formula 1

Colapinto sta schiacciando Albon
E vince la coppa dell'ironia

Franco Colapinto ha disputato quattro Gran Premi in carriera e due li ha conclusi in zona punti: ottavo a Baku e decimo domen...

Leggi »
formula 1

La regola Verstappen
che la FIA non capisce

Esiste un metodo Verstappen in F1, o meglio, una vera e propria regola che la FIA sembra non voler capire, o vedere. E' ...

Leggi »
Regional by Alpine

De Palo e Rinicella gli italiani
al via della Regional World Cup a Macao

Sono due i piloti italiani che parteciperanno al weekend della Formula Regional World Cup che si svolgerà dal 14 al 17 novemb...

Leggi »
GT Internazionale

Cairoli, Fuoco, Marciello, Mortara
e il team Sospiri all'attacco di Macao

Si annuncia un weekend infuocato a Macao tra il 14 e il 17 novembre. La lista iscritti della GT World Cup non è mai stata cos...

Leggi »
World Endurance

Porsche svela la line-up 2025: arriva
Andlauer, Lotterer e Makowiecki fuori

Michele Montesano Rivoluzione in casa Porsche Penske Motorsport. In vista della prossima stagione del FIA WEC ci sarà un ver...

Leggi »
World Endurance

Alpine modifica la sua formazione
Bourdais torna in Cadillac in Bahrain

Michele Montesano In vista della 8 Ore del Bahrain, ultimo atto stagionale del FIA WEC, Alpine scenderà sul circuito di Sakh...

Leggi »
29 Mag [16:42]

Indy, finale tra le polemiche
Lo spettacolo è un'esigenza

Marco Cortesi

Ha fatto discutere il finale della Indy 500. La decisione di fermare la corsa con bandiera rossa al giro 199 su 200 e riprenderla con un unico giro lanciato, per la prima volta nella storia, è stata additata da alcuni come una soluzione troppo artificiosa. Non l'ha ovviamente apprezzata Marcus Ericsson che, trovandosi al comando senza scia, non ha avuto grosse chance di difendersi, a meno di fare qualche scorrettezza.

Come chiudere la porta in maniera pericolosa o "sbagliare" clamorosamente il re-start sapendo che non ce ne sarebbe stato un altro. "Pericoloso e ingiusto", ha definito il finale Ericsson. Altri invece, hanno apprezzato la determinazione con cui l'IndyCar ha voluto chiudere al meglio la spettacolare edizione 2023 della 500 Miglia.

Quando l'overtime serve anche all'IndyCar
Guardando però i freddi fatti, a far pensare è il cambiamento di rotta che ha portato a prendere quella scelta. L'IndyCar si è sempre proposta come paladina dei finali "puri" senza necessità di green white checkered o overtime che dir si voglia. Ad esempio, nel 2020, quando Takuma Sato centrò il secondo successo in caution. Anni fa non si sarebbe mai pensato ad un re-start con singolo giro finale.

Le esigenze di spettacolo sono reali
La realtà è che anche per l'IndyCar l'intrattenimento conta. E la relazione a distanza con il mondo NASCAR è oggi più vicina che in passato. Sembra che le esigenze che avevano portato il mondo stock-car a introdurre i prolungamenti della distanza per finire con almeno due giri extra siano venuti al pettine anche per l'IndyCar. La voglia è di vedere lo spettacolo arrivare agli ultimi metri, o agli ultimi centimetri.

C'è qualcosa di male? Non necessariamente. Certo che, tanto criticate, alcune scelte della NASCAR col tempo iniziano ad apparire meno forzate. Sicuramente, la serie della famiglia France è stata più pragmatica e decisa nel perseguire le proprie necessità anche contro la sensazione "di pancia" di tifosi e concorrenti. E' il momento che anche l'IndyCar adotti lo stesso approccio?