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25 Ago [11:31]

Partono le direttive anti-porpoising,
da Spa possono cambiare gli equilibri?

Jacopo Rubino - XPB Images

Basta rinvii. La Formula 1 riparte a Spa e le squadre dovranno fare i conti con la direttiva anti porpoising voluta dalla FIA sin da giugno. Da qui a fine stagione ci saranno misure di breve termine, in attesa di interventi più strutturali sulle monoposto 2023. Intanto, sarà molto importante capire come possano mutare gli equilibri fra le squadre di vertice, perché i correttivi sono stati considerati una vittoria politica della Mercedes e del suo team principal Toto Wolff.

Il motivo è semplice: la W13 è la macchina che più ha sofferto il porpoising, controindicazione tipica dell'effetto suolo attorno a cui sono state pensate le nuove auto. In nome della sicurezza e della salute dei piloti, dopo l'allarme suonato a Baku, dal Gran Premio del Belgio saranno applicati limiti massimi di oscillazione da rispettare, anche adeguando gli assetti a costo dei tempi sul giro: chi va fuori scala, è passibile di squalifica. Inoltre, la FIA ha varato un giro di vite sui fondi flessibili, dopo i sospetti che alcune scuderie (su tutte, proprio Red Bull e Ferrari) abbiano sfruttato una zona grigia delle norme per scovare vantaggi aerodinamici. Si è stimato un guadagno di 2-3 decimi al giro, potendo avere assetti più bassi di circa 5 millimetri.

"Non c'è dubbio che Ferrari e Red Bull si siano spinte oltre con le regole su questo aspetto, mentre noi ci siamo attenuti allo spirito iniziale", aveva affermato George Russell dopo la gara in Ungheria, ovviamente facendo da grancassa alla Mercedes. Ma l'inglese aveva anche messo le mani avanti, in vista del ritorno in pista: "Non c'è garanzia che ci avvicineremo, ogni vettura è diversa. Di sicuro, la direttiva tecnica non sarà loro d'aiuto".

In realtà, almeno a parole, Red Bull e Ferrari non si erano dette preoccupate dalle conseguenze della direttiva 039, pur scontente ed in opposizione per un cambio a Mondiale in corso. "Per noi non è un problema", si era limitato a dire Christian Horner, team principal a Milton Keynes. Il ds del Cavallino, Laurent Mekies, è stato invece più dettagliato: "Il porpoising è qualcosa che si è abbastanza ridotto, e adesso lo possiamo gestire normalmente. Quando c'è, devi alzare la macchina, altrimenti puoi girare basso come si fa ormai da tanti anni".

Kevin Magnussen, portacolori di una compagine di seconda fascia come le Haas (anche se la VF-22 è strettamente imparentata con la F1-75...), la vede in modo simile: "Il porpoising è stato certamente un problema al'inizio, ma abbiamo agito in fretta per risolverlo. Abbiamo sacrificato un po' di prestazione, ma via via siamo stati in grado di recuperarla". Il danese, quindi, ha rimarcato: "È qualcosa che i team possono sistemare, se lo vogliono davvero".

Ma capire chi avrà ragione, sulla carta, non è scontato. Prima della pausa estiva la Mercedes è apparsa in decisa crescita, con piazzamenti a podio e la sorprendente pole di Russell a Budapest. Il trend potrebbe continuare al netto della direttiva, e allora bisognerà valutare quanto sia consistente il recupero. A Spa, comunque, la possibilità di pioggia prospettata alla vigilia potrebbe in assoluto evitare la comparsa del porpoising, tenendo la questione in sospeso.