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26 Ott [12:42]

Ferrari, Vettel "secondo pilota":
lo dice Binotto, ma era necessario?

Jacopo Rubino - XPB Images

"Charles è sicuramente è molto bravo, ma ci si aspetta di più da un secondo pilota". Il secondo pilota in questione è Sebastian Vettel: una definizione pesantissima quella che gli ha affibbiato Mattia Binotto, team principal Ferrari, al termine del Gran Premio del Portogallo. Un indizio di come si sia deteriorato il rapporto fra il tedesco e la squadra che lascerà a fine stagione. O forse soltanto con il suo responsabile, che in ottica 2021 gli ha preferito Carlos Sainz ancor prima che questo Mondiale iniziasse.

A Portimao la Rossa ha vissuto una domenica dai due volti. Leclerc ha chiuso brillante quarto, forse con la prova di maggior competitività della SF1000, dotata di altri aggiornamenti tecnici. Vettel, invece, ha lottato a centro gruppo per strappare un punticino. "Da un lato sono soddisfatto, ho avuto la sensazione di aver guidato bene, ma è anche ovvio che l'altra vettura sia molto più veloce", si è lasciato scappare a motori spenti, intervistato in lingua madre dalla tv nazionale RTL. "Dov'è che perdo tempo? Mi sto mordendo la lingua da tutto l'anno. Qualche idiota potrebbe non risolverlo mai, ma io sono un completo idiota? Ne dubito".

Parole criptiche, quelle di Seb, quasi a intendere che nel box Ferrari la monoposto #16 e la #5 vengano trattate diversamente. Poi una precisazione: "Io devo pensare che abbiamo la stessa macchina, mi fido delle persone intorno a me e nel garage". Binotto, ai microfoni Sky, ha rigettato ogni sospetto: "Le macchine sono assolutamente identiche, su questo non c'è dubbio. Spero che possa fare una buona qualifica ad Imola, partire più avanti e far valere la sua capacità di guida anche in gara". E poi, appunto, la chiusa che colpisce: "Ci si aspetta di più da un secondo pilota". Al di là delle sue difficoltà, un'etichetta poco elegante per un quattro volte iridato, che alla causa di Maranello, sin dal suo arrivo nel 2015, ha dato tantissimo.

L'ingegnere reggiano è invece soddisfatto dal contributo degli sviluppi portati: "Abbiamo fatto alcune modifiche in direzione dello sviluppo dell'anno prossimo. Ci aspettavamo delle risposte e sono arrivate. Riteniamo che il percorso sia quello giusto, sappiamo in che direzione andare".

Per giunta Vettel ha dimostrato capacità di autocritica: dopo le qualifiche, con Leclerc già quarto e lui eliminato in Q2, il futuro alfiere Aston Martin aveva riconosciuto i meriti del compagno di box. "È di un altro livello", ha ammesso con grande onestà. "Al momento non c'è nulla che possa fare, se non tirare fuori il massimo da me stesso e dalla vettura". E ieri ha pure aggiunto: "Se cerco di fare quello che fa lui, perdo il controllo della macchina. Insieme agli ingegneri stiamo cercando di trovare maggior fiducia, stiamo lavorando sodo. Dobbiamo insistere". Almeno per concludere l'avventura in Ferrari come meglio è possibile, sportivamente parlando.