2 Lug 2006 [15:23]
Daytona 400, gara: Stewart vince, gran gara di Boris Said
Con il ritorno a Talladega, per la Pepsi 400, arriva una nuova vittoria per Tony Stewart, pronto a riprendere la battaglia contro Johnson e gli altri dopo un periodo sfortunato tra problemi fisici e tecnici. La vera sorpresa della corsa porta però un altro nome, quello di Boris Said, autore della pole position e trovatosi, per via di una tattica felice, in testa a tre giri dal termine. Con una Ford Fusion preparata in collaborazione con la Roush Racing (ed i risultati si sono visti), Said è riuscito, pur con gomme vecchie, a conquistare la quarta posizione dietro ai fratelli Busch, nell’ordine Kyle e Kurt. Sulle sopraelevate più alte del mondo (dopo quelle di Monza) i contatti, che siano bussate o sportellate, non mancano mai, e da tenere d’occhio sono le “reazioni a catena” che di frequente causano rallentamenti e tamponamenti in serie. Il primo pilota ad uscire di pista è stato Burton, che dopo aver alzato il piede per il rallentamento di Blaney, è venuto a contatto con Mears. Ad andare a muro sono anche stati Waltrip (da solo), oltre a Labonte, toccato da Johnson dopo che quest’ultimo aveva perso il controllo della sua vettura. Anche ai box la situazione si è rivelata convulsa, con un contatto multiplo tra Biffle, Truex e Sadler. Come sempre sui superspeedway, a complicare le cose è arrivato anche un mini-big one: a 12 tornate dal termine Biffle, perso in controllo della sua vettura, è stato toccato dall’incolpevole Yeley, centrando il compagno Mark Martin e creando gravi problemi anche a Carl Edwards e Jeff Gordon, che hanno chiuso rispettivamente in trentanovesima e quarantesima posizione. Tornando alla classifica, in quinta posizione ha chiuso Matt Kenseth, davanti a Sadler, Mears, McMurray, Harvick e Bowyer. Con questo piazzamento Kenseth va a recuperare quasi tutto lo svantaggio su Johnson in classifica, guadagnando punti su Dale Earnhardt Jr, terzo anche grazie alla giornataccia di Kahne. Rientrano nei primi dieci sia Hamlin che Kyle Busch, mentre ne escono Gordon e Biffle. La carovana della Nascar passa ora su un ovale famoso per gli arrivi in volata: il Chicagoland Speedway.
Nella foto, Boris Said
Marco Cortesi
L’ordine di arrivo, domenica 2 luglio 2006
1 - Tony Stewart (Chevrolet) – Gibbs - 160
2 - Kyle Busch (Chevrolet) – Hendrick - 160
3 - Kurt Busch (Dodge) - Penske - 160
4 - Boris Said (Ford) - Simo - 160
5 - Elliott Sadler (Ford) - Yates - 160
6 - Matt Kenseth (Ford) - Roush - 160
7 - Casey Mears (Dodge) - Ganassi - 160
8 - Jamie McMurray (Ford) - Roush - 160
9 - Kevin Harvick(Chevrolet) – Childress - 160
10 - Clint Bowyer (Chevrolet) – Childress - 160
11 - Ryan Newman (Dodge) – Penske - 160
12 - Ken Schrader (Ford) – Wood Bros - 160
13 - Dale Earnhardt Jr (Chevrolet) – DEI - 160
14 - Robby Gordon (Chevrolet) – Gordon – 160
15 - Jeff Burton (Chevrolet) – Childress - 160
16 - David Stremme(Dodge) - Ganassi - 160
17 - Denny Hamlin (Chevrolet) - Gibbs - 160
18 - Brian Vickers(Chevrolet) - Hendrick -160
19 - Joe Nemechek (Chevrolet) – Mb2/Mbv - 160
20 - Scott Riggs (Dodge) - Evernham – 160
1. Johnson punti 2501; 2. Kenseth 2493; 3. Earnhardt Jr. 2234; 4. Kahne 2209; 5. Stewart 2202; 6. Martin 2177; 7. Jeff Burton 2152; 8. Kyle Busch 2095; 9. Harvick 2088;10. Hamlin 2048.