, e ottavo un deluso George Russell con la seconda Mercedes.

Domenica 9 ottobre 2022, gara

1 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 29 girii
2 - Sergio Perez (Red Bull-Honda) - 27"066
3 - Charles Leclerc (Ferrari) - 31"763
4 - Esteban Ocon (Alpine-Renault) - 39"685
5 - Lewis Hamilton (Mercedes) - 40"326
6 - Sebastian Vettel (Aston Martin-Mercedes) - 46"358
7 - Fernando Alonso (Alpine-Renault) - 46"369
8 - George Russell (Mercedes) - 47"661
9 - Nicholas Latifi (Williams-Mercedes) - 1'10"143
10 - Lando Norris (McLaren-Mercedes) - 1'10"782
11 - Daniel Ricciardo (McLaren-Mercedes) - 1'12"877
12 - Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) - 1'13"904
13 - Yuki Tsunoda (Alpha Tauri-Honda) - 1'15"599
14 - Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) - 1'26"016
15 - Valtteri Bottas (Sauber Alfa Romeo-Ferrari) - 1'26"496
16 - Guan Yu Zhou (Sauber Alfa Romeo-Ferrari) - 1'27"043
17 - Pierre Gasly (Alpha Tauri-Honda) - 1'28"091
18 - Mick Schumacher (Haas-Ferrari) - 1'32"523

Ritirati
Carlos Sainz
Alexander Albon

Il campionato piloti
1.Verstappen 366; 2.Perez 253; 3.Leclerc 252; 4.Russell 207; 5.Sainz 202; 6.Hamilton 180; 7.Norris 101; 8.Ocon 78; 9.Alonso 65; 10.Bottas 46; 11.Vettel 32; 12.Ricciardo 29; 13.Gasly 23; 14.Magnussen 22; 15.Stroll 13; 16.Schumacher 12; 17.Tsunoda 11; 18.Zhou 6; 19.Albon 4; 20.Latifi, De Vries 2.

Il campionato costruttori
1.Red Bull-Honda 619; 2.Ferrari 454; 3.Mercedes 387; 4.Alpine-Renault 143; 5.McLaren-Mercedes 130; 6.Sauber Alfa Romeo-Ferrari 52; 7.Aston Martin-Mercedes 45; 8.Haas-Ferrari, Alpha Tauri-Honda 34; 10.Williams-Mercedes 8.