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1 Feb 2020 [12:38]

Il riscatto di Gunther: "L'Attack
Mode è fondamentale per il successo"

Mattia Tremolada

Maximilian Gunther è diventato il più giovane vincitore di una gara di Formula E a Santiago del Cile. Un successo che sa di riscatto, perché la scorsa stagione venne appiedato proprio dopo la tappa sudamericana dal team Dragon per fare spazio a Felipe Nasr. Una retrocessione a terza guida che avrebbe potuto abbattere il morale di un ragazzo di 21 anni, ma dopo solo tre gare l’ex pilota Sauber è stato scartato a sua volta e Gunther ha ripreso il proprio posto, ottenendo due quinte piazze nelle restanti sette gare, mentre il più blasonato compagno Josè Maria Lopez ha ottenuto solo un nono e un decimo posto nell’arco di tutta la stagione.

In estate è maturato l'accordo con un costruttore prestigioso come BMW. Dopo un debutto difficile è subito arrivato il secondo posto in gara 2 Diriyah, alle spalle del compagno Alexander Sims. Podio che ha però perso per aver sorpassato due piloti durante il regime di safety car. A Santiago è riuscito nel riscatto con una prestazione eccellente, che lo ha visto vincere dando prova di grande maturità. Sentiamo le sue parole in un’intervista rilasciata all’ufficio stampa di BMW.

Max, a mente fredda come valuti il tuo successo?

“Sono ancora contentissimo, mi piace rivedere le immagini della gara e rivivere le emozioni che ho provato in quei momenti. Come ho detto subito dopo la corsa, la vittoria era un sogno che è diventato realtà. Quello che abbiamo ottenuto a Santiago significa tantissimo per me. Un anno fa, proprio dopo questa gara sono rimasto senza sedile. Vincere oggi, dodici mesi dopo e su questo tracciato è la prova che ho fatto bene a credere in me stesso e a continuare a lavorare duramente”.

Cosa significa per te essere il più giovane vincitore di una gara di Formula E?

“È molto bello vedere il mio nome in cima a questa classifica, anche se va da sé che la vittoria, i 25 punti ottenuti e il trofeo, a cui associo tante incredibili emozioni, sono le cose più importanti per me. Vedremo per quanto tempo riuscirò a difendere questo record”.

Dopo le incredibili fasi finali di gara, il direttore del BMW Motorsport Group Jens Marquardt ha lodato il fatto che hai guidato in modo calmo e maturo. Come hai vissuto i giri finali dal tuo abitacolo?

“Gli ultimi dieci passaggi sono stati molto intensi per diverse ragioni. C’era molto calore, quindi occorreva essere prudenti con la gestione dell’energia e della temperatura delle batterie. Inoltre, non era chiaro quanti giri saremmo riusciti a fare, quindi abbiamo discusso parecchio tempo sulla strategia via radio. Poi Antonio Felix da Costa è arrivato velocissimo alle mie spalle, perché evidentemente lui e il suo team avevano messo in conto un giro in meno rispetto a noi. Quando mi ha passato, ho mantenuto la calma e mi sono concentrato su come recuperare la posizione, capendo che lui aveva messo maggiormente sotto sforzo le batterie. Non ho mollato, sono rimasto vicino a lui e ho potuto sferrare l’attacco decisivo all’ultimo giro”.

Credi che il sangue freddo sia uno dei tuoi punti di forza?

“Credo di essere molto bravo a isolarmi dal mondo esterno, così da potermi concentrare su me stesso. Questo mi ha certamente aiutato in una gara del genere. Anche come squadra siamo concentrati unicamente sull’ottenere il miglior risultato dalla situazione di gara”.

Secondo te, quale è stata la chiave del tuo successo?

“Ci sono stati diversi fattori. Innanzitutto il tempismo con cui ho attivato il secondo Attack Mode è stato perfetto e ho potuto superare sia Pascal Wehrlein sia Mitch Evans e prendere la leadership. In questo modo ho avuto pista libera davanti a me, che ha significato poter raffreddare più facilmente le batterie, e poter guidare in modo meno dispendioso, conservando la carica per i giri finali, che si è rivelato fondamentale. Inoltre ho una sintonia perfetta con il mio ingegnere. Sono molto contento che ci capiamo così bene dopo poco tempo. Entrambi abbiamo lavorato molto duramente su questo negli ultimi mesi e ci fidiamo ciecamente l’uno dell’altro”.

In generale, qual è il tuo bilancio di questi primi mesi nel BMW i Andretti Motorsport Team?

“Fin dal primo test mi sono sentito estremamente felice nel team e mi sono ambientato molto velocemente. Credo che il mio primo obiettivo dovesse essere familiarizzare in fretta con ogni membro della squadra, così da poter lavorare subito ad alto livello. Stiamo facendo ottimi progressi, ma possiamo ancora migliorare. Dopotutto è solo la mia terza gara con il team. È stato bello che il nostro lavoro sia stato premiato così presto con una vittoria”.

Come spieghi l’impressionante inizio di stagione del team?

“Diversi fattori hanno giocato un ruolo determinante. BMW i Motorsport e il team Andretti collaborano benissimo insieme. Tutti contribuiscono al meglio. L’esperienza che la squadra ha maturato nella stagione 5 gioca sicuramente un ruolo importante. I ragazzi di Monaco stanno facendo un gran lavoro nello sviluppo del motore. Alexander Sims e io abbiamo un ottimo rapporto e ci confrontiamo apertamente circa le nostre sensazioni. Tutti questi pezzi si stanno unendo tra loro splendidamente in questo momento”.

Qual è il tuo obiettivo per il resto della stagione?

“Continuare il percorso che abbiamo iniziato. Dobbiamo concentrarci su noi stessi, fare il nostro lavoro e migliorarci nel corso della stagione. Dobbiamo aspettare e vedere a che punto saremo alla fine del campionato. A medio e lungo termine il mio obiettivo è di vincere il titolo di Formula E. Non per forza in questa stagione, ma è questo ciò a cui aspiro”.