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dtm Mosse ed evoluzione del DTM,<br />sempre pi&ugrave; "GT" e meno Turismo
1 Nov 2019 [16:54]

Mosse ed evoluzione del DTM,
sempre più "GT" e meno Turismo

Jacopo Rubino

Per il 2020 il DTM ha deciso il lancio di un nuovo campionato di supporto. Il nome? DTM Trophy, che rimarca subito la funzione propedeutica nei confronti della serie maggiore. Il calendario sarà di sette tappe, le vetture ammesse al via saranno quelle di tipo GT4. Il che fa nascere spontanea qualche riflessione.

Con questa iniziativa, sia pur indirettamente, lo stesso DTM diventa sempre più legato al mondo delle competizioni Gran Turismo, più che a quelle per vetture turismo. L'acronimo Deutsche Tourenwagen Masters, dove "Tourenwagen" vuol dire appunto "auto turismo", quasi comincia a stare stretto. Ma del resto non è un mistero che fra le idee del boss Gerhard Berger per il futuro ci sia un cambio di denominazione, pur conosciuta al grande pubblico, o almeno un cambio del suo significato.

Bisogna sorprendersi? Non troppo. Le auto DTM sono capaci di tempi sul giro inferiori alle GT3, e la maggior parte dei piloti che ha esordito nelle ultime stagioni si è formata, se non solo con le monoposto, misurandosi alla guida delle Gran Turismo. È il caso di Sheldon van der Linde e Jake Dennis, passati entrambi dalla Blancpain GT Series. Per non parlare del bicampione René Rast. E ovviamente bisogna ricordare il varo della piattaforma tecnica Class 1, condivisa, dopo un lungo studio, con i giapponesi del… Super GT.

Le altre gare Turismo, nonostante il boom del regolamento TCR, non sembrano più fungere da filiera per il DTM come accadde ad esempio ad Augusto Farfus, che nel 2012 la BMW scelse di promuovere dal vecchio WTCC. Per fare un esempio concreto, esiste un abisso tecnico-prestazionale tra una Audi RS3 TCR e la RS5 DTM, che citiamo perché la casa di Ingolstadt è l'unica ad avere un prodotto per entrambe le classi. Altrettanto ampia è, chiaramente, la forbice a livello di costi. La distanza è invece molto minore con la R8 GT3.

Il DTM, insomma, si allontana sempre più dalla definizione che continua a identificarlo, cosa che non si percepiva nemmeno nella mitica epoca d’oro degli anni Novanta, quella dell'Alfa Romeo: le varie 155 V6, Mercedes Classe C e Opel Calibra erano "mostri" di ingegneria, in certi aspetti con poco o nulla da invidiare alla F1, ma lo spirito sembrava sempre quello originario.

Verranno quindi dal nuovo DTM Trophy i prossimi protagonisti della principale serie tedesca? “Sarà un pacchetto interessante sia per i giovani ambizioni che per i piloti esperti”, ha intanto spiegato il direttore generale Achim Kostron. A differenza degli altri campionati GT, questo sì, non ci sarà invece la suddivisione degli iscritti fra professionisti e amatori. Per la cronaca Audi, BMW e Aston Martin hanno tutte in gamma anche una GT4, ma le porte sono aperte anche ai modelli delle varie Mercedes, McLaren, Porsche, Nissan, Jaguar o Ford.

Nella foto, vetture GT4 in azione