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29 Ott 2008 [12:40]

Via al progetto targato Ferrari

Finalmente qualcosa si muove. Dopo anni e anni di immobilismo, la Ferrari ha deciso di fornire, in collaborazione con la CSAI, il proprio appoggio per sostenere e promuovere la carriera dei piloti di casa. L’ultima volta che a Fiorano è stato organizzato un test tutto tricolore è stato nel settembre 1995. Sulla Ferrari dell’epoca (Jean Alesi e Gerhard Berger erano i piloti ufficiali) salirono Giancarlo Fisichella, Gianni Morbidelli, Pierluigi Martini, Luca Badoer.

A parte il romano, tutti gli altri avevano già vissuto stagioni in F.1. Jean Todt comunicò che quella prova aveva lo scopo di valutare le qualità dei suddetti in quanto si stava cercando un eventuale collaudatore per rimpiazzare Nicola Larini. A partire dal 1997, Badoer ricoprì il ruolo di tester per la Ferrari, che tuttora mantiene. Da quel momento, il veneto è stato praticamente l’unico italiano a guidare le monoposto di F.1 progettate e costruite a Maranello. In qualche occasione, recentemente, tale onore è spettato ad Andrea Bertolini, anch’egli collaudatore, ma pilota cresciuto con le vetture Gran Turismo.

Adesso, tredici anni dopo quel test, tre giovanissimi avranno la grande possibilità di guidare la F2008 di Felipe Massa e Kimi Raikkonen. Si tratta dei primi tre classificati della F.3 Italia: Mirko Bortolotti, Edoardo Piscopo, Salvatore Cicatelli. Di questo test Ferrari se ne parlava fin dall’aprile scorso, ma non vi è mai stata l’ufficializzazione. Un vero peccato perché un simile annuncio avrebbe portato alla categoria un buon numero di piloti attirati dal premio finale, incrementando gli schieramenti di partenza e risolvendo qualche problema alle squadre. Ma evidentemente, la certezza della possibilità di svolgere il test la si è avuta nelle ultime settimane.

Bortolotti, Piscopo e Cicatelli saranno chiamati a Maranello per fare il sedile e potranno visitare l’intero reparto corse. Poi, torneranno in Emilia per una prova con il simulatore, infine il 26 novembre saliranno sulla F2008 per guidarla sul circuito della Ferrari a Fiorano. E dopo? Non si sa. Come del resto accade per tutti quei piloti che si aggiudicano un test con una monoposto di F.1. Intanto, i tre giovani italiani vivranno un’esperienza indimenticabile e anche utile dal punto di vista professionale. Per il futuro invece, benché né CSAI né Ferrari abbiano rilasciato comunicati, indiscrezioni lasciano intendere che verrà creato un Programma Junior.

Però, diverso da quelli che conosciamo, di Red Bull, Toyota, Renault o Mercedes. I ragazzi non saranno selezionati dal karting o dalle formule propedeutiche quali la Azzurra, la Bmw o la Renault 2.0, bensì si partirà dalla F.3 italiana. Se sarà veramente così, non si potrà non criticare tale scelta, perché il talento va cercato e individuato nelle più svariate categorie e non preso nel mucchio di un’unica serie quale è la F.3 tricolore. Anche perché si potrebbe verificare che dei ragazzini inesperti di 15-16 anni provenienti dal karting vengano fatti salire senza scrupoli, da genitori frettolosi e incompetenti e da team manager cui poco importa della crescita del pilota, su delle monoposto tecnicamente impegnative e potenti come le F.3. Un grave errore. Perché per la maturazione del ragazzo è fondamentale una esperienza costruita in campionati monomarca per essere all’altezza di competere su buoni livelli in F.3.

Massimo Costa
Articolo tratto dal Magazine Italiaracing