9 Lug 2007 [11:59]
Nigel Stepney attacca la Ferrari: "So dove sono nascosti..."
Fino ad ora, nel caso Stepney, abbiamo sentito le accuse provenienti dalla Ferrari. E' giunto il momento di ascoltare l'imputato numero uno, Nigel Stepney. I giornali inglesi hanno raccolto il suo sfogo. Eccone alcuni stralci tratti dalla Gazzetta dello Sport: "Negli ultimi giorni, in Italia, ci sono stati inseguimenti in auto mentre ero con la mia fidanzata Ash. Giovedì scorso ne abbiamo incastrata una e i suoi occupanti si sono rifiutati di parlare. Non credo fossero giornalisti. Hanno spiato Ash in casa, sulla mia auto c'era un rilevatore di posizione. Non avevo altra scelta che andarmene dall'Italia".
"Volevo essere subordinato ad Aldo Costa non al nuovo direttore tecnico Mario Almondo. La persona giusta era Costa. A febbraio mi sono accorto che i rapporti si stavano sbriciolando, Brawn mi mancava. Ho detto a Todt che non volevo più andare ai GP per valutare il futuro. Mi sono ritrovato allo sviluppo performance, trattato come un traditore perché non volevo più andare fuori".
"Con Coughlan mi sono incontrato a Port Ginesta, presso Barcellona, il 28 aprile. Una rimpatriata tra vecchi amici per progettare una struttura tecnica per la Honda. Nego categoricamente di avergli passato segreti Ferrari in quella occasione e in ogni altro momento. Ammetto che tutto sembra smaccatamente ovvio, ma alla Ferrari sta succedendo qualcosa. Almondo mi ha accusato di avere preso disegni. Era nel mio pieno diritto, mi servivano per il simulatore. Glieli ho ridati. Nego di averli copiati e di averli spediti a Coughlan"
"La Ferrari è terrorizzata da quel che so. Conosco dove sono nascosti i cadaveri di questi 14 anni. Non sono mai stato uno yes man, appena ho contestato il sistema mi hanno schiacciato. La Ferrari in Italia è una religione, andare contro la Ferrari è come attaccare il Vaticano. Ma non ho fatto niente di male ed ho fiducia nella giustizia italiana"