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1 Giu 2007 [14:59]

Flavio Briatore fa arrabbiare i
giudici del Tribunale di Milano

Flavio Briatore ha fatto arrabbiare la giustizia italiana. Ecco quanto riporta oggi venerdì 1 giugno il website di La Repubblica:

I giudici del Tribunale di Milano hanno disposto l'"accompagnamento coattivo", con la scorta degli agenti di polizia giudiziaria, per Flavio Briatore: convocato per la prossima udienza, in calendario l'8 giugno 2007, del processo che vede imputati Silvio Berlusconi e Davis Mills. L'accusa è quella di corruzione in atto giudiziari, un filone dell'inchiesta sulla compravendita di diritti cinematografici e televisivi da parte di Mediaset. Ma lui non ci sta, e accusa i magistrati di aver commesso "un banale errore". Briatore, patron del Billionaire e manager della Renault in Formula 1, era stato già chiamato a comparire nell'udienza di oggi. Ma lui non si è presentato, facendo giungere in tribunale un fax. Nel testo sosteneva che, in quanto residente in Inghilterra, dovesse essere interrogato a Londra per rogatoria. Ma questo non è, per i giudici, un "legittimo impedimento" a comparire. E dunque, per lui, niente da fare: dovrà partecipare alla prossima udienza, accompagnato dagli agenti.

Ma Briatore ha un'altra versione dei fatti: in una lettera inviata ai suoi avvocati, Fabio Lattanzi e Massimo Pellicciotta, ha spiegato di non volersi sottrarre "al dovere di testimoniare". E che, a suo giudizio, la vicenda è rubricabile come "un banale errore" (non suo, ma dei magistrati). "Il 30 maggio 2007 - ha scritto - ho ricevuto nella mia abitazione londinese l'invito a rendere testimonianza. Immediatamente ho comunicato al Tribunale di volerla rendere. Ho chiesto però di essere sentito a Londra, avendone io diritto, poichè sono cittadino residente all'estero dal 1981, regolarmente iscritto all'Aire (Associazione italiana residenti all'estero, ndr), di Cuneo. Il Tribunale -prosegue Briatore- ha erroneamente deciso che io debba essere sentito a Milano perchè non residente all'estero. Si tratta di un evidente errore, in cui il Tribunale è incorso perchè la verifica circa la mia iscrizione è stata fatta solo presso l'Aire di Milano".

Il fatto è, ha proseguito Briatore, che "sono già stato sentito il 14 maggio 2005. Allora la mia testimonianza aveva suscitato un grosso clamore mediatico. Questo fatto mi ha fatto decidere di richiedere di essere sentito a Londra, sicuro che non vi sarebbe stato un analogo clamore". La testimonianza di Briatore è stata chiesta dall'accusa nel processo, derivante dal troncone principale sulle presunte irregolarità nella compravendita di diritti televisivi da parte di Mediaset, che vede imputati i soli Silvio Berlusconi e l'avvocato inglese David Mills per corruzione in atti giudiziari. Secondo la Procura di Milano, l'avvocato inglese avrebbe ricevuto 600mila dollari per essere reticente in due datati processi milanesi che vedevano coinvolto l'ex premier (All Iberian e Tangenti alla Guardia di Finanza). Dalla testimonianza dell'imprenditore proprietario del Billionair', e cliente di Mills, erano emerse contraddizioni con la versione fornita dall'avvocato inglese riguardo il loro rapporto professionale.
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