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20 Nov 2020 [11:19]

Liberty insaziabile, ma è giusto?
Carey pensa già a stagioni F1 di 24 GP

Jacopo Rubino - XPB Images

Il calendario 2021 di Formula 1 sarà di 23 Gran Premi, un record. Coronavirus permettendo, certo, ma la strada è tracciata: Liberty Media vuole sempre più tappe, spingendosi laddove nemmeno il padre-padrone Bernie Ecclestone aveva osato. Anzi, si guarda già ad un futuro da 24 appuntamenti, come anticipato dall'attuale amministratore delegato Chase Carey. "Spero in un calendario da 24 gare nei prossimi anni", ha affermato il manager americano in una teleconferenza con gli investitori. L'aspetto interessante? "Probabilmente ci sarà un'alternanza fra alcuni circuiti, per fare spazio a qualche nuovo partner. Ma i nostri accordi a lungo termine rimarranno la priorità".

È un'idea che pubblico e addetti ai lavori hanno spesso avvallato: avere una base "fissa" di GP, e creare maggiore varietà attraverso una rotazione degli altri eventi. In questo modo, magari, sarebbe più facile rivedere piste come il Mugello, Imola, il Nurburgring, Portimao o Istanbul, inserite in questa stagione per ovviare alle problematiche dell'emergenza COVID-19, con alto gradimento di piloti e spettatori.

Un Mondiale così ipertrofico fa aumentare i guadagni di Liberty Media, ma pone sfide molto serie per le scuderie. Già per il 2021 la stessa corazzata Mercedes ha in programma di riassettarsi, anche perché ci saranno due triplette ravvicinate: Spa-Zandvoort-Monza e poi Sochi-Singapore-Suzuka. "Per tutte le persone in questo universo viaggiante lo sforzo diventa sempre più pesante. Si sta a lungo lontani dalle famiglie. Avremo due triplette e varie doppiette, non c'è una soluzione facile", ha commentato di recente il team principal Toto Wolff. Si pensa ad esempio ai meccanici, figure che non volano in prima classe e sono sottoposte a turni di lavoro faticosi. "Potremmo non avere sempre lo stesso staff a tutti i 23 Gran Premi. Ci sarà un gruppo centrale a cui purtroppo toccherà non mancare mai, ma dovremo riorganizzarci per dar modo a tutti di ricaricarsi. Sarà dura, fisicamente e mentalmente".

Anche Franz Tost, responsabile dell'AlphaTauri, prevede una rotazione del personale: "23 gare con un singolo gruppo di ingegneri sono impossibili. Dovremo allargarci per dividere i compiti". E Mattia Binotto, team principal Ferrari, anche nel 2021 pensa di restare a Maranello in alcuni weekend, come appena avvenuto in Turchia e come sarà in Bahrain: "Devo bilanciare i compiti in sede e in pista".

Persino gli appassionati non sono convinti di un menù così ricco: basta fare un giro in Rete per individuare le perplessità, motivate razionalmente. Non tutti possono permettersi di restare davanti alla TV per 24 fine settimana, sottraendo tempo alla vita privata o al lavoro, ad esempio. O semplicemente, una "overdose" di F1 può stancare persino i più incalliti.

Il valore dei singoli eventi, persino dei più prestigiosi come quelli di Monaco, di Gran Bretagna o d'Italia, rischia peraltro di calare, in un campionato così esteso. L'esclusività conta parecchio, nel creare attesa e interesse. L'audience complessiva della F1 probabilmente non smetterà di crescere, toccando nuovi mercati o nuove fasce di pubblico attraverso Internet, ma non è detto che sia oro tutto quel che luccica. Il nostro Stefano Domenicali, da gennaio prossimo CEO del Circus, avrà un approccio meno votato alla quantità a tutti i costi?
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