2 Feb [16:19]
Quel contratto furbo che ha permesso
a Hamilton di scegliere la Ferrari
Massimo Costa - XPB Images
Lewis Hamilton ci aveva visto lungo. Quando nel corso della stagione 2023 ha trattato il rinnovo del contratto con la Mercedes, ha preteso e ottenuto un accordo uno+uno, 60 milioni circa di dollari a stagione. Questa tipologia di patto, significava che dopo il 2024, il sette volte campione del mondo poteva decidere di cambiare squadra, o anche ritirarsi, senza dover pagare penali. Il crollo delle prestazioni Mercedes nel 2022 e 2023, lo aveva convinto a guardarsi attorno nel caso la stagione che inizierà in Bahrain il 3 marzo non si fosse rivelata all’altezza delle sue aspettative.
Poi, è intervenuto un fattore esterno a cambiare tutto: durante gli ultimi Gran Premi 2023, il team principal Frederic Vasseur ha saputo che Hamilton non aveva firmato un contratto che lo blindava per due anni, e non ci ha pensato un attimo ad iniziare un lungo corteggiamento al suo ex pilota. E sì, perché Vasseur, per anni titolare di un proprio team in Formula 3 e GP2, poi Formula 2, di nome ASM-ART (con il quale ha ancora legami), con l’inglese ha vinto consecutivamente le due categorie nel 2005 e 2006. Dunque, tra i due vi è sempre stato un eccellente rapporto e Vasseur, ricevuta carta bianca dal presidente Ferrari John Elkann che ha sempre osservato con grande ammirazione le gesta di Hamilton, è riuscito a ottenere quello che pareva impossibile.
Hamilton ha avvisato il team principal Mercedes, Toto Wolff, che oggi ha raccontato: “Ci siamo incontrati recentemente a casa mia, a Oxford, abbiamo parlato per un’ora e Lewis mi ha detto che aveva deciso di passare alla Ferrari nel 2025. Aveva bisogno di nuovi stimoli e lo posso capire. Non porto rancore, mi ci è voluto qualche giorno per metabolizzare questa notizia, il fatto di non lavorare più con Lewis, ma lui è un amico, la nostra relazione proseguirà oltre le corse e gli auguro di vincere l’ottavo mondiale”.
Hamilton ha firmato un contratto pluriennale con la Ferrari, si parla di 50 milioni di dollari a stagione (Charles Leclerc viaggia sui 30 milioni), e quando entrerà a Maranello dalla porta principale avrà 40 anni, essendo nato il 7 gennaio del 1985. Presumibilmente, l’accordo è esteso fino al termine del 2026. Un gran bel modo di chiudere una carriera incredibile che lo ha portato a segnare tutti i record possibili, dal numero di vittorie a quello delle pole. Lewis è una vera star, frequenta cantanti, attori, giocatori di basket e football americano, si trasforma anche in modello non disdegnando di indossare arditi abiti che presenta ad ogni Gran Premio, ma è sempre particolarmente attento alle tematiche sociali, tanto da aver creato la fondazione Mission 44 (dal suo numero di gara), progetto benefico molto attivo. Tutte cose che piacciono molto ad Elkann, che ha voluto Hamilton anche per un dopo F1 individuando in lui un perfetto ambasciatore per il marchio più glamour del mondo: Ferrari.
Nel 2024, Hamilton continuerà a difendere i colori della Mercedes. Ci si chiede come mai non si sia riusciti ad avere l’inglese già per questa stagione. La logica avrebbe voluto così, ma a parte il poco tempo che manca per la disputa della prima corsa, sarebbe stato molto complicato stracciare il contratto con la Mercedes, e i relativi sponsor, e sarebbe anche stato uno sgarbo a Wolff e a tutto il suo team, cosa che Hamilton non voleva certo fare. Chi avrebbe mai potuto ingaggiare il team del costruttore tedesco, per rimpiazzare Lewis, a un mese dal via del campionato?
E cosa non da meno, ci sarebbe stato il grosso problema relativo a Carlos Sainz, che non poteva essere appiedato da un giorno all’altro avendo il contratto in scadenza alla fine dell’anno. Mettere a piedi lo spagnolo sarebbe costato tantissimo alla Ferrari e non avrebbe giovato alla sua immagine cacciare in quella maniera il pilota che ha portato l’unica vittoria nel 2023. E così si andrà avanti da separati in casa.
Qualcuno potrebbe porre qualche punto interrogativo sul fatto di ingaggiare un pilota che nel 2025 avrà 40 anni. Ma come abbiamo visto con Fernando Alonso, 42 anni e reduce da uno spettacolare 2023 con la Aston Martin, e con lo stesso Hamilton che a 38 anni ha surclassato il ben più giovane e promettente compagno di squadra in Mercedes, George Russell, in F1 l’età conta ben poco. O meglio, i piloti sono atleti completi che non hanno nulla da invidiare ai colleghi di altri sport, non subiscono usure particolari al fisico, l’unico elemento determinante deriva dalla motivazione, dal cervello se vogliamo.
Sebastian Vettel si è arreso a 35 anni, molto presto, perché si era stancato dei continui viaggi e di stare lontano dalla famiglia (ha tre figli). Ecco, Hamilton vive per la velocità, e fattore importante, non ha famiglia per cui sentirsi in colpa se rimane settimane e settimane lontano da casa. Inoltre, le monoposto degli ultimi anni non richiedono particolari sforzi fisici e questo aiuta assai l’allungamento delle carriere dei piloti.
Con l’arrivo di Hamilton, Leclerc che al momento del prolungamento del contratto fino al 2029 era stato messo al centro del progetto Ferrari, ora si vedrà chiaramente ridimensionato. Hamilton non arriva per recitare il ruolo del paggetto al fianco del monegasco, ma per giocarsela fino alla fine. Sarà una gran bella sfida interna che Vasseur (tra l’altro anche Charles è stato pilota ART ed ha vinto la GP3 2016) dovrà ben gestire giorno dopo giorno.