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31 Ago [20:38]

Mercedes, che salto indietro
Russell salva il bilancio di Spa

Massimo Costa - XPB Images

Quando al termine del suo giro finale di qualifica, nella Q3, Lewis Hamilton ha chiesto al suo fido ingegnere quale fosse il divario dal poleman Max Verstappen, non si aspettava dover sentire questi numeri: 1”8. Un secondo e otto decimi. Ad Hamilton è quasi venuto un coccolone. Come è possibile un divario così enorme? Oltre i due secondi, 2”1 , invece, George Russell. E dire che le due Mercedes erano risultate settima e ottava, non diciannovesima e ventesima. La Red Bull in Belgio ne aveva più di tutti e Verstappen ha tracciato un solco ancora maggiore considerando che il suo compagno Sergio Perez ha rimediato otto decimi. Schiaffi e sberle per tutti, insomma.

Tra la Ferrari di Carlos Sainz ed Hamilton ci stavano invece 1”2. Dunque, che fine aveva fatto la ritrovata competitività della Mercedes? E’ presto detto. Quando fa fresco, la W13 avrebbe bisogno della maglietta della salute per mandare nella giusta finestra della temperatura le gomme, e invece quella finestra non la si becca mai. E così, la W13 rimane scorbutica, con poco grip. Sabato scorso a Spa le temperature erano piuttosto rigide e il problema è emerso in maniera vistoso e grave, ancora di più del tanto temuto “porpoising”.

A proposito dei saltellamenti delle vetture, a Spa la FIA ha reso attuativo un primo approccio verso la nuova regola che Ben Sulayem, presidente FIA, ha voluto a tutti i costi in nome della sicurezza dei piloti. Sono stati applicati limiti massimi di oscillazione da rispettare, anche adeguando gli assetti a costo dei tempi sul giro e chi andava fuori scala, sarebbe stato passibile di squalifica. Inoltre, la FIA ha varato un giro di vite sui fondi flessibili, dopo i sospetti che alcune scuderie (su tutte, proprio Red Bull e Ferrari) avessero sfruttato una zona grigia delle norme per scovare vantaggi aerodinamici. Si è stimato un guadagno di 2-3 decimi al giro, potendo avere assetti più bassi di circa 5 millimetri.

Christian Horner, team principal Red Bull, e Mattia Binotto, team principal Ferrari, si erano lasciati andare a facile demagogia ritenendo che in realtà si trattasse di un favore alla Mercedes. I fatti hanno dimostrato tutt’altro: la Red Bull è volata, la Mercedes è indietreggiata, la Ferrari ha perso il passo. Ma tutti fattori che poco dipendono dalle altezze da terra, bensì a quanto pare, dall’usura minore o maggiore delle gomme. Cosa sofferta in particolare dalla Ferrari durante il Gran Premio, mentre la Mercedes in gara, grazie anche a temperature aria più elevate rispetto alla qualifica, è andata meglio.



Russell è stato assai incisivo, alla sua maniera, raccogliendo un buon quarto posto e tenendo sotto scacco negli ultimi giri Sainz, che lo vedeva minaccioso negli specchietti. Russell ha perso il quarto posto nel campionato piloti, scendendo quinto superato da Sainz per un punto (170-171), ma il suo ruolino di marcia rimane impressionante. Un solo ritiro a Silverstone per l’incidente drammatico del via che aveva coinvolto Zhou, poi tredici piazzamenti tutti in top 5 con cinque terzi posti. In casa Mercedes questa volta è mancato Hamilton, che pure aveva battuto Russell in qualifica (a proposito, il confronto del sabato è di sette a sette).

Promosso in seconda fila, quarta piazzola (Russell quinto) per via delle varie penalità motore, Hamilton è partito come un fulmine superando Perez in prima fila e accodandosi a Fernando Alonso, che scattava terzo. I due, che insieme fanno nove titoli iridati ed hanno rispettivamente 37 e 41 anni, giunti a Les Combes non hanno mollato di un millimetro. Hamilton ha tentato il sorpasso all’esterno intravvedendo la chance di balzare in seconda posizione, ma è stato troppo ottimista e frettoloso. Ha chiuso troppo la traiettoria ed è andato a cozzare contro Alonso, che era sul cordolo interno praticamente.

Contatto inevitabile, la Mercedes numero 44 è volata per aria e nel ricadere ha riportato danni tali che dai box è arrivato il fatidico stop stop per Lewis. E dire che la W13 in molti altri casi aveva superato collisioni ben maggiori, ma questa volta qualcosa è andato storto. Sconsolato, resosi conto dell’errore, Hamilton non ha cercato scuse e dal signore che è, ha ammesso il proprio errore. Il lungo periodo trascorso in giro per l’Africa alla scoperta di nuovi mondi e aspetti della vita che lo hanno fatto riflettere non poco, Hamilton si è rituffato nel suo mondo dorato con la consueta fame, ma gli è andata male. Un errore raro per lui, per di più al 1° giro, che gli è costato punti importanti per lui e per la squadra. E l’impressione è che con lui in pista, Sainz avrebbe fatto non poca fatica a salvare la terza posizione.

La Mercedes in gara è stata maggiormente competitiva rispetto alla qualifica, merito dalla temperatura più alta, ma il team principal Toto Wolff, dopo che era rimasto scioccato dal divario che le sue monoposto avevano sopportato in qualifica definendolo completamente inaccettabile, non è apparso minimamente soddisfatto neanche del quarto posto di Russell. Troppo poco per lui, per loro., che pensavano di avere avvicinato Red Bull e Ferrari. “Dobbiamo capire perché la Red Bul va così forte”, ha detto Wolff senza mezzi termini. Tradotto, ci eravamo illusi, ma c’è ancora tanto lavoro da fare…