21 Gen 2005 [17:10]
Primo test di Nicola Larini con la Chevrolet Lacetti
Il primo passo di Nicola Larini nel WTCC ha avuto luogo oggi. Al volante della Chevrolet Lacetti con cui prenderà parte alla stagione iridata, il pilota toscano ha effettuato questa mattina il suo primo test insieme alla RML, la squadra inglese diretta dall‚ex-pilota Ray Mallock con cui ha firmato lo scorso dicembre un contratto pluriennale. A Nuneaton, nei pressi di Birmingham (appena pochi minuti dalla sede di Wellingborough della RML a cui è affidata la costruzione e gestione delle Chevy Super2000), c'è la sede della pista di prova del MIRA Research Institute, impiegata abitualmente da Case (inglesi e non), fabbricanti di pneumatici, centri di ricerca e sviluppo, ed ovviamente dalle molte squadre con base nei dintorni. In una giornata limpida e insolitamente soleggiata, l'ex-ferrarista ha scoperto la giovanissima Lacetti: «Sono davvero contento, perché ho avuto la sensazione di guidare non un'auto con appena 100 km percorsi alle spalle, ma una vettura che non ha bisogno di un grosso lavoro di sgrossatura, e questo è estremamente incoraggiante per il prosieguo della stagione, perché non avere alcun problema, alcun intralcio, alcun male di gioventù sveltisce senz'altro il lavoro mio, dei miei compagni e della squadra. Si vede proprio che il lavoro di progettazione al computer e di sviluppo sui banchi statici e dinamici è stato positivo».
Larini è anche passato indenne dalle forche caudine della guida all‚inglese; la sua Lacetti ha infatti il posto guida collocato a destra, come in tutte le vetture stradali dei sudditi di sua maestà: «E' stato quasi divertente: ancora poche ore prima di fare il primo metro di pista mi domandavo ancora se mi sarei trovato bene. Invece stamattina ero così concentrato sul cercare di capire le reazioni della vettura e prendere confidenza con la pista del MIRA che alla fine mi sono ricordato di dove fosse la leva del cambio solo più tardi, quando una volta sceso mi hanno chiesto se mi trovavo a mio agio».
L'ottimismo non fa perdere di vista il fatto che la Chevrolet per il WTCC è ai primi passi: «Il MIRA ricorda un po Balocco, dove ho lavorato spesso: è molto stretta e pensata più per le auto di serie. Siamo molto contenti dei risultati e dei riscontri, ma anche consapevoli che questo non è un autodromo in senso classico, rispetto a una pista del WTCC si va all'80%».