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19 Set 2023 [11:54]

Russell e l'errore di Singapore
George è ancora lontano da Hamilton...

Massimo Costa - XPB Images

Nel weekend, dopo quello di Monza, in cui Carlos Sainz si conferma leader agli occhi del mondo, Singapore poteva offrire un'altra bella ventata di aria fresca con George Russell. E invece, non è andata così. “Voglio vincerla questa gara”, aveva detto l'inglese, spettacolare in qualifica con la prima fila ottenuta, quando procedeva alle spalle di Sainz cercando di risparmiare le gomme dure montate dopo la safety-car, intervenuta verso il ventesimo giro per far togliere i pezzi di ala anteriore dispersi da Logan Sargeant. 

Era un momento di gestione, richiesto anche dalla Mercedes, quello che stavano vivendo lui e Sainz, che si preparavano per la battaglia finale. La sentiva nelle mani la vittoria Russell, e ancora di più la Mercedes quando, nell’occasione presentatasi con la virtual safety car per permettere ai commissari di pista di recuperare la Alpine-Renault di Esteban Ocon ferma alla prima variante per un problema tecnico, ha deciso coraggiosamente di richiamare ai box Russell e Lewis Hamilton. Per quale motivo? Per montare le gomme medie e confidare nella rimonta dei suoi piloti per puntare alla doppietta. Stessa scelta fatta anche dalla Aston Martin per Fernando Alonso, ma il pit-stop non ha funzionato, qualcosa si è inceppato e lo spagnolo è sprofondato in classifica.

Con le Pirelli medie nuove, Russell e Hamilton non si sono risparmiati spingendo fortissimo e con nel mirino Charles Leclerc, Lando Norris e Sainz, che li precedevano con gli pneumatici duri che utilizzavano dalla prima safety-car. Mancavano 20 giri al traguardo e le due Mercedes, ripresa la gara dopo la VSC, hanno subito iniziato a girare un paio di secondi più veloci di Sainz. Al 49" giro Sainz aveva 11"5 su Russell, al 53° passaggio l'inglese ha raggiunto Leclerc il quale ha tentato di fargli perdere tempo, ma la differenza tra le due mescole di gomme non permetteva di fare granché al monegasco.

Al 54° giro Russell e Hamilton hanno passato Leclerc. I due piloti Mercedes hanno quindi dato la caccia a Norris e al 55esimo giro Sainz aveva 6"7 su Russell poi divenuti 2"6 al 57esimo giro. A quel punto, ecco la grande mossa di Sainz, non suggerita dal muretto box. Carlos ha fatto avvicinare sotto il secondo Norris permettendogli di utilizzare il DRS che gli avrebbe consentito di difendersi al meglio da Russell e Hamilton. In un paio di secondi erano racchiusi i primi quattro del Gran Premio, cose mai viste in questo anno di dominio Red Bull. A proposito, Verstappen e Perez arrancavano lontano.

Russell ci ha provato in tutte le maniere a passare il connazionale della McLaren (non va sottovalutato che vi erano tre piloti inglesi dal secondo al quarto posto), ma Lando è stato impeccabile chiudendo tutti i varchi possibili. Russell è parso sempre più nervoso anche perché dietro di lui premeva forte Hamilton. Toto Wolff avrebbe dovuto chiedere a Russell di far provare a Lewis se riusciva a scardinare quella porta blindata che era la McLaren di Norris? Forse sì, per poi magari restituire la terza posizione se non ce l’avesse fatta. Ma tant’è, Russell vedeva la vittoria a portata di mano se Sainz non avesse avuto quella intuizione geniale, e dunque era furibondo sotto il casco tanto che in una normale piega a sinistra percorsa tante volte da venerdì, si è tenuto troppo largo e con la ruota posteriore destra ha colpito il muro.

Un erroraccio che ha cancellato in un attimo la sua bellissima corsa. Con la sospensione strappata, George è finito dritto contro le barriere davanti a un attonito Hamilton che non avrà creduto ai propri occhi nel vedersi porgere in quella maniera il terzo gradino del podio. Mancavano pochissimi chilometri al traguardo e a quel punto Hamilton si è guardato bene di tentare un assalto a Norris che poteva pregiudicare tutta la sua gara. Coraggiosa, dicevamo, la scelta Mercedes di fermare i suoi due piloti per le gomme medie, ma alla fine non ha prodotto il risultato sperato. Certo, nessuno poteva immaginare la trama pensata da Sainz e messa in atto alla perfezione da Norris.

Con i punti del terzo posto, Hamilton sale terzo nella classifica di campionato con 180 punti scavalcando Alonso, rimasto fermo a 170. Russell invece, è settimo con 109 punti. Un fossato piuttosto largo quello che Lewis ha scavato tra sé e il più giovane compagno di squadra, 71 punti di differenza che pesano non poco per la classifica costruttori dove la Mercedes è seconda con 289 lunghezze, ma la Ferrari si avvicina minacciosa essendo a 265. Hamilton è assieme a Verstappen, l’unico pilota di questa stagione ad avere concluso tutte le quindici gare disputate in zona punti, non male proprio. A condividere questo record annuale era anche Alonso, ma a Singapore è finito fuori dalla top 10 per la prima volta.

Per quanto riguarda Russell, ha sicuramente perso una grande occasione. Ha corso bene, ha combattuto, non si è risparmiato, ha guidato in maniera intelligente quando serviva, ma quella distrazione finale non lo farà dormire sereno per chissà quante notti. E siamo sempre lì, a chiederci se Russell sia veramente l’Hamilton del futuro. Nel 2002 aveva fatto meglio del compagno sette volte campione del mondo, che però con quella macchina poco competitiva, aveva mollato un tantino. Con una vettura di nuovo veloce, ma non certo come avrebbe voluto per combattere con la Red Bull, Hamilton è tornato a fare l’Hamilton e Russell non tiene il suo passo sulla distanza.
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