Jacopo RubinoCiao Toro Rosso, benvenuta AlphaTauri. L'evento all'Hangar 7 di Salisburgo, uno dei luoghi-simbolo del mondo Red Bull, dopo 14 stagioni ha sancito il definitivo cambio di identità della squadra di Formula 1 con base a Faenza: servirà a promuovere il marchio di moda creato dalla multinazionale austriaca. Motivo di curiosità era la nuova livrea scelta, che vedrà il dominio del bianco per la zona anteriore e di un elegante blu scuro per il posteriore. La vernice è opaca, seguendo quello che sta diventando ormai uno standard.
Dietro questa trasformazione c'è però tanta continuità: sono rimasti gli stessi piloti Daniil Kvyat e Pierre Gasly, cosa mai scontata per la vecchia Toro Rosso, si va avanti utilizzando power unit Honda e su un legame sempre più stretto con Red Bull. Dalla casa madre la nuova AT01 condividerà il retrotreno, la sospensione anteriore e la parte idraulica. "Questo significa che dovremmo essere competitivi", conferma il team principal Franz Tost. "Sono ottimista per tre ragioni: in Honda hanno compiuto grandi progressi in inverno, sia a livello di prestazioni che di affidabilità, abbiamo avuto buoni riscontri in galleria del vento e abbiamo due ottimi piloti".

Il conteggio è azzerato, ma la macchina disegnata da Jody Eggington (che ha raccolto l'eredità di James Key) appare come una evoluzione della precedente STR14. Interessante l'interpretazione dei deviatori di flusso davanti alle pance, peraltro davvero compatte come si vede dalle immagini in studio, dato che sul palco dell'Hangar 7 sono stati tolti i veli al modello 2019 ridipinto. Il tutto dopo una vera e propria sfilata, che riflette l'approccio "fashion" pensato per questa AlphaTauri.
L'obiettivo annunciato è di lottare per il fatidico quinto posto fra i costruttori, mai raggiunto sotto le insegne Toro Rosso. Tolta l'epica vittoria di Sebastian Vettel nel 2008 a Monza, quello passato è stato comunque il miglior anno della compagine italo-austriaca, grazie ai due incredibili podi di Hockenheim e Interlagos. Ripetersi sarà quasi durissima, in gare normali, ma alzare l'asticella non è impossibile. Si comincia da domani, con lo shakedown a Misano sfruttando i chilometri concessi per i filming day. Anche questa una tradizione ereditata dall'epoca Toro Rosso.