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4 Lug 2016 [16:39]

Mercedes pensa agli ordini di squadra

Antonio Caruccio

Nico Rosberg l’ha fatta grossa. Il tedesco, che all’ultimo giro del Gran Premio d’Austria guidava la corsa, ha speronato il compagno Lewis Hamilton che l’attaccava all’esterno in curva 3, chiudendogli la porta in faccia anche quando l’inglese ha cercato di rientrare dopo l’escursione in via di fuga. Solo la rottura dell’alettone, conficcatosi sotto il fondo della Mercedes, ha permesso a Hamilton di avere la meglio, ma proprio a causa di questo handicap sulla macchina di Nico, le fecce d’argento hanno perso una doppietta. E tanto ha fatto arrabbiare anche Toto Wolff, che non è riuscito a contenere lo sdegno in diretta televisiva, riservando la possibilità di considerare degli ordini di squadra.

Buffo come proprio il circuito di Spielberg, già nel 2001 e 2002 mise nell’occhio del ciclone la Ferrari per aver chiesto a Rubens Barrichello di lasciare strada al compagno Michael Schumacher. Proprio nell’episodio di 14 anni fa, la scuderia di Maranello fece una bruttissima figura col pubblico austriaco e di tutta la Formula 1, ricevendo anche una pesante ammenda e si decise di bandire gli ordini di squadra per regolamento. A poco servì la regola, perché prima ci fu l’incidente comandato di Nelson Piquet Jr. a Singapore nel 2008, per far vincere Fernando Alonso, e poi di nuovo la Ferrari che a Hockenheim nel 2010 chiese a Felipe Massa di lasciare strada ancora una volta ad Alonso. Questo portò all’abrogazione della normativa dal codice sportivo, ma si è cercato di evitare queste situazioni proprio per il bene dello sport.

È il caso più recente delle lotte in McLaren tra Jenson Button e Sergio Perez nel 2013, o delle sportellate tra Perez e Nico Hulkenberg in Bahrain nel 2014. Ebbe fortuna Max Verstappen, ancora una volta a Singapore lo scorso anno ai danni di Carlos Sainz, ma per l’olandese sembra esserci sempre una corsia preferenziale. Da applausi invece la gestione in casa Sauber a Monte Carlo due mesi fa nel contatto tra Felipe Nasr e Marcus Ericsson, che portò ad un fratricida contatto alla Rascasse. Tanti buoni motivi insomma per sperare che Mercedes voglia desistere in questa idea di decidere dal muretto le strategie.

In questi ultimi anni Hamilton e Rosberg hanno regalato battaglia, la Ferrari è sempre più vicina. Se Vettel non avesse subìto lo scoppio di un pneumatico, si sarebbe potuto inserire nella battaglia con le due Mercedes, ed i risultati per la squadra tedesca sarebbero stati ancora peggiori. Ecco che quindi già dalla Gran Bretagna Wolff e Niki Lauda potrebbero decidere di privilegiare un pilota rispetto ad un altro. Ma qui sorge la domanda più interessante: chi? Il tricampione del mondo Lewis Hamilton, o l’attuale leader di campionato Nico Rosberg?
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