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19 Ago 2025 [18:56]

Il punto della stagione
Porsche al top, Acura tenta l’assalto

Michele Montesano

L’esito finale è tutt’altro che certo. L’IMSA SportsCar Championship si appresta a vivere un finale di stagione ancora tutto da scrivere. L’equilibrio in pista ha reso il campionato nordamericano Endurance estremamente combattuto. Se la lotta per il titolo piloti, a meno di clamorosi colpi di scena, è ristretto agli alfieri Porsche, sul fronte costruttori si assisterà a un duello tra la Casa tedesca e la Acura. Seguono in scia BMW e Cadillac, mentre Aston Martin e Lamborghini proveranno a ritagliarsi uno spazio negli ultimi due appuntamenti stagionali.



Al contrario di quanto sta accadendo nel FIA WEC, la Porsche 963 LMDh si è confermata la vettura da battere. La stagione 2025 dell’IMSA è infatti iniziata nel segno del Penske Motorsport. Felipe Nasr e Nick Tandy, supportati da Laurens Vanthoor nelle gare più lunghe, hanno monopolizzato la scena conquistando le prime gare del campionato. Il terzetto ha dominato dapprima la 24 Ore di Daytona e poi la successiva 12 Ore di Sebring. Mentre la coppia Nasr e Tandy si è imposta nella tappa di Long Beach consolidando il primato in classifica generale.

La situazione si è però ribaltata nel prosieguo del campionato. Con la vittoria di Laguna Seca è iniziata la rimonta di Mathieu Jaminet e Matt Campbell. A podio sul cittadino di Detroit, la coppia del Porsche Penske Motorsport ha nuovamente preceduto i compagni di squadra Nasr e Tandy, quest’ultimi poi costretti al ritiro nella 6 Ore di Watkins Glen. L’ennesimo passo falso è arrivato nell’ultima gara a Road America con Nasr e Tandy fuori dalla zona punti. La regolarità ha quindi premiato Jaminet e Campbell che sono, così, saliti in vetta alla classifica. Ma nulla è ancora deciso perché, a due gare dal termine, a dividere i due equipaggi Porsche ci sono solamente 75 punti.



Principale contendente di Porsche per la conquista del titolo costruttori, Acura ha spiccato il volo nell’arco della stagione. Rientrato in IMSA dopo un anno sabbatico, il team Meyer Shank Racing ci ha messo davvero poco per levarsi la ruggine di dosso e tornare a frequentare i piani alti della classifica. Infatti già nel primo appuntamento stagionale, la 24 Ore di Daytona, la ARX-06 LMDh di Tom Blomqvist, Colin Brown, Scott Dixon e Felix Rosenqvist ha ottenuto un positivo secondo posto. Podio bissato dal terzetto Renger van der Zande, Nick Yelloly e Alex Palou al termine della 12 Ore di Sebring.

Le Acura ARX-06 LMDh sono tornate definitivamente protagoniste dell’IMSA sul cittadino di Detroit. Conquistata la pole position, Yelloly ha dominato la gara prima di cedere il volante a van der Zande che ha riportato il marchio giapponese sul gradino più alto del podio esattamente a distanza di un anno. La striscia positiva è proseguita anche nella 6 Ore di Watkins Glen con il successo di Blomqvist e Braun supportati da una strategia perfetta da parte degli uomini del Meyer Shank Racing. Con appena 45 punti di distacco da Porsche, Acura può ancora ambire alla conquista del titolo costruttori.



Tanto veloce in qualifica, con ben quattro pole consecutive siglate da Dries Vanthoor a inizio stagione, BMW non si è rivelata altrettanto competitiva sul passo gara venendo battuta sia da Porsche che da Acura. Per uno strano segno del destino, il riscatto è arrivato puntale dopo l’annuncio della separazione della Casa tedesca con il team Rahal Letterman Lanigan Racing a fine anno. Infatti nella tappa di Road America le BMW M Hybrid V8 LMDh hanno siglato una sonora doppietta con Vanthoor e Philip Eng che hanno preceduto i compagni di squadra Marco Wittmann e Sheldon van der Linde.

