7 Ott 2025 [14:56]
Alonso e quella "garra" che
piacerebbe al ct azzurro Gattuso
Massimo Costa - XPB Images
Se potesse farlo, Gennaro “Ringhio” Gattuso, commissario tecnico della nazionale italiana di calcio, non si farebbe problemi nel convocare per le prossime partite degli azzurri Fernando Alonso. Un tipetto che, a dispetto dei 44 anni compiuti, ha la “garra” giusta che tanto piace al Mister. Peccato, però, che il Fernando non calci un pallone, bensì manovri un volante, quello della Aston Martin-Mercedes. Con una monoposto piuttosto incomprensibile, a Singapore, Alonso ha trovato il modo di essere protagonista nelle libere del venerdì, illudendo un po’ troppo.
Tornato a più miti consigli in qualifica, decimo e comunque capace di centrare la Q3, nel Gran Premio ha corso in apnea riuscendo anche a non farsi mancare qualche simpatico siparietto via radio con il suo ingegnere. Prima intimandogli che avrebbe spento la comunicazione se l’avesse disturbato ancora per delle sciocchezze (una di queste, “mancano 34 giri alla fine”), poi auto celebrandosi per un bel sorpasso dopo un agguerrito duello con Isack Hadjar. “Merito un trofeo”, ha detto
Guadagnato l’ottavo posto, Alonso ha visto davanti a sé la claudicante Ferrari di Lewis Hamilton, rimasto senza freni. Sono arrivati praticamente in volata, poi il suo quasi coetaneo si è trovato sul groppone 5” di penalità per track limits e così sono arrivati i 6 punti della settima posizione. E, per lui sicuramente ben più importante, il sorpasso in classifica generale a Lance Stroll. Di stargli dietro certamente non ne poteva più. Ora ne ha 36 di punti, il canadese è fermo a 32.
Sette volte Alonso ha concluso in zona punti, sei gli arrivi in top 10 per Stroll. Che continua a deludere in qualifica, non ha superato il Q1 per ben 12 volte (a Singapore graziato dalla squalifica Williams è risalito di due posizioni), ma in gara qualche volta qualcosa di buono la produce. Domenica scorsa si è esibito in uno stint lunghissimo con le gomme soft con le quali era partito. Sono stati 40 i giri percorsi, un record, segno della buona gestione da parte sua di questa mescola morbida.
Peccato che non ha portato dividendi alla fine, perché facendo il pit-stop ha perso il nono posto ed ha concluso 13esimo, seppure in rimonta da 19esimo con gli pneumatici medi. Forse sarebbe stato meglio se l’avessero fermato qualche giro prima. Nella sempre interessante bagarre che vede coinvolte le squadre di centro gruppo nella classifica costruttori, Aston Martin è settima ed ha ridotto a 4 le lunghezze che la separano dalla Racing Bulls, rimasta a secco dopo le ultime eccellenti prestazioni.
A motori spenti, per Alonso è arrivata un’altra soddisfazione. Il pubblico televisivo sparso per il globo terracqueo, lo ha votato quale miglior pilota del giorno. Una cosa mica da poco. Per lui, il 22,5 per cento delle preferenze contro il 16,4 di Russell e il 14,5 di Verstappen.