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23 Ago [15:50]

Gli annunci mancati di Le Mans
Alpine e GM restano alla finestra

Marco Cortesi

Sono stati tanti gli elementi d’interesse della 24 Ore di Le Mans 2021. Dalla sfida in (quasi) tutte le classi, alle tante sorprese che hanno tenuto tutti col fiato sospeso fino all’ultimissimo secondo. Non ha però fatto scalpore solo quello che c’è stato, ma anche ciò che era atteso e non è arrivato. In particolare, gli annunci di due nuovi costruttori che erano dati da molti per certi, quelli di Alpine e Cadillac.

La casa francese, ha messo in piedi un gran bell’evento prima della partenza della gara, portando in pista Fernando Alonso con una Formula 1 e Esteban Ocon, autore del primo successo del marchio nella massima serie, con una A110 GT4. Sono scese in pista anche l’Oreca-Alpine A470 della vittoria LMP2 nel 2019 e diversi altri esemplari della GT, inclusa una vettura guidata dal CEO Laurent Rossi.

Tuttavia, nonostante sembrasse tutto perfetto, non è arrivato alcun annuncio. Non è stato ancora deciso ufficialmente l’ingresso, o ancora mancava qualcosa? Rossi ha spiegato che l’Endurance è “complementare alla Formula 1” e si stanno considerando sia la strada LMH, sia quella della LMDH, quindi c'è la ragionevole certezza che si vedrà un programma sport quando i tempi saranno maturi. Tra l'altro c’è un ulteriore aspetto da tenere in considerazione: in Alpine si vorrebbe ottenere un’altra “deroga” per l’attuale vettura in quanto l’Hypercar non sarà comunque pronta nel 2022, anno in cui le “ex LMP1”, come l’attuale modello, dovrebbero venire bandite.

C'è la possibilità di tornare in LMP2 nel frattempo in caso non sia garantita l'eccezione, ma sicuramente la concessione "ungerebbe" al meglio gli ingranaggi per tutti.

Cadillac scontenta per la fine delle GTE?
A causare lo stop dell’annuncio Cadillac, previsto ad inizio evento, sarebbe stato proprio un problema regolamentare. Che General Motors abbia un progetto avviato con Dallara per portare in pista una Cadillac LMDh già il prossimo anno ormai non è più un segreto, ma la fine dell’era GTE-Pro non è stata gradita a Detroit che ha ritardato la decisione sui programmi.

L'uso delle regole GT3 significherebbe non poter più schierare la Corvette, importantissima nella strategia del gruppo: la struttura che gestisce il tutto, Pratt&Miller, non è infatti al momento in grado di produrre i numeri richiesti dalle regole GT3, e ha sempre realizzato pochissime auto, nell'ordine delle due unità l’anno. Inoltre, è difficile accettare la fine del concetto "Pro". In IMSA, si risolverà permettendo a delle GTE modificate di correre “in deroga” nella specifica classe GTD-Pro, ma nelle gare europee è un altro paio di maniche.

Da qui la decisione di posticipare ogni annuncio su un futuro extra-IMSA per le nuove vetture: “Avere le Corvette a Le Mans è critico", ha spiegato la boss di GM Racing Laura Klauser. "Che sia decisivo per il futuro a Le Mans? Non siamo ancora pronti a dirlo”. In altre parole, sembra che si voglia mettere pressione all’ACO perché venga trovata una soluzione. Magari consentendo l’impiego di una GT3 senza i numeri minimi di produzione (10 auto in 12 mesi, 20 in 24 mesi) previsti attualmente?

Anche si troverà un compromesso, sembra però difficile che, con un progetto così promettente, alla fine si possa impedire alle squadre ufficiali (Ganassi in primis) ma soprattutto ai privati che compreranno l'auto, di decidere dove correre. A quel punto, sarebbe assurdo per GM chiamarsi fuori. Anche dal lato Alpine, l'annuncio della partecipazione sembra solo questione di tempo e di attendere che tutti i tasselli vadano a posto.