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28 Mar [14:59]

Ferrari e Red Bull per la vetta,
c'è tutto per un 2022 splendido

Jacopo Rubino - XPB Images

Ora cominciamo ad avere le idee chiare: Ferrari contro Red Bull può essere il duello per il titolo 2022 di Formula 1. Ce lo hanno detto le gare di Bahrain e Arabia Saudita, entrambe splendide, che hanno fatto emergere F1-75 e RB18 quali migliori espressioni della rivoluzione aerodinamica a effetto suolo, pur seguendo filosofie diverse. E con Charles Leclerc e Max Verstappen come punte di diamante delle rispettive squadre, battagliando per la vittoria in questi primi due Gran Premi stagionali.

Era quasi scontato nel caso dell'olandese, pilota di riferimento dichiarato in Red Bull (anche se Sergio Perez in Arabia avrebbe meritato di più), un po' meno per il monegasco, che nel 2021 aveva trovato pane per i suoi denti nel confronto interno con Carlos Sainz. Ma sembra che in questo nuovo anno, forse caricato dal disporre di una macchina veramente competitiva, Leclerc sia cresciuto in modo decisivo: ecco così un cliente durissimo per il campione in carica, in assenza di Lewis Hamilton che deve fare i conti con una Mercedes zoppicante.

Bello vedere Max e Charles, acerrimi rivali sin dai tempi del karting, congratularsi a vicenda subito dopo il traguardo, a parole e nei gesti. Magari non da amici, ma con rispetto. Così come fa piacere aver visto Christian Horner, team principal Red Bull, andare al muretto avversario per stringere la mano al collega Mattia Binotto. Dopo il fiume di veleni del 2021, tra la scuderia anglo-austriaca e la Mercedes, chissà che non si possa assistere a uno spettacolo comunque memorabile, ma ripulito dalle polemiche. Ce lo auguriamo.



E a livello prestazionale? In estrema sintesi, la Rossa si è rivelata più efficace nei tratti lenti o di media percorrenza, la Red Bull in quelli più veloci. Ecco perché per Leclerc è stata dura resistere sul dritto a Verstappen, nonostante ce l'abbia messa tutta, ecco perché, in fondo, Jeddah sin dalla vigilia era ritenuta pista più adatta alla creatura progettata da Adrian Newey. A Melbourne e Imola, prossime due tappe in calendario, la Ferrari potrebbe avere qualcosa in più, ma è una partita che si gioca su distacchi minimi, sulle strategie ai box, anche sulla fortuna dettata dagli episodi, come VSC e safety-car intervenute in Arabia (citofonare a Perez).

Senza dimenticare un fattore strategico importante, sul lungo periodo: per adesso a Maranello hanno centellinato gli aggiornamenti tecnici, per una monoposto nata su basi sane; la Red Bull è stata più aggressiva, facendo un grosso salto con le pance modificate dall'ultima giornata di test. Ma con lo sviluppo non è più solo questione di forza bruta, perché ora c'è di mezzo anche il budget cap: chi spinge di più all'inizio, potrebbe avere più avanti il fiato corto con le spese.



Per adesso la Ferrari ha di sicuro giocato saggiamente le proprie carte, e ha un tesoretto di punti da gestire: 78 nel Mondiale Costruttori, contro i 37 della Red Bull che paga a caro prezzo il doppio ritiro nel finale in Bahrain. Leclerc comanda invece con 45 lunghezze fra i piloti, seguito dal compagno Sainz a 33 e da Verstappen già salito terzo a 25. Ma rimangono 20 round da disputare, il cammino sarà lunghissimo e magari entrerà in partita anche la Mercedes. Che ora, comunque, deve prendere atto della realtà: Ferrari e Red Bull sono di un altro livello.