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8 Dic 2025 [13:52]

La storia di Lando Norris
Dal mondiale kart a campione F1

Massimo Costa - XPB Images

Era il mese di ottobre del 2015. Mi trovavo a Silverstone, in mezzo a un freddo intenso nonostante la presenza di un sole evidentemente febbricitante. Seguivo un test di Formula 3, in altro turno viaggiavano monoposto di serie inferiori. Tra questi, scopro che c’è un certo Lando Norris al volante di una monoposto di Formula 4 del team Carlin, precisamente MSA si chiamava il campionato britannico della categoria.

Pochi giorni prima, questo ragazzino 15enne di cui anche nel continente si cominciava a parlare con insistenza, aveva vinto il campionato nazionale forte di ben otto vittorie, battendo Ricy Collard e l’americano Colton Herta, poi protagonista della Indycar ed ora terzo pilota Cadillac F1. Altri segnali importanti: nel karting, Norris aveva vinto di tutto, due mondiali (junior e KF) e un europeo.

Dunque, molto incuriosito, mi avvicinai al box per vedere questo giovanotto e noto un ingegnere storico del team Carlin, che ebbe anche un distacco lavorativo con la squadra di Trevor per venire in Italia con BVM Target nella World Series Renault, per ricoprire il ruolo di ingegnere di pista.

Un gesto e, riconoscendomi, venne da me. Gli chiesi di questo Norris e la risposta, la ricordo bene, fu la seguente: “E’ forte, molto forte, ne sentirete parlare a lungo. E poi ha tutto quello che serve per crescere al meglio”. Cosa intendeva con queste ultime parole?

Riguardava il padre, Adam Norris, che aveva accumulato talmente tante sterline con la compagnia finanziaria Hargreaves Lansdown da ritirarsi a soli 36 anni. Era il 2007. Dopo di che, si è dedicato a far fruttare ulteriormente il proprio capitale. Tutto questo, ha permesso a Lando di non avere problemi di sorta nella gestione della carriera.

Grazie a un budget pressoché illimitato, Norris ha potuto svolgere un numero impressionante di test anticipando sempre l’anno seguente. Per esempio, in quel 2015, avendo già programmato che nel 2016 sarebbe entrato nella Eurocup Renault, ha cominciato a guidare la Tatuus di tale categoria accumulando chilometri su chilometri.


Nella foto, Norris con la monoposto MSA F4 del team Carlin

Nel frattempo, come sopra specificato, eccolo a Silverstone nuovamente con la vettura di F4 con cui aveva già vinto il titolo. Poteva dunque evitare di partecipare a quel test e invece no, ogni occasione era buona per allenarsi anche se con quella monoposto non avrebbe più corso. Tanti altri piloti, con infinito budget, hanno fatto questo percorso, per esempio Lance Stroll o Nikita Mazepin. La regola numero uno, essere sempre in pista, tutte le settimane. Del resto se sei un atleta, e il pilota è un atleta, ti alleni tutti i giorni.

Nel motorsport, purtroppo, la differenza la fanno anche e soprattutto i soldi. Se li hai puoi imbastire un bel programma di test, se non li hai, ti arrangi con quello che puoi trovare e ti presenterai al via del campionato che hai deciso di affrontare con migliaia di chilometri in meno dei tuoi avversari col portafoglio gonfio. Cosa che fa una gran differenza.

C’è però da dire che puoi immagazzinare prove su prove, ma se non hai talento e la giusta attitudine, il sentiero sarà sempre in salita. Vedi Mazepin, che nonostante i milioni spesi non ha mai vinto niente o tanti altri come lui. Norris invece, era di tutt’altra qualità. Il talento era tanto ed equivalente al peso del budget a disposizione. Un mix perfetto.

In quel 2015, Norris aveva fatto una “capatina” nella F4 Italia, iscritto col team Mucke. E nonostante non conoscesse le piste, si è messo subito in luce con un gran terzo posto a Monza gara 3 (finito in scia al vincitore Guan Yu Zhou e a Ralf Aron) e un quarto a Imola gara 3, dopo una battaglia con Robert Shwartzman. L’ingresso in un campionato europeo è dunque avvenuto nel 2016, nell’iper competitiva Eurocup Renault 2.0. Con il team tedesco Kaufmann, Lando non solo ha vinto il campionato battendo Dorian Boccolacci di 53 punti collezionando cinque vittorie su 15 gare, ma ha anche vinto il campionato Renault Nord Europa (NEC) avendo la meglio su Max Defourny. Non solo…

Norris a inizio anno aveva partecipato al classico campionato Toyota New Zealand e come è finita? Vittoria per distacco su Jehan Daruvala, sei successi su quindici corse. Morale della favola, tre campionati disputati, tre campionati vinti. Norris diventa il talento da seguire, la promessa britannica, il futuro Lewis Hamilton. Troppa esagerazione?

In quel 2016, Lando ha anche svolto numerosi test privati con la Dallara-Volkswagen Formula 3 di Carlin in preparazione all’europeo 2017. C’è anche stata l’opportunità di entrare in tale serie a fine 2016, nell’ultima prova di Hockenheim, ma in questo caso non è andata granché bene. Da notare che avendo conquistato il titolo Eurocup Renault, poteva entrare di diritto nella Academy del costruttore francese, ma Adam Norris decise che il figlio non doveva avere vincoli con nessuno.


