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16 Apr [14:48]

Intervista a Lorenzo Ferrari
“Sogno un futuro da professionista”

Mattia Tremolada

Gara 1 della Formula 4 Italia 2019 al Mugello vede la lotta al vertice tra i due contendenti al titolo Dennis Hauger e Gianluca Petecof. Il pilota norvegese, alfiere del programma Red Bull Junior Team, è al comando, quando alla ripartenza dopo un periodo di safety car viene attaccato dal brasiliano, membro della Ferrari Driver Academy. Tradito dall’asfalto umido, Petecof colpisce il rivale, mandandolo in testacoda. Il contatto spalanca le porte del podio a tre rookie. Paul Aron (pilota junior Mercedes) ottiene il secondo successo stagionale nel campionato italiano, mentre Jonny Edgar, anche lui nei colori Red Bull è terzo. A separarli c’è un pilota italiano, Lorenzo Ferrari, al primo podio assoluto nella propria carriera in monoposto.

Dopo una brillante carriera nei kart, il pilota di Piacenza ha fatto il salto in monoposto nel 2019, debuttando in F4 con il team Antonelli Motorsport. Al termine di una stagione positiva, però, Ferrari ha preferito abbandonare le ruote scoperte per cercare di costruirsi un futuro da pilota professionista in GT. Conosciamolo meglio attraverso le sue parole.

“Mio papà era appassionato di motori e ogni tanto si allenava col kart. Un giorno mi ha portato in pista e mi sono immediatamente innamorato. Grazie all’amicizia tra mio papà e Sandro Lorandi, titolare del team Baby Race, ho potuto fare i primi test e le prime gare locali fino ad arrivare a correre in campionati europei e mondiali”.

Quali sono stati i momenti più importanti della tua carriera in kart?
“Ho iniziato molto tardi, a 13 anni. Ho corso solo due stagioni in minikart, quando in media gli altri ragazzi ne fanno cinque o sei. I primi risultati importanti sono arrivati quando sono passato in OK, con il team Lennox Racing. Ero più maturo e da fine 2017 a metà 2018 ho ottenuto podi in WSK, al Trofeo delle Industrie e al Trofeo Margutti, gare molto prestigiose e contro avversari esperti”.

Nel 2019 il passaggio in formula.
“È stato molto difficile, ho trovato ovviamente tante differenze con il kart. L’approccio alle piste grandi, la telemetria, c’è bisogno di studiare di più, mentre nel kart c’è più istinto. Con calma ho imparato e sono arrivati buoni risultati”.

Il debutto di Vallelunga è stato positivo, con due top ten e il podio tra i rookie.
“Per essere la mia prima gara in monoposto, e considerata la poca esperienza, non è andata affatto male. È stato un weekend molto complicato, funestato dalla pioggia. Le qualifiche e la prima gara sono state disputate sul bagnato, ma ho fatto pochi errori, recuperando bene in corsa a delle prove complicate. Sono arrivato subito in top-10, raccogliendo i primi punti. Salire sul podio nel primo weekend in carriera è stato bello”.



Poi però è arrivato un periodo complicato tra Misano e Budapest.
“A Misano siamo arrivati con pochi chilometri sulle spalle. La maggior parte delle squadre ha provato la settimana prima della gara, trovando un giorno l’asfalto asciutto e uno la pioggia. Noi abbiamo saltato i test e di fatto abbiamo avuto un weekend da buttare, in cui non sono mai stato a mio agio con pista e macchina. A Budapest le prove non sono andate bene, ma dopo aver studiato a fondo la telemetria delle qualifiche siamo riusciti a trovare un setup molto buono, tanto che ho recuperato fino ai margini della top ten, prima di essere costretto al ritiro per un contatto verso metà gara. Al via della seconda corsa ho avuto un brutto incidente, che mi ha costretto a rientrare in Italia, saltando la trasferta del Red Bull Ring della settimana seguente per i dolori alla schiena”.

A Imola un segnale di ripresa, confermato poi con l’acuto del Mugello.
“Nei test di Imola abbiamo trovato un buon setup e in gara siamo riusciti a rientrare in top-10 assoluta e a sfiorare il podio tra i rookie, lottando sempre con i top team. Al Mugello poi abbiamo vissuto il momento più alto della stagione. Sono stato il più rapido nelle prove libere e veloce in qualifica, nonostante fossi l’unico pilota del team Antonelli e non potevo quindi contare sulla scia, fondamentale sul lungo rettilineo di partenza. In gara 1 son riuscito a scattare bene e a sfilare in quarta posizione, per poi guadagnare due piazze e chiudere sul podio assoluto”.

La settimana successiva hai fatto il tuo debutto in Euroformula Open a Monza.
“A ottobre avevamo già deciso che il mio futuro sarebbe stato nel mondo delle Gran Turismo. Mio papà ha quindi voluto regalarmi una gara in Formula 3 nell’Euroformula Open, su una vettura molto veloce, con un’aerodinamica raffinata e più potenza della F4. Ho fatto un breve shakedown a Cremona, ma sono arrivato a Monza con pochissimi chilometri alle spalle su questa macchina e su una pista molto difficile. Con le F3 si sente molto la scia a Monza e ho fatto fatica a stare in mezzo al gruppo durante le qualifiche, quindi non sono riuscito a chiudere un buon giro e sono stato costretto a partire dal fondo. È stata comunque un’esperienza molto bella e divertente, con la mente sgombra e senza l’ansia di fare risultato”.

Chiusa la parentesi in formula hai iniziato il percorso di adattamento alle auto GT. Come stava procedendo prima dell’interruzione forzata?
“Subito dopo la gara finale di Monza sono andato a Cremona per provare una Lamborghini Super Trofeo, vettura del campionato che avrei voluto disputare quest’anno. Mi sono trovato subito a mio agio. La macchina è molto diversa da una formula, ma credo sia più semplice da guidare e molto divertente. Poi abbiamo provato al Mugello e anche in una pista grande mi sono trovato bene e i tempi sono stati buoni. Purtroppo a febbraio quello che doveva essere il mio compagno di squadra si è tirato indietro. Ci siamo messi in cerca di una soluzione e, anche se questo stop forzato dalla pandemia sta rimettendo tutto in discussione, l’idea è di alzare la posta in gioco salendo nel Campionato Italiano GT con la Mercedes del team Antonelli”.

Supponendo che il campionato possa partire verso settembre, quale sarà il tuo obiettivo?
“Non ho ancora provato la macchina ed è un campionato pieno di piloti molto veloci. Prima di tutto se avrò un compagno esperto dovrò cercare di avvicinarmi ai suoi tempi. Dovrò iniziare con cautela per crescere passo dopo passo, facendo esperienza ma senza fare danni e restando lontano dai guai”.

Qual è invece il tuo obiettivo a lungo termine?
“Sicuramente diventare pilota professionista, che ad oggi è un sogno. Magari arrivare a conquistare risultati in ambito internazionale, come nel GT World Challenge Europe e correre per una casa automobilistica come Lamborghini o Mercedes”.