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11 Lug 2019 [1:43]

Rich Energy abbandona la Haas,
tanti dubbi sulla bibita energetica

Massimo Costa

Quando Rich Energy, bevanda energetica inglese, e il team Haas annunciarono l'avvenuto accordo di sponsorizzazione delle vetture guidate da Kevin Magnussen e Romain Grosjean, sorsero molti dubbi nell'ambiente della F1. Il CEO William Storey, personaggio dalla barba immensamente folta e lunga, aveva dichiarato "guerra" alla Red Bull, azienda ritenuta rivale (immaginiamo le risate che si fece Dieter Mateschitz), e quale miglior palcoscenico del Mondiale per mostrare i muscoli?

In molti, però, si chiedevano come potesse Rich Energy sostenere i finanziamenti necessari per essere sponsor principale di un team di F1. Ebbene, l'avventura si è già conclusa: nella serata di mercoledì 10 luglio, la stessa azienda di bevande energetiche ha emesso un tweet alquanto singolare, in cui ha annunciato non solo la rottura dell'accordo con la Haas per la povertà dei risultati ottenuti in questo inizio di stagione, ma denunciando che la politica e l'atteggiamento del mondo della F1 inibisce il loro giro di affari. Parole e scuse bizzarre che lasciano intuire come la fuga dalla Haas nasconda ben altre motivazioni.

Rich Energy nelle scorse settimane era stata portata in tribunale a Londra dalla Whyte Bikes, azienda di biciclette, accusandola di aver copiato pari pari il loro logo. E in effetti era proprio uguale... Whyte Bikes ha vinto la causa e sulle Haas era sparito il disegno delle corna. Le cifre in ballo che Rich Energy dovrà pagare per infrazione del copyright saranno certamente non indifferenti. 

Autosport riporta le motivazioni che hanno spinto il giudice Melissa Clarke nel sostenere le motivazioni della Whyte Bikes per quanto riguarda la causa relativa al logo: "Spesso il signor Storey non rispondeva direttamente alle domande, preferendo fare discorsi sulla visione della propria attività o, in alternativa, cercava di eludere le domande parlando in generale o nella terza persona plurale. Sono convinta che alcune delle prove del signor Storey siano errate o fuorvianti e che sia stato coinvolto nella produzione di documenti nel corso del contenzioso per fornire ulteriore supporto alla difesa".

Negli ambienti inglesi del motorsport, il marchio Rich Energy ha sempre sollevato dubbi, come la sorpresa della velocità con cui la Haas aveva accolto tale sponsorizzazione sul finire della stagione 2018. Storey, racconta Autosport, in occasione del GP degli USA dello scorso anno era stato ospite della Williams su consiglio di Bernie Ecclestone. Ma il CEO di Rich Energy, che avrebbe dovuto raggiungere un accordo con Claire Williams la domenica sera dopo la disputa della gara, non si è mai presentato all'appuntamento.

Mesi prima, Rich Energy era balzata all'onore delle cronache perché entrata in lizza per l'acquisizione della Force India, ma probabilmente Vijay Mallya non ha mai preso in seria considerazione Storey, chiudendo con Lawrence Stroll e la sua cordata di milionari. Scelta azzeccata alla luce di quanto verificatosi con la Haas.

Nel momento in cui scriviamo, il team Haas non ha rilasciato alcuna comunicazione in merito. I risultati degli ultimi Gran Premi non possono certo soddisfare la squadra diretta da Gunther Steiner, e nei giorni scorsi abbiamo sottolineato i motivi che tormentano le VF-19. Ora resta da capire quanto il vuoto lasciato da Rich Energy potrà influire sul futuro del team e sugli sviluppi programmati per la stagione.
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