Nella foto, Norris con la Tatuus Eurocup Renault del team Kaufmann

Ed ecco il 2017. Con Carlin, nell’europeo Formula 3, Norris inizia subito col piede giusto vincendo la gara di apertura sul circuito di casa di Silverstone. E’ una stagione lunga e difficile, ma Lando conquista nove successi su trenta gare laureandosi campione in netto anticipo e lasciando le briciole a Joel Eriksson, Max Gunther e Callum Ilott. E’ la definitiva consacrazione.

In tre anni, il 17enne ragazzo inglese ha fatto suoi i titoli della F4 inglese, della Eurocup Renault 2.0, della Renault NEC 2.0, della Toyota Racing Series e della Formula 3 Euro Series. Zak Brown, CEO della McLaren, non se la fa scappare. Papà Adam decide che legarsi al team di Woking è la mossa giusta.

E così il 2 agosto del 2017, Norris nei test di Budapest fa la sua prima uscita al volante di una monoposto di F1. Guida il secondo giorno e subito lascia tutti di stucco. Secondo tempo assoluto in 1’17”385, primo è Sebastian Vettel con la Ferrari, 1’17”124, terzo è Charles Leclerc, tester Ferrari, in 1’17”746, crono realizzato il giorno precedente. Un risultato clamoroso quello di Norris, subito in grado di spingere al limite la McLaren-Honda sapendo sfruttare al meglio le gomme da qualifica. In quel periodo si sprecavano le battute su Norris.

Mentre correva in Formula 3, passava le giornate ad allenarsi su vari circuiti del vecchio continente con le Dallara di Formula 2 del team Carlin e scherzando, si diceva: breaking news, oggi Norris non è stato visto su nessuna pista europea. Cose così. A fine 2017, Norris è tornato sulla McLaren F1 nei test di Yas Marina dove ha anche guidato, nei due giorni successivi, la Dallara F2 del team Campos. Oramai inserito a pieno titolo nella McLaren, nel 2018 Brown gli permette di partecipare ai turni liberi del venerdì di Spa, Monza, Sochi, Suzuka, Austin, Città del Messico e San Paolo.


Nella foto, Norris nella F3 Euro Series con la Dallara del team Carlin

Il campionato di riferimento era quello della Formula 2, con Carlin, dove ha ingaggiato una bella sfida con il connazionale George Russell. Sul finale di stagione però, il futuro pilota Mercedes ha preso il largo e Norris per la prima volta ha chiuso una stagione agonistica senza aver vinto alcun titolo. Ma è pur sempre risultato vice campione della categoria, con all’attivo una vittoria, nove podi totali, una pole.

C’è stata anche una novità in quel 2018: all’inizio della stagione, ha disputato la 24 Ore di Daytona con una Ligier JS P217 dello United Autosport, la squadra di Zak Brown. Insieme a Fernando Alonso e Phil Hanson, è arrivato un ottimo 13esimo posto in qualifica e il 38esimo in gara con qualche problema di troppo. A oggi, quella è rimasta l’unica esperienza con vetture prototipi per Norris.

Nel 2019, il tanto sognato debutto in F1 col nono posto finale. Poi sarà sesto nel 2021, settimo nel 2022, di nuovo sesto nel 2023. Nel 2024 il salto di qualità, con la prima vittoria siglata a Miami (quattro i successi di quella stagione) e il secondo posto in campionato. A contraddistinguere l’annata, i duelli feroci con Max Verstappen, suo amico nelle gare virtuali, un po’ meno in quelle reali.

Norris subisce l’olandese e per questo è stato ingiustamente criticato. Qualche errore di troppo c’è stato, qualche incubo si è presentato nella mente di Lando, ha raccontato i suoi timori, non si è nascosto in un mondo in cui tutti gonfiano il petto, e però, in una occasione, ha chiaramente specificato il suo modo di essere: “Io voglio vincere in maniera corretta, il resto non mi interessa”. 

Ed è la pura realtà. Norris in tutta la sua carriera, in tutti i campionati vinti, non ha mai commesso una scorrettezza, una intimidazione ai suoi avversari, non ha mai spinto fuori pista nessuno. Quella frase così semplice e chiara, netta, apprezzabile, non è mai stata presa troppo in considerazione da certi media, da certi commentatori televisivi (va detto, questo soprattutto in Italia) che preferiscono il pilota bullo, aggressivo oltre le regole, le scorrettezze continue, pur di vincere. Ma ecco che alla fine della storia, il ragazzo dai modi gentili, ha conquistato il campionato del mondo 2025 mettendo a tacere tutti. Silence, please.


Nella foto, Norris in Formula 2 con la Dallara del team Carlin

La chiosa finale spetta a Carlos Sainz, uno che Norris lo conosce bene essendo stato suo compagno di squadra: E a tal proposito, Carlos Sainz, che lo conosce bene essendo stato suo compagno di squadra in McLaren, ha spiegato dopo la gara di Yas Marina: "Sono felice per lui come persona, ha sofferto molto con i social media e la stampa. Non è il prototipo del campione del mondo che la gente si immagina. Non ha avuto paura di mostrare le sue debolezze, nel mondo servirebbero più persone come lui, che non ha paura di denunciare un proprio malessere. Può sembrare fin troppo soft, ma la verità è che puoi mostrare vulnerabilità, ma anche diventare campione del mondo di Formula 1".
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