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29 Mag 2010 [19:37]

Webber manda in crisi Vettel
La caduta della Ferrari e di Alonso

Questa volta sembrava proprio che nulla potesse fermare Sebastian Vettel. Il tedesco della Red Bull-Renault era stato velocissimo nel terzo turno di prove libere e nei primi segmenti della qualifica aveva il passo giusto per finire in pole. Mark Webber non pareva essere un candidato alla prima fila questo fine settimana. L'australiano aveva vissuto prove libere non semplici con la rottura del motore il venerdì e qualche affanno nel tenere il passo di Vettel. Ma nel momento decisivo, ecco che Webber ha timbrato il cartellino con due crono che hanno scombussolato tutti. In primis proprio Vettel. Che ultimamente si sta trincerando dietro a troppe scuse per giustificare le sue non eccelse prestazioni.

Gli hanno pure cambiato il telaio a Vettel lasciando intendere che forse le prestazioni così così di Barcellona e Monaco dipendevano da qualcosa di storto nella RB6. Mentalmente, per un pilota, una grande iniezione di fiducia. E invece, il tedesco ha chiuso nuovamente terzo e partirà dalla seconda fila. L'inchiodata alla prima curva in quello che poteva essere il suo giro decisivo, a sentire Vettel sarebbe dovuta a un problema ai freni. Successivamente la sua Red Bull ha anche accusato sovrasterzo nelle curve 13 e 14. Insomma, improvvisamente la sua RB6 non funzionava più, guarda caso a partire dal momento in cui Webber si è fiondato in prima posizione.

Coincidenze strane, ma non ci permettiamo certo di mettere in dubbio la parola di Vettel. Anzi, Red Bull ha scoperto che forse il problema di bilanciamento non corretto della RB6 di Sebastian era dovuto a un problema creatosi nella zona del roll-bar. Fatto sta che tra le due Red Bull-Renault (per il team di Horner sette qualifiche e sette pole) partirà quel diavolo di Lewis Hamilton che su un circuito tanto impegnativo ha tirato fuori il meglio di sè e della sua McLaren-Mercedes. Doveva rifarsi da un weekend, quello di Monaco, dove non ci era parso offrire il 110 per cento. Con Hamilton bisogna sempre aspettarsi invenzioni fuori dall'ordinario... A Monaco non era stato così, a Istanbul sì, ci è riuscito e allora è stato un vero spettacolo per i palati fini.

Ha fatto una buona qualifica anche Jenson Button, meno abulico del solito. Lo testimonia il quarto posto. Una bella reazione alle sue vicende personali (la separazione da Jessica) che potevano in qualche modo condizionare il suo rendimento e la sua concentrazione. La terza fila è tutta Mercedes. Michael Schumacher non fallisce una qualifica, nel senso che si è sempre inserito nel Q3 finale. Non male per un 41enne e anche questa volta si è messo dietro Nico Rosberg, il compagno che non produce mai (se non a Sepang) concrete prestazioni sul giro secco.

La Renault su questa tipologia di tracciato non poteva chiedere a Robert Kubica di ripetere ciò che aveva combinato a Montecarlo. Il divario della R30 da Red Bull e McLaren è evidente. Ma il settimo posto è sicuramente un ottimo risultato per la squadra di Eric Boullier che ha visto anche Vitaly Petrov nella top ten. Bravo il russo su questa pista che lo ha visto primeggiare anche in GP2. E la Ferrari? Non ha certo onorato nel migliore dei modi il GP numero 800. Stefano Domenicali si è detto stupito di quanto verificatosi, ma in questo caso ci stupiamo noi di... tanto stupore.

La F10 a Istanbul non è mai stata competitiva nelle libere e l'ottavo posto di Felipe Massan è un ovvio risultato. Addirittura Fernando Alonso è rimasto escluso dal Q3 ritrovandosi dodicesimo. Attenzione alle parole dello spagnolo. In questo inizio di campionato ha fatto squadra nel prendersi colpe anche non sue quando le cose non funzionavano, questa volta ha invece sorvolato sul lungo commesso in uno dei suoi giri veloci finali del Q2 spiegando che comunque di più non si poteva fare. Che è stato costretto a ritardare la frenata. Parole pesanti, come dire: rischio di sbattere per tirar fuori il massimo da questa macchina. Alonso questa volta ha puntato il dito accusatorio sulla F10 e quindi sul team, che non riesce a far progredire questa monoposto come invece capita a Red Bull, McLaren, Mercedes, Renault. Ha voluto spostare l'attenzione non su se stesso, sul suo errore evidente, ma sul team. Consapevole forse che sta sbagliando, e deludendo, un po' troppo...

Massimo Costa
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