30 Giu 2004 [16:20]
INTERVISTA A ANDREA BELICCHI
«Troppo presto per pensare al titolo»
Tre vittorie, una a Monza e due a Donington, diversi piazzamenti. Così Andrea Belicchi è oggi il leader della F.Renault V6 3.5. Italiaracing ha raggiunto il pilota della AFC Motorsport:
- Avevamo scritto dopo Brno che Donington rappresentava la tua ultima chance per rimanere in corsa per il titolo. E in Gran Bretagna ti sei messo in testa la corona di re... Come si sta sulla sedia del comando?
«Bene, non posso che essere contento, ma questo momento lo sto vivendo con calma. Mi ripeto che è bello aver vinto fino ad ora tre gare, essere un protagonista del campionato, ma non voglio pensare troppo al fatto che sono primo in classifica».
- Eppure sei là davanti. Se, come ci auguriamo, vi rimarrai fino al termine della stagione, pensi che la tua carriera, anche se hai 28 anni, subirà quel cambio di passo che finora, ingiustamente, non è mai avvenuto?
«Se vincerò il titolo spero proprio che qualche porta si apra, ma sto con i piedi per terra e ammetto che mi vedo più proiettato verso campionati come il FIA GT o l'ETCC. Però una chance di guidare una monoposto di F.1 cercherò di ottenerla. Penso di meritarla».
- Hai vinto la gara di Monza, in apertura di campionato, poi un po' troppi alti e bassi e infine la zampata di Donington. Cosa è accaduto?
«Sono convinto che questo salto in avanti registrato in Gran Bretagna sia dipeso da una ritrovata serenità all'interno del team AFC. C'è stato il cambio del tecnico, ora è Angiulli, e questo ha portato nuovi stimoli a tutti. Prima eravamo arrivati a un punto di non ritorno, si era creata una mancanza di fiducia tra me e il tecnico precedente che coinvolgeva anche i meccanici. Con questo non voglio dire che Bielli non fosse competente, tutt'altro, ma non c'era più il feeling necessario per andare avanti».
- Ti sei mai ritrovato al comando in un campionato per monoposto?
«In Russia e Finlandia, con la F.3, ma nei campionati internazionali mi è capitato per poche ore quando correvo nella F.Nissan 2000. Vinsi a Monza in gara 1 e balzai davanti a Montagny e a Scheckter. Ma poi dopo gara 2 mi ripassarono».
- Ora che sei il leader cambierà qualcosa nel tuo modo di affrontare le gare?
«Adesso mi trovo sicuramente in una posizione più rischiosa. Sono il punto di riferimento per tutti i piloti, sono sotto la massima attenzione da parte dei commissari. Dovrò sicuramente stare più attento a non commettere sciocchezze, leggerezze, come un sorpasso con le bandiere gialle che magari non viene osservato se non sei tra i top».
- Chi contenderà il titolo a Belicchi fino alla fine?
«Faccio quattro nomi: Sharp, Mondini, Bell e Jani».
- Tu e la squadra siete preparati a sopportare la pressione di questo momento?
«Sicuramente sì e posso dire che provo una grande soddisfazione nel vedere la crescita della AFC con la quale ho debuttato in questa categoria nel 2003. Siamo cresciuti assieme, il titolare Aldo Brescia mi ha aiutato tantissimo, ed ora abbiamo raggiunto il primato. Ma non è finita qui...».
- Hai parlato di FIA GT, di ETCC, ma la AFC ora che la Renault V6 sparirà potrebbe entrare nella World Series, che è sempre stata la tua categoria preferita.
«E' vero, GT ed ETCC saranno il mio obiettivo ma solo se il sogno F.1 o la possibilità di correre nella World Series non si dovessero concretizzare. La World Series è una delle poche categorie per monoposto dove un pilota può fare la differenza».