22 Lug 2008 [12:22]
Le pagelle di Italiaracing del GP di Germania
Lewis Hamilton - 10
La grandezza e il talento del pilota inglese la conosciamo fin dal 2007. Gli errori, i comportamenti arroganti, fanno parte della gioventù e del ritrovarsi subito tra i migliori piloti del mondo. Hamilton sta migliorando anche sotto questi aspetti. A Silverstone il vero capolavoro, a Hockenheim la conferma. Hamilton è superiore e con questa McLaren che ha raggiunto un livello di competitività infernale, assomiglia tanto alla coppia schiacciasassi Schumacher-Ferrari del periodo 2000-2004.
Nelson Piquet - 10
Ha rischiato di vincere il GP di Germania. Male in qualifica, la fortuna lo ha aiutato in gara, ma ha guidato bene e su tempi di tutto rispetto, arrivando a mettere in ombra Fernando Alonso e regalando alla Renault il primo podio dell'anno. Era dunque solo questione di tempo, come spesso ci affanniamo a dire. Piquet sta arrivando, come Kovalainen lo scorso anno in Renault. Ma in quel team sembrano non capirla.
Sebastian Vettel - 10
Morde l'asfalto il tedesco e porta la Toro Rosso in posizioni da svenimento. Nella top ten in qualifica, ottava al traguardo in un GP dove Ferrari, McLaren, BMW e Renault non si sono ritirate. Grandissimo, un talento incredibile che solo gli stolti non hanno saputo vedere quando si è affacciato in F.1 come terzo pilota BMW.
Felipe Massa - 7
Porta a casa un terzo posto e considerando come sta la Ferrari in questo periodo sembra essere già un grande risultato. Quando Hamilton nel finale lo ha attaccato, Massa ha però fatto la figura del pollo spalancandogli la porta come neanche un pilota di F.Renault farebbe. Nei duelli di alto livello, emergono sempre le pecche storiche del brasiliano.
Nick Heidfeld - 7
La ruota gira e anche stavolta il tedesco è risultato il primo pilota BMW al traguardo, quarto, giusto ai piedi del podio. Favorito da una diversa strategia, Heidfeld delude in qualifica ma ultimamente emerge con prepotenza in gara.
Robert Kubica - 7
Un doppio sorpasso al primo giro, ai danni di Alonso e Trulli, che fa ben capire quanto il polacco sia presente. Sta con i primi, poteva scapparci anche il colpaccio, ma nella seconda parte della corsa la sua BMW va in crisi con le gomme e non fa meglio del settimo posto.
Heikki Kovalainen - 6
Sta iniziando a deluderci. Siamo convinti che il suo potenziale è maggiore, ma si sta ritagliando un ruolo che ci ricorda quello del Barrichello servile ai tempi in cui era il compagno di squadra di Schumacher in Ferrari.
Jarno Trulli - 7
Una qualifica da campione, una gara tosta inizialmente, poi esce dalla zona punti per la Toyota col settimo posto. Ma dopo le prove tutti speravano in qualcosa di più. Esce anche di pista per resistere al talento di Vettel.
Kimi Raikkonen - 6
Sembra soffrire più di Massa il passo indietro della Ferrari. Va in confusione in qualifica e in gara non va più in là di un mediocre sesto posto. Pare di capire che quando Kimi si rende conto che la F2008 non è da assoluto, tira a campare.
Timo Glock - 6
Povero Timo, ogni tanto tira delle legnate non indifferenti. Questa volta è anche finito all'ospedale, ma solo per accertamenti. Nella gara di casa stava facendo bene, aveva la zona punti nel mirino, quando la sospensione posteriore destra ha ceduto proiettandolo contro il muro dei box.
Mark Webber - 6
La zona punti non era un miraggio, ma un problema tecnico lo ha fermato.
Adrian Sutil - 6
Si mette dietro Fisichella in qualifica, e questa è già una vittoria per lui. In gara fa quel che può con la Force India.
Giancarlo Fisichella - 5
Un errore nella conoscenza del regolamento porta una penalizzazione. Colpa sua o del team non fa differenza. La Force India rimane comunque la grande delusione del 2008 e non si vede differenza da quando alla testa della squadra c'erano i russi e poi gli olandesi. Tante parole, pochi fatti.
Jenson Button - 5
Girava la voce che la Honda lo avesse confermato, poi è arrivata la smentita. Brutta cosa smentire di volere ancora un pilota che corre per te. In effetti pareva strano che Brawn puntasse ancora su Button e Barrichello. Potrebbe accadere certo, ma anche a Hockenheim l'inglese ha timbrato il cartellino poi ha fatto l'impiegato annoiato.
Rubens Barrichello - 5
Questa volta non pioveva, la strategia di Brawn non poteva portarlo sul podio e allora Barrichello è tornato Barrichello. Poi Coulthard fa il resto urtandolo.
Nico Rosberg - 5
Merita di più, la Williams non va. Ma ne siamo poi così certi? E se fosse Rosberg che non sa sfruttare la monoposto con costanza? Potrebbe essere, ma ormai tra gli addetti ai lavori si è creata l'idea che Nico è fortissimo e non sbaglia mai. Sarà sicuramente così, ma è strano che la Williams sia tanto in crisi.
Kazuki Nakajima - 5
Prosegue la sua pratica in F.1. Bravo a Silverstone nella pioggia, a Hockenheim ha un buon passo, ma finisce 14° perdendo terreno dopo la safety-car.
David Coulthard - 4
Dicono che non bisogna mai annunciare il ritiro a metà stagione, ma aspettare la fine dell'anno. Lo scozzese è veloce in qualifica, ma in gara ne sta combinando di tutti i colori. Dopo Silverstone, a Hockenheim non guarda negli specchietti, un vizio noto, e si urta con Barrichello.
Fernando Alonso - 2
Arrogante, come sempre, ancora una volta non riesce a concludere nulla quando le condizioni permetterebbero a un team meno competitivo quale è la Renault di ottenere piazzamenti prestigiosi. Spreca tutto con errori e anche a Hockenheim non si è fatto mancare nulla. Così è Piquet a regalare il podio alla Renault, il primo del 2008 e lui imbufalito, tristemente undicesimo, invece di lodare il compagno di squadra debuttante in F.1 racconta che è stato solo fortunato. Prima della corsa, Alonso aveva dichiarato che Piquet doveva svegliarsi e iniziare a portare punti al team. Che sberla ha poi preso...
Sebastien Bourdais - 2
Pare che la notte, nel sonno, cerchi Tracy, Dominguez, Tagliani, Wilson, quelli che distruggeva nella Champ Car. Poi si sveglia e si ritrova a colazione Vettel. Un incubo per il francese che pure aveva iniziato bene il campionato con una bella gara a Melbourne. Ma quando si ha nel team un compagno più forte poi si fa in fretta a perdere la calma.