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12 Ott 2025 [10:09]

Road Atlanta – Gara
Campbell-Jaminet e Porsche campioni

Michele Montesano

Finita al centro della cronaca per via dell’annuncio del suo ritiro dal FIA WEC, Porsche si è riscattata sul campo monopolizzando la serie IMSA SportsCar Championship. Al termine della Petit Le Mans, ultimo appuntamento stagionale del campionato nordamericano, la Casa di Zuffenhausen, supportata dal team Penske Motorsport, ha vinto il campionato costruttori e la Michelin Endurance Cup. A completare la festa ci hanno pensato Mathieu Jaminet e Matt Campbell che, con il terzo posto conquistato a Road Atlanta, si sono laureati campioni 2025 dell’IMSA.

Ma, al termine di una corsa decisamente movimentata, a salire sul gradino più alto della 28ª edizione della Petit Le Mans sono stati Earl Bamber, Jack Aitken e Frederik Vesti. Il terzetto della Cadillac Whelen V-Series.R LMDh è riuscito a resistere fino all’ultimo agli attacchi di un’agguerrita concorrenza. Per la seconda volta consecutiva la Casa americana ha conquistato la scena sul circuito di Road Atlanta, visto che lo scorso anno era toccato al Chip Ganassi Racing trionfare nella classica dell’Endurance americano.



La gara è iniziata in modo caotico, con un incidente alla prima tornata che ha coinvolto ben sei vetture di classe GTD. Nel tratto delle Esses, la Ferrari 296 GT3 di Manny Franco è finita in testacoda, innescando una reazione a catena in cui Brendan Iribe non ha potuto evitare l’impatto frontale. A seguito dello scontro Franco è stato trasportato in ospedale, per accertamenti in via precauzionale. Ad essere coinvolte anche la Ford Mustang di Joey Hand, l’Aston Martin Vantage di John Potter e la Lamborghini Hurácan di Trent Hindman.

Dopo una lunga Full Course Yellow, durata circa 20 minuti, la corsa è ripresa ma non senza altri imprevisti: detriti in pista, strategie divergenti tra Acura, Porsche e Cadillac hanno assicurato una lotta serrata al vertice. Il poleman Tom Blomqvist, al volante dell’Acura del Meyer Shank Racing, ha dovuto fare i conti con la Cadillac Aitken. Mostrando un passo simile, le due vetture si sono alternate al comando nelle prime ore, mentre in Porsche hanno optato per differenziare le strategie tra le sue due 963 LMDh, con Laurens Vanthoor chiamato ad alternarsi su entrambe le vetture per sostituire l’infortunato Julien Andlauer. Quest’ultimo costretto a dare forfait appena prima della gara per motivi di salute.



Col passare delle ore, la Porsche è riuscita a trovare un passo più vicino alle vetture di testa. Jaminet, subentrato a Campbell, ha sfruttato la finestra di una Full Course Yellow per prendere la testa e mantenerla fino al giro di boa. Subito dietro, Bamber ha riportato la Cadillac Whelen in seconda posizione, dopo che Aitken era scivolato indietro per via di una foratura lenta. Il ritmo di Bamber è stato impressionante, tanto che nell’arco di poche tornate è riuscito a sorpassare sia la BMW di Philipp Eng che l’Acura di Colin Braun.

La gara si è decisa con il calare della notte. Ereditato il volante della Cadillac, Vesti ha inanellato una serie di giri rapidissimi prendendo il comando durante la fase più cruciale. Infine è toccato a Bamber difendere la vittoria nelle ultime battute anche quando è stato costretto a effettuare un rabbocco a 15 minuti dal traguardo. Il neozelandese, in equipaggio con Vesti e Aitken, ha così conquistato la seconda vittoria consecutiva nell’IMSA dopo quella ottenuta a Indianapolis.



L’ultima frazione della Petit Le Mans ha visto brillare sia la Aston Martin Valkyrie che la Lamborghini SC63 LMDh. Proprio quest’ultima, alla sua ultima apparizione in gara prima del congelamento del programma da parte della Casa di Sant’Agata Bolognese, ha affrontato la sua miglior gara dal suo debutto. Romain Grosjean, in equipaggio con Edoardo Mortara e Daniil Kvyat, occupava il secondo posto assoluto quando, a soli cinque minuti alla fine, è stato costretto ad effettuare uno splash and go chiudendo la gara al quarto posto.

Così a ereditare la seconda posizione è stata l’Aston Martin Valkyrie che, con Roman De Angelis, Ross Gunn e Alex Riberas, ha conquistato il suo primo podio in IMSA. Il terzo posto è stato più che sufficiente a Jaminet e Campbell, supportati da Vanthoor, per laurearsi campioni. La coppia della Porsche Penske ha così colto il testimone dal campione uscente Felipe Nasr, decimo al traguardo assieme a Nick Tandy e Vanthoor. Dopo aver siglato la pole position, Blomqvist, Colin Braun e Scott Dixon hanno centrato il quinto posto. È finito fuori dalla top-5 il sodalizio tra la BMW e il team Rahal Letterman Lanigan.