Il futuro incerto non ha destabilizzato la squadra americana che punterà fino alla fine a portare a casa il titolo piloti. Anche se l’impresa è matematicamente ancora possibile, con la coppia Vanthoor-Eng a 181 punti dalla vetta, le speranze di ricucirsi sono ridotte al lumicino. A prescindere dal risultato finale, BMW ha confermato la sua presenza in IMSA anche nei prossimi anni. Chiuso il rapporto con il team RRL, la Casa di Monaco di Baviera svelerà a tempo debito la nuova squadra che schiererà le sue M Hybrid V8 LMDh nel 2026.



Nonostante sia rappresentata da due squadre di vertice, Cadillac finora ha raccolto meno del previsto. Lasciate le Acura ARX-06, il team Wayne Taylor Racing è tornato a schierare le vetture americane ma, fatto eccezione per il podio di Detroit e di Watkins Glenn, le V-Series.R LMDh sono ancora a secco di vittorie. Non è andata meglio al team Action Express Racing, ancora più distante dal vertice della classifica. La situazione stride se confrontata con quanto sta accadendo nel WEC, dove le Cadillac del team Jota hanno conquistato la doppietta nella 6 Ore di San Paolo, oltre ad essere le principali rivali di Ferrari per la corsa al titolo.

Assente a Daytona, l’avventura di Aston Martin in IMSA ha preso il via dalla 12 Ore di Sebring. Come prevedibile, sia la Valkyrie LMH che la squadra The Heart of Racing hanno dovuto fare i conti con una classe totalmente nuova. Inoltre la singola vettura presente in griglia non ha permesso di accelerare lo sviluppo allungando, inevitabilmente, i tempi di rodaggio. I risultati sono iniziati ad arrivare nelle gare più brevi, come l’ottavo posto sui cittadini di Long Beach e Detroit ad opera di Ross Gunn e Roman de Angelis.



La coppia dell’Aston Martin ha poi ulteriormente migliorato il ruolino di marcia conquistando il sesto posto a Road Atlanta. Senza dubbio la minor concorrenza in IMSA, se messa a confronto con la griglia del WEC, ha permesso alla LMH inglese di ottenere risultati migliori. Ma la Valkyrie, dopo un avvio difficoltoso, è parsa in netta crescita nel prosieguo del campionato, il che fa ben sperare per il finale di stagione.

A distanza di un anno dal debutto della SC63 LMDh, Lamborghini ha ridimensionato i programmi che vedono impegnata la sua vettura. Chiusa l’avventura nel Mondiale Endurance, la Casa del Toro si è focalizzata esclusivamente sulla serie Endurance dell’IMSA. Con il supporto del Riley Motorsports, Lamborghini ha schierato una sola SC63 LMDh. Dopo i due ritiri a Daytona e Sebring, la Lamborghini ha ottenuto il settimo posto nella 6 Ore di Watkins Glen con la coppia Daniil Kvyat e Romain Grosjean.



Purtroppo, a inizio mese, i vertici della Casa di Sant’Agata Bolognese hanno preso la dolorosa decisione di mettere in pausa il programma LMDh. Il tutto per concentrare le forze sia sulla nuova Temerario GT3, che farà il debutto il prossimo anno nella 12 Ore di Sebring, che sulla versione Super Trofeo che esordirà nel 2027. Le ultime gare per poter ammirare la SC63 LMDh saranno dunque la 6 Ore di Indianapolis e l’iconica Petit Le Mans. Resta da capire se in questi ultimi due appuntamenti la Lamborghini sarà dotata degli aggiornamenti previsti sulle sospensioni per puntare, magari, a chiudere in bellezza la stagione.
CetilarDALLARA