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4 Ago [10:11]

Il caso sui brake ducts Racing Point:
anche la Ferrari chiede lumi alla FIA

Jacopo Rubino - XPB Images

È atteso domani il verdetto sulla legalità dei condotti dei freni della Racing Point, e adesso la squadra di Silverstone è stata messa sotto tiro anche da parte della Ferrari. La scuderia di Maranello ha chiesto chiarimenti alla FIA in base all'appendice 6 del Regolamento Sportivo, quella che disciplina le componenti che ogni team deve disegnare in autonomia. La Rossa si è quindi allineata in modo netto alla Renault, che già dopo il Gran Premio di Stiria ha avanzato una protesta formale sui condotti di raffreddamento dei freni delle RP20, considerati una copia esatta di quelli della Mercedes 2019. La protesta è stata ripetuta al termine della gara in Ungheria e di quella in Gran Bretagna appena conclusa, in attesa che la Federazione si esprima sull'argomento.

Già a livello estetico, sin dai test invernali, appare innegabile come la monoposto in livrea rosa sia una replica della W10 iridata lo scorso anno con Lewis Hamilton. Una vettura per giunta molto temibile, anche per le stesse Ferrari e Renault, alla luce delle prestazioni mostrate fin qui. Già due settimane fa il team principal Otmar Szfanuer sottolineava che ci fossero 886 disegni a dimostrare che i famigerati brake ducts siano legali, ma gli avversari stanno cercando di "scardinare" questa tesi difensiva.

Secondo The Race e RaceFans, la Ferrari vorrebbe capirne di più sul processo di ingegneria inversa attraverso cui la Racing Point insiste di aver realizzato quei componenti, partendo da fotografie e senza ricevere informazioni dirette dalla Mercedes. Cosa, questa sì, vietata dalle normative.

Gli sviluppi sono osservati con attenzione anche dalla McLaren. Sempre a RaceFans, il boss Zak Brown ha affermato di ritenere "contro lo spirito delle regole" l'approccio della scuderia di Lawrence Stroll, e di essere a conoscenza della lettera sottoscritta dalla Ferrari. "Non avendo i dettagli, non siamo in grado di dire cosa sia legale o no. Ma per come appare, sembra qualcosa contro ciò che si intende in F1", sono state le parole del manager americano. "Siamo molto interessati al risultato della protesta Renault, e come la Ferrari cerchiamo chiarimenti su cosa la FIA consideri legale. Come avvenuto in passato, bisogna chiudere i buchi regolamentari se fosse sfuggito qualcosa".

In ballo ci sono gli equilibri in pista, e i relativi introiti che ne derivano, ma anche la filosofia stessa della categoria regina: se la FIA confermasse il semaforo verde alla Racing Point, lo stesso approccio potrebbe essere scelto in futuro da altre scuderie, e potrebbero mutare i dettagli nel rinnovo del Patto della Concordia che si sta ridiscutendo.