In LMP2, la Petit Le Mans si è decisa per un problema meccanico. Grazie a un’ottima gestione della gara e una strategia perfetta il terzetto dello United Autosports Goldburg-di Resta-Lindh sembrava procedere spedito verso la vittoria di classe. Ma, a poco più di due ore al termine della corsa, un cedimento della sospensione anteriore destra ha posto fine alla gara del team anglo americano. La scena è così passata alla Oreca 07 del TDS Racing. Dopo aver perso la pole per una infrazione tecnica, Steven Thomas, Mikkel Jensen e Hunter McElrea si sono rifatti andando a tagliare per primi il traguardo di Road Atlanta.

Dopo un avvio complicato, tra contatti e una penalità per pressione gomme irregolare, l’equipaggio dell’Inter Europol Competition composto da Tom Dillmann, Jeremy Clarke e Bijoy Garg è riuscito a rimontare fino al secondo posto. Mentre a completare il podio di classe è stata l’Oreca del team Era Motorsport di Oliver Jarvis, Tobias Lutke e David Heinemeier Hansson. Il sesto posto finale è stato sufficiente a PJ Hyett, Dane Cameron e Jonny Edgar per assicurarsi lo scettro in LMP2 e al team AO Racing l’invito alla prossima 24 Ore di Le Mans. Inoltre per Cameron è stato il suo quinto titolo IMSA ottenuto in cinque diverse categorie.



La GTD Pro è la categoria che ha riservato meno sorprese, visto che la BMW M4 GT3 del Paul Miller Racing ha dominato in lungo e in largo. Dopo un inizio prudente, Connor De Phillippi ha portato la vettura in testa nelle prime ore, Max Hesse ha poi consolidato il vantaggio con un ritmo costante e un’impeccabile gestione delle soste. Nell’ultima parte di gara, Dan Harper ha completato il lavoro con un sorpasso decisivo sulla Corvette di Nicky Catsburg, che aveva temporaneamente occupato la prima posizione prima dell’ultimo pit-stop.

Alle spalle della BMW, il team ufficiale Corvette Racing by Pratt Miller Motorsports ha celebrato una giornata storica. La Z06 GT3.R di Antonio García, Alexander Sims e Daniel Juncadella, terza al traguardo dietro la vettura gemella di Catsburg, Nico Varrone e Tommy Milner, si è aggiudicata il titolo in GTD Pro. Quello conquistato da Garcia è il sesto titolo in IMSA, mentre Chevrolet ha potuto festeggiare anche la corona dedicata ai costruttori.

Ancora in lizza per il titolo, la gara della Ferrari del DragonSpeed si è trasformata in una vera corsa a ostacoli. A lungo in lotta per la leadership, Albert Costa, Giacomo Altoè e Davide Rigon sono sprofondati dapprima per un drive-through, per un’irregolarità commessa ai box, e poi per via di un contatto con la Ford Mustang GT3 di Sebastian Priaulx. Il terzetto del DragonSpeed si è quindi fermato al settimo posto dovendo rinunciare all’idea di lottare per il campionato.



In GTD la corsa al titolo si è di fatto chiusa già nel corso del primo giro. A seguito del groviglio iniziale, il ritiro della Ferrari del Conquest Racing ha spianto la strada alla Mercedes AMG GT3 del Winward Racing. Russell Ward e Philip Ellis, supportati per l’occasione da Indy Dontje, hanno conquistato il titolo giungendo comodamente al quinto posto di classe.

In quel di Maranello si sono potuti consolare con il dominio della Petit Le Mans. Ferrari ha siglato una sonora doppietta annichilendo gli avversari. La 296 GT3 griffata AF Corse di Simon Mann, Alessandro Pier Guidi e Lilou Wadoux ha condotto una gara perfetta precedendo la vettura gemella del Triarsi Competizione, seconda al traguardo con James Calado, Onofrio Triarsi e Kenton Koch.

In particolare il duello tra Pier Guidi e Calado, compagni di squadra nel FIA WEC e vincitori alla 24 Ore di Le Mans 2023, ha offerto spettacolo nelle ultime ore, con l’italiano che ha ripreso il comando dopo l’ultima sosta e resistito fino alla bandiera a scacchi. Sul terzo gradino del podio ha chiuso la Lexus RC F GT3 del Vasser Sullivan di Parker Thompson, Frankie Montecalvo e Jack Hawksworth. Con quest’ultimo che ha difeso fino all’ultimo la posizione dagli assalti dell’Aston Martin Vantage GT3 di Heart of Racing del terzetto Casper Stevenson, Tom Gamble e Zach Robichon.

