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Rally del Cile – Finale
Ogier cannibale, vittoria e leadership

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Wheldon, vittoria di riflessi

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24 Apr 2015 [18:20]

Gianfranco De Bellis orgoglioso:
«Nella F.4 tedesca c'è molta Italia»

La presenza di Schumacher jr che attira l'interesse dei media di tutto il mondo, il “patrocinio” di Sebastian Vettel che ne nobilita la nascita. Ma soprattutto l'attrazione magnetica che la F.4 tedesca ha saputo esercitare su team e piloti, che rimane da sempre il metro con cui si giudica il successo di una categoria. Trentotto vetture al via, specie di questi tempi, sono tantissime, e la testimonia che chi si è impegnato perché l'avventura partisse riscuote la fiducia di tutti. «Sì, è una bella soddisfazione per noi della Tatuus», ammette Gianfranco De Bellis, insieme con Artico Sandonà l'anima della factory di Concorezzo che ha fornito le vetture all'ADAC, forte del grande riscontro ottenuto l'anno scorso dalla F.4 italiana, la prima serie nazionale che ha messo in pista le macchine fortemente volute dalla Fia come primo scalino verso il mondo delle monoposto. «Qui a Oschersleben si respira una gran bella atmosfera, l'entusiasmo è tanto, e fa piacere che ci siano coinvolte diverse realtà italiane: noi, ma anche la Magneti Marelli, Abarth, Pirelli, Brembo». Nel mondo delle corse, che non si ferma alla F.1, evidentemente sappiamo ancora dire la nostra.   
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