2 Mag 2009 [15:39]
Marrakech, libere 2-3: le Seat Leon dominano ovunque
Saranno anche le vetture più pesanti in pista, ma sui lunghi rettifili della pista di Marrakech le Seat Leon Tdi non sembrano accorgersene. In entrambe le sessioni di prove libere infatti, le vetture catalane hanno dominato prendendosi in maniera spavalda tutte le posizioni di vertice. Nella prima mezz’ora, è stato Rickard Rydell a balzare al primo posto. Lo svedese ha preceduto Yvan Muller, Gabriele Tarquini, Jordi Genè e Tiago Monteiro per una cinquina per certi versi aspettata vista la quasi totale assenza di curve vere. Gli uomini Seat hanno preceduto Alain Menu, il sempre più in palla Tom Coronel, leader dei privati e perfettamente a suo agio sul cittadino marocchino, Jorg Muller, Nicola Larini e Stefano D’Aste.
Nella seconda sessione, la musica non è cambiata, anzi a dire il vero è peggiorata per chi non ha una Seat. Infatti, oltre alla solita cinquina delle Leon ufficiali si è aggiunta quella di Coronel capace di una sesta posizione entusiasmante (non si sa se ha montato gomme nuove). Le redini sono state riprese ancora dal campione del mondo Yvan Muller che ha chiuso davanti a Tarquini, Genè, Monteiro e Rydell. Seguono Menu e Huff a dimostrazione di come, per il momento, la Cruze sia l’unica vettura che ha la possibilità di inserirsi nel monologo Seat.
Attardata invece la BMW. La 320si paga il poco grip e la mancanza di velocità di punta. La migliore è quella privata di Franz Engstler che pesa venti chili in meno di quelle ufficiali e questo la dice lunga sul momento dei tedeschi. La prima di loro è quella Jorg Muller che è finito di poco davanti a Larini e a Priaulx. Farfus ha terminato anzitempo per una perdita d’olio causando la seconda sospensione della sessione. La prima era stata provocata da una Lada che aveva colpito le gomme. Sarano questi i valori che si vedranno nelle qualifiche. Tutto lascia supporre che la Seat possa fare filotto, ma è altrettanto vero che quando il cronometro conta davvero i fattori che entrano in gioco sono molteplici e quindi, teoricamente, si può rimanere aggrappati ancora alla speranza che qualche sorpresa si verifichi.
Dario Sala