Sabato 11 ottobre 2025, gara

1 - Aitken-Bamber-Vesti (Cadillac V-Series.R) - Whelen - 436 giri
2 - Gunn-De Angelis-Riberas (Aston Martin Valkyrie) - THOR - 5"182
3 - Jaminet-Campbell-L.Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 12"745
4 - Grosjean-Mortara-Kvyat (Lamborghini SC63) - Lamborghini - 34"428
5 - Blomqvist-Braun-Dixon (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 41"116
6 - R.Taylor-Albuquerque-Stevens (Cadillac V-Series.R) - WTR - 1'07"029
7 - van der Zande-Yelloly-Vautier (Acura ARX-06) - Meyer Shank - 1 giro
8 - J.Taylor-Deletraz-Nato (Cadillac V-Series.R) - WTR - 1 giro
9 - Eng-D.Vanthoor-Magnussen (BMW M Hybrid V8) - RLL - 1 giro
10 - Nasr-Tandy-L.Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 1 giro
11 - Wittmann-S.van der Linde-Frijns (BMW M Hybrid V8) - RLL - 1 giro
12 - van der Helm-Jani-Esterson (Porsche 963) - JDC Miller - 3 giri
13 - Thomas-Jensen-McElrea (Oreca 07) - TDS - 10 giri
14 - Dillmann-Garg-Clarke (Oreca 07) - Inter Europol - 10 giri
15 - Lutke-Hansson-Jarvis (Oreca 07) - Era - 10 giri
16 - Rao-Pedersen-Sargeant (Oreca 07) - PR1 Mathiasen - 10 giri
17 - L.Perez Companc-M.Perez Companc-Nielsen (Oreca 07) - AF Corse - 11 giri
18 - Hyett-Cameron-Edgar (Oreca 07) - AO Racing - 11 giri
19 - Fittipaldi-Roe-Cumming (Oreca 07) - Pratt Miller - 14 giri
20 - Robinson-Fraga-Burdon (Oreca 07) - Riley - 15 giri
21 - Boulle-Hanley-Correa (Oreca 07) - United Autosports - 24 giri
22 - Kurtz-Quinn-Sowery (Oreca 07) - Crowdstrike APR - 30 giri
23 - Hesse-Harper-De Phillippi (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 30 giri
24 - Milner-Catsburg-Varrone (Corvette Z06 GT3) - Corvette - 31 giri
25 - Garcia-Sims-Juncadella (Corvette Z06 GT3) - Corvette - 31 giri
26 - Mann-Wadoux-Pier Guidi (Ferrari 296 GT3) - AF Corse - 31 giri
27 - Triarsi-Koch-Calado (Ferrari 296 GT3) - Triarsi - 31 giri
28 - Rockenfeller-Priaulx-Barker (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 31 giri
29 - Mies-Vervisch-Olsen (Ford Mustang GT3) - Multimatic - 31 giri
30 - Hawksworth-Thompson-Montecalvo (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 31 giri
31 - Gamble-Stevenson-Robichon (Aston Martin Vantage GT3) - HoR - 31 giri
32 - Ward-Ellis-Dontje (Mercedes AMG GT3) - Winward - 32 giri
33 - Adelson-Skeer-Sargent (Porsche 911 GT3) - Wright - 32 giri
34 - Eastwood-Udell-Yoluc (Corvette Z06 GT3) - DXDT - 32 giri
35 - Barnicoat-Telitz-Kirkwood (Lexus RC F GT3) - Vasser Sullivan - 32 giri
36 - Gallagher-Foley-Walker (BMW M4 GT3) - Turner - 32 giri
37 - Fidani-Bell-Kern (Corvette Z06 GT3) - AWA - 32 giri
38 - Costa-Rigon-Altoè (Ferrari 296 GT3) - DragonSpeed - 32 giri
39 - Heinrich-Bachler-Christensen (Porsche 911 GT3) - AO Racing - 32 giri
40 - Lacorte-Patrese-Molina (Ferrari 296 GT3) - Cetilar - 33 giri
41 - Hasse-Clot-McIntosh-van der Steur (Aston Martin Vantage GT3) - van der Steur - 33 giri
42 - Snow-Verhagen-De Phillippi (BMW M4 GT3) - Paul Miller - 35 giri
43 - Formal-Hindman-Doyle (Lamborghini Huracan GT3) - WTR - 81 giri

Giro più veloce: Frederik Vesti 1'12"276

Ritirati
Formal-Hindman-Doyle (Lamborghini Huracan GT3) - WTR
Caldarelli-Mapelli-Hinchcliffe (Lamborghini Huracan GT3) - Pfaff
Goikhberg-Farnbacher-Filgueiras (Lamborghini Huracan GT3) - Forte
Farano-Alvarez-Bourdais (Oreca 07) - Tower
Muss-Agostini-Megennis (Ferrari 296 GT3) - Triarsi
Hodenius-Brichacek-Andrews (Mercedes AMG GT3) - Lone Star
Franco-Serra-Skeen (Ferrari 296 GT3) - Conquest
Bechtolsheimer-Filippi-Hand (Ford Mustang GT3) - Gradien
Iribe-Schandorff-Millroy (Ferrari 296 GT3) - Inception
Pumpelly-Heylen-Potter (Aston Martin Vantage GT3) - Magnus
CetilarDALLARA