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6 Ago 2013 [0:26]

Il personaggio
La parabola di Pechito Lopez

Dario Sala

Domenica 4 agosto, mentre parte del Paese se ne stava beatamente in spiaggia, nel motorsport di livello internazionale è tornato alla ribalta un nome che in Europa quasi più ricordavamo. José Maria Lopez, detto "Pechito". Argentino di Cordoba, Lopez ha pensato bene di riscrivere la storia del WTCC proprio nella gara di casa a Termas de Rio Hondo, circuito che nel 2014 ospiterà la Moto GP e che con il mondiale Turismo ha fatto le prove generali in vista dell'evento. Aiutato dal regolamento che lo ha fatto partire in pole position in gara due e dal fatto che i big della categoria si sono auto eliminati, "Pechito" è andato a vincere con la BMW della Wiechers, macchina che nelle mani di Fredy Barth (non ce ne voglia) era spesso inquadrata nelle vie di fuga dei vari circuiti.

Una vittoria senza dubbio figlia di circostanze particolari, ma frutto anche della classe di cui il pilota è dotato. Il quinto posto ottenuto in gara uno è stato la conseguenza di una guida spettacolare, precisa e ricca di sorpassi che non si spiegano solo con il fatto che "Pecho" conosceva già la pista. Questo piace ricordarlo a chi è stato battuto. Semplicemente, Lopez ha rimesso in mostra al mondo intero le sue capacità di cui in Italia ci ricordiamo bene.

Nel 2002, con la Cram Competition l'argentino vinse la Formula Renault 2.0 battendo all'ultima gara tale Robert Kubica. Fu un anno tremendo dal punto di vista psicologico. Da un lato la lotta in pista sempre molto accesa, ma dall'altro una guerra fatta di corsi, ricorsi, squalifiche e riammissioni. Un ambiente che avrebbe steso chiunque tranne i fuori classe come il polacco e l'argentino appunto. Due piloti senza soldi, ma dotati di grinta e cattiveria come pochi se ne sono visti da noi, tanto da meritare l'ingresso nel programma Junior della Renault.

Due ragazzi con attributi particolari che stavano ripagando i sacrifici delle famiglie con vittorie e piazzamenti. In quegli anni, per Lopez le cose diventarono ancora più difficili per il crollo economico dell'Argentina. Ma non gli impedirono di mantenere il supporto di Renault, di vincere la Formula Renault V6 l'anno dopo per il team Dams e poi di salire in F.3000 nel 2004 (sesto), poi divenuta GP2 la stagione successiva. Che ha affrontato nuovamente con Dams (nono) e poi con Super Nova (decimo). Renault lo portò anche in F.1 permettendogli di divenire tester per un paio di stagioni (e all'epoca si percorrevano parecchi chilometri), ma le difficoltà incontrate in GP2 lo portarono a uscire dal programma Renault. E il sogno di Lopez si spezzò a 23 anni.

Senza soldi, Lopez sparì dagli schermi delle formule e dell'Europa trovando rifugio nel Turismo argentino. Salvo poi riassaporare l'idea della F.1 quando il suo nome venne inserito nella rosa dei piloti titolari della USF1 nel 2010. Sembrava che finalmente il destino stesse per ridare a "Pecho" quello che meritava, ma anche questa avventura si trasformó in una delusione visto che il progetto americano fallì prima ancora di cominciare. Poco male, Lopez ha proseguito nel Turismo nazionale. Un modo onesto di correre, ma decisamente lontano dalla ribalta che avrebbe meritato. Ha quindi vinto tre titoli (2008-2009-2012) e la storia ha voluto dargli di nuovo una chance quando il WTCC è inaspettatamente sbarcato nel suo Paese.

Lopez l'ha colta al volo. Sarebbe bastato andare a punti per mettersi in mostra e sperare in qualcosa per il 2014 invece, lui ha voluto fare di più ed è andato a vincere contro tutto e tutti. Vederlo commosso a fine gara dichiarando quanto fosse stato emozionante vincere di nuovo in un contesto internazionale, ha fatto capire quanto tutte quelle delusioni gli siano pesate. Ora tutti si sono di nuovo accorti di lui. I treni importanti sono già passati, ma chissà che forse non si aprano le porte del mondiale WTCC. Difficile perchè anche da queste parti tutti vogliono soldi e del curriculum poco importa, ma sperare è lecito. Intanto, è stato un piacere sapere che il primo pilota che ha vinto al debutto nel WTCC è stato un ragazzo di valore assoluto. È questo record, caro "Pecho", non potrà portartelo via più nessuno.

Nella foto grande, Lopez con la Renault F.1 nei test di Jerez 2006
Nella foto piccola, Lopez domenica scorsa con la BMW del WTCC