6 Gen [10:20]
NASCAR blocca la sponsorizzazione
politicizzata di Brandon Brown
Marco Cortesi
Si sta facendo strada nei media americani la notizia sullo stop della NASCAR alla sponsorizzazione del pilota Brandon Brown e del suo Brandonbilt Motorsport da parte di una criptovaluta, LGB Coin, ritenuta "volgare e insultante". Fiumi di parole sono stati spesi negli ultimi giorni, e in Italia se n'è parlato poco perché non è facile comprendere tutto l'antefatto.
LGB (che non c'entra niente con LGBT) è l'acronimo di Let's Go Brandon. E' la frase che i seguaci dell'estrema destra americana usano nei cori o negli insulti contro Joe Biden a mo' di "vaffa" al presidente in carica. Un po' come una cifratura, salvo che la cosa è diventata ormai di dominio pubblico.
Ed è diventata di dominio pubblico grazie alla vittoria proprio di Brandon Brown nella Xfinity Series a Talladega. Avendo vinto un pilota che effettivamente si chiamava Brandon, al pubblico non è parso vero di avere una valida ragione per insultare Biden, unendo l'utile al dilettevole, e la televisione non ha potuto fare a meno di riprendere e amplificare la cosa al grande pubblico. Fin qui nulla di troppo serio.
LGB è poi diventato una criptovaluta, una delle tante monete-meme che, senza solide basi, riescono comunque a rastrellare fondi per simpatia o, come in questo caso, con dietro un'ideale politico. Da lì il passo è stato breve: LGBCoin ha annunciato di voler sponsorizzare Brown per il 2022 dato che, volente o nolente, era ormai stato un po' etichettato come rappresentante di quel mondo.
A quel punto, la NASCAR ha detto no, sia per la supposta volgarità della cosa, sia per il messaggio politico (vietato dalle regole commerciali). Attualmente, quella che è in corso con minaccia di cause legali è una querelle sul momento in cui è arrivato il no. NASCAR sostiene di avere già avvisato il team lo scorso novembre, l'altra parte accusa la federazione di essere arrivata all'ultimo momento, quando ormai tutto era fatto e il team aveva lasciato andare altre opportunità.
Insomma, un siparietto che fa comodo alla politica, sicuramente all'hedge fund che c'è dietro la criptovaluta (che sta avendo enorme visibilità) e ai media, forse un po' meno al pilota (che verrà etichettato a vita) ma sicuramente male allo sport, tirato ancora in causa dalla scaltrezza del marketing politico.