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3 Apr [13:45]

Sepang - Il riscatto di Webber
Gli errori di Ferrari e McLaren

Mark Webber è fatto così. È capace di regalarci prestazioni sconfortanti come a Melbourne, poi di reagire nelle condizioni estreme verificatesi a Sepang e siglare la pole. Il primo tempo lo ha realizzato grazie anche a una scelta azzardata, decisa via radio assieme al suo ingegnere di pista. Webber ha infatti montato, per l'ultimo giro veloce, delle gomme intermedie. È la terza pole in tre Gran Premi per la Red Bull-Renault, un dominio che fino ad ora non ha trovato conferme in gara. Al suo fianco, in prima fila, un altro pilota che in questa prima fase di stagione aveva lasciato perplessi: Nico Rosberg.

Il tedesco ci ha dato dentro e guidando benissimo ha acchiappato un secondo posto insperato. Anche Rosberg aveva pensato di montare pneumatici intermedi, avendo notato il cambio fatto da Webber, ma aveva ritenuto tale opzione rischiosa. La Mercedes festeggia quindi la prima fila di Rosberg, ma si preoccupa per il crollo di Michael Schumacher. Re della pioggia indiscusso per un decennio, il sette volte campione del mondo è entrato nel Q3 finale per un soffio, e nel segmento decisivo è stato solamente una comparsa risultando ottavo. Perdendo ancora una volta il confronto con Rosberg, ma questa volta la "sconfitta" è pesante perché avvenuta sul suo terreno preferito.

In seconda fila c'è Sebastian Vettel. Questa volta Webber è stato più rapido di lui, ma non se ne fa un cruccio. Sarà ora interessante vedere quel che accadrà nei primi giri di gara. Nel caso l'australiano si trovi davanti al compagno di squadra tedesco, arriverà un ordine di scuderia, essendo chiaro che è Vettel il numero uno della squadra? A sorpresa, in seconda fila troviamo Adrian Sutil con la Force India-Mercedes, autore di una qualifica pulita e consistente. Nico Hulkenberg si è tolto di dosso le critiche fino ad ora rimediate e sotto la pioggia battente ha evidenziato tutto il suo talento.

Il protetto di Willy Weber ha portato se stesso e la Williams-Cosworth ad un insperato quinto posto, risultando per la prima volta più rapido del compagno Rubens Barrichello (ancora una volta convincente e nella top ten, settimo) e del maestro Schumacher. Solo sesto Robert Kubica con la Renault. "Solo" perché da lui ci si attende sempre qualche miracolo, che questa volta non è avvenuto pur essendovi il terreno ideale per riuscirvi. Kubica ha spiattellato una gomma rovinando ogni possibilità di inserirsi tra i primissimi. Curiosa la quarta fila con i vecchietti Barrichello e Schumacher...

In quinta fila Kamui Kobayashi, per la prima volta nel Q3 con la Sauber-Ferrari, e Vitantonio Liuzzi, che si aspetta tanto dalla gara, ma che in qualifica non ha graffiato come voleva. È piaciuto Vitaly Petrov, undicesimo con la Renault, mentre ci si aspettava qualcosa di più da Pedro De La Rosa e dai due piloti della Toro Rosso-Ferrari. Grande soddisfazione per Lotus e Virgin che grazie a Heikki Kovalainen e Timo Glock sono entrate nel Q2. L'impresa non è riuscita a Jarno Trulli, che nel suo giro veloce finale si è trovato un collega in testacoda davanti a sè.

E veniamo alle note dolentissime di questa qualifica, al disastro di Ferrari e McLaren. Come già accaduto in passato, il team di Maranello ha preferito affidarsi ai sistemi computerizzati del meteo piuttosto che alzare semplicemente la testa e osservare quel che accadeva in pista, nella realtà. Risultato: nel Q1 i primi piloti che sono entrati in pista, già bagnata dalla pioggia, hanno segnato i tempi che hanno permesso loro di accedere nel Q2. Mentre Ferrari e McLaren erano ai box, la pioggia è aumentata e la notte è scesa per Fernando Alonso, Felipe Massa e Lewis Hamilton. Non per Jenson Button che è riuscito a fare un tempo per entrare nel Q2, ma ha commesso un errore insabbiandosi.

È incredibile come il team che guida la classifica iridata abbia potuto commettere una simile leggerezza, ingenuità. Non si può certo addossare la colpa ai piloti che sono seduti dentro la monoposto, all'interno dei box, e non hanno la percezione di quel che accade fuori. Domani in gara potrà accadere di tutto e la rimonta di Alonso in Australia indica che l'impresa potrà essere ripetuta facilmente a Sepang, dove la pista è ben più larga e sicura con quelle ampie vie di fuga asfaltate. Se la Ferrari piange, anche Hamilton appare tramortito, per la seconda volta consecutiva fuori dalla sfida finale per la pole. Concludiamo con una nota curiosa: i piccoli team, pesantemente offesi dalla Ferrari prima dell'avvio del mondiale, sono entrati nel Q2 con le loro modeste monoposto (Virgin e Lotus); le portentose F10, e le teste pensanti del team italiano, sono state umiliate.

Massimo Costa