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1 Nov [11:22]

Shanghai - Gara
Porsche vince il mondiale

Jacopo Rubino

A Shanghai è festa Porsche: con la quinta vittoria stagionale, la casa di Stoccarda ha conquistato matematicamente il titolo costruttori del World Endurance Championship. Ad aggiudicarsi il successo, per la quarta volta consecutiva, sono stati Timo Bernhard, Mark Webber e Brendon Hartley, sempre più favoriti per l'iride nel round decisivo in Bahrain.

In una corsa scattata dietro la safety-car a causa della pioggia, e poi contraddistinta da numerosi errori, i valori in campo tra le 919 e le rivali Audi si sono probabilmente livellati. Le R18 questa volta sono state clienti difficili, grazie anche a ottime scelte strategiche. Passato in testa Bernhard, è stato poi Webber a controllare la situazione nello stint finale, tagliando il traguardo in trionfo davanti al compagno di squadra Romain Dumas. L'equipaggio della vettura numero 18 ha avuto vita un po' più complicata: in apertura Marc Lieb, preso il comando provvisorio, è stato infatti mandato in testacoda da Andre Lotterer, e chiamato così ad una aggressiva rimonta. A circa un'ora e venti al termine, è stato poi lo stesso Dumas a girarsi, rischiando il contatto con la Morgan del Pegasus Racing. Per recuperare terreno, ha comunque pagato la decisione di ritardare l'ultima sosta ai box, effettuando soltanto un rabbocco di benzina a circa venti minuti dal termine.

Sul terzo gradino del podio sono saliti quindi Lotterer/Fassler/Treluyer, ora scivolati a -12 nella classifica iridata, che hanno preceduto la LMP1 gemella di Duval/Di Grassi/Jarvis. La squadra di Ingolstadt ha azzeccato il momento in cui montare le coperture slick quando l'asfalto è andato migliorando, ma non è stato sufficiente per tenere i giochi aperti fino alla fine. Anche in Cina, invece, è stata una marcia senza acuti per le Toyota, abbonate al quinto e sesto posto. Sarrazin/Wurz/Conway hanno chiuso davanti a Nakajima/Davidson/Buemi, con il giapponese "colpevole" in avvio per una uscita di pista in curva 16.

Fra le LMP1 private, vittoria con il brivido per la Rebellion con Nicolas Prost e Mathias Beche, dato che lo svizzero a una manciata di minuti dal termine è andato violentemente a sbattere, danneggiando in modo significativo la sua R-One. Rientrato ai box, Beche è stato aiutato dal regime di full course yellow per non subire il sorpasso del team ByKolles, Trummer/Kaffer, mentre l'altra Rebellion si è fermata poco dopo con Matheo Tuscher, a causa di problemi tecnici.

In LMP2 è arrivato il primo successo per la Alpine con Nelson Panciatici, Paul Loup Chatin e il debuttante Tom Dillmann, battendo i due equipaggi pretendenti al titolo: Bird/Canal/Rusinov di G-Drive e Tandy/Bradley/Howson di KCMG, i quali (nonostante un testacoda di Tandy) hanno approfittato dell'uscita in extremis di Ricardo Gonzalez. La rottura del cambio ha messo ko la Ligier-Honda di Ryan Dalziel.

Ad arricchire il tripudio Porsche, l'importante affermazione in GTE-Pro del leader Richard Lietz e di Michael Christensen, che hanno resistito alla pressione della Ferrari del nostro Gianmaria Bruni e di Toni Vilander. Notevole la prova del finlandese, al volante per quattro ore e mezzo. Alle loro spalle il duello si è ripetuto con Makowiecki/Pilet e Rigon/Calado, le cui chances di titolo si riducono però in maniera drastica. L'AF Corse si è rifatta comunque in GTE-Am grazie a Emmanuel Collard, Francois Perrodo e Rui Aguas, nonstante una penalità scontata nel finale per una irregolarità in corsia box. Il trio della 458 numero 83 ha regolato l'Aston Martin di Paul Dalla Lana, Pedro Lamy e Mathias Lauda. A completare il podio di categoria, il nostro Andrea Bertolini insieme ai russi Victor Shaytar e Aleksey Basov, che restano in vetta alla graduatoria sulla Ferrari dell'SMP Racing. Al traguardo anche la Corvette di Gianluca Roda, Paolo Ruberti e Nicolai Sylvest.

Domenica 1° novembre 2015, gara

1 - Bernhard/Webber/Hartley (Porsche 919) - Porsche - 169 giri
2 - Dumas/Jani/Lieb (Porsche 919) - Porsche - 26.294
3 - Fässler/Lotterer/Tréluyer (Audi R18) - Audi - 30.311
4 - Di Grassi/Duval/Jarvis (Audi R18) - Audi - 50.906
5 - Wurz/Sarrazin/Conway (Toyota TS040) - Toyota - 4 giri
6 - Davidson/Buemi/Nakajima (Toyota TS040) - Toyota - 5 giri
7 - Prost/Beche (Rebellion R-One) - Rebellion - 11 giri
8 - Trummer/Kaffer (CLM P1/01-AER) - Bykolles - 13 giri
9 - Panciatici/Chatin/Dillmann (Alpine A450b-Nissan) - Signatech - 15 giri
10 - Rusinov/Canal/Bird (Ligier JSP2-Nissan) - G-Drive - 16 giri
11 - Howson/Bradley/Tandy (Oreca 05-Nissan) - KCMG - 16 giri
12 - Ragues/Webb/Cumming (Morgan Evo-SARD) - SARD Morand - 17 giri
13 - Cheng/Tung/Brundle (Morgan-Nissan) - Pegasus - 17 giri
14 - Lietz/Christensen (Porsche 911 RSR) - Manthey - 18 giri
15 - Bruni/Vilander (Ferrari 458) - AF Corse - 18 giri
16 - Pilet/Makowiecki (Porsche 911 RSR) - Manthey - 18 giri
17 - Rigon/Calado (Ferrari 458) - AF Corse - 19 giri
18 - Macdowall/Rees/Stanaway (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 20 giri
19 - Turner/Adam (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 20 giri
20 - Brown/Van Overbeek/Fogarty (Ligier JSP2-HPD) - Extreme Speed - 22 giri
21 - Perrodo/Collard/Aguas (Ferrari 458) - AF Corse - 23 giri
22 - Dalla Lana/Lamy/Lauda (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 23 giri
23 - Shaytar/Bertolini/Basov (Ferrari 458) - Smp - 24 giri
24 - Dempsey/Long/Seefried (Porsche 911 RSR) - Proton - 24 giri
25 - Roda/Ruberti/Sylvest (Chevrolet Corvette C7) - Larbre - 25 giri
26 - Leventis/Watts/Kane (Gibson 015s-Nissan) - Strakka - 25 giri
27 - Castellacci/Griffin/Hall (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 30 giri
28 - Ried/Al Qubaisi/Bachler (Porsche 911 RSR) - Proton - 30 giri

Ritirati
153° giro - Imperatori/Kraihamer/Tuscher
152° giro - Yacaman/Derani/Gonzalez
88° giro - Sharp/Dalziel/Heinemeier Hansson

Il campionato
1.Hartley/Webber/Bernhard 155 punti; 2.Lotterer/Treluyer/Fassler 143; 3.Lieb/Jani/Dumas 113.5; 4.Duval/Di Grassi/Jarvis 91; 5.Davidson/Buemi 67; 6.Tandy 66.5; 7.Wurz/Conway/Sarrazin 64; 8.Nakajima 63; 9.Bamber/Hulkenberg 58; 10.Canal/Rusinov/Bird 27.5