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5 Mag [20:15]

Spa - Gara
Doppietta Toyota, Alonso vince

Da Spa - Jacopo Rubino - Photo4

Cinque anni fa si godeva la vittoria nel suo ultimo Gran Premio di Formula 1, da allora quella sensazione non l'aveva più provata. Fino ad oggi. Per interrompere quel digiuno Fernando Alonso si è dovuto misurare nel World Endurance Championship, dove la sua avventura è cominciata nel migliore dei modi: conquistando la 6 Ore di Spa al volante della Toyota, insieme a Sebastien Buemi e Kazuki Nakajima.

Chiamato all'opera nel secondo stint (la partenza è stata compito di Buemi, che ha subito messo al sicuro la posizione), lo spagnolo ha avuto l'onore di prendere la bandiera a scacchi tornando in azione nell'ultima ora. Ma si è dovuto rimboccare le maniche: l'ampio margine su cui viaggiava la TS050 numero 8 è stato azzerato dalla safety-car intervenuta per lo stop sul rettilineo del Kemmel della Ferrari #54 di Francesco Castellacci, a cui appena più tardi ha fatto seguito il brutto crash di Matevos Isaakyan in cima al Raidillon, con la BR del team SMP Racing.

Con ancora 49 minuti di gara da affrontare al restart, Alonso è riuscito a destreggiarsi nel traffico e a conservare la leadership, tenendo a distanza la macchina gemella di Mike Conway. L'inglese, insieme a Kamui Kobayashi e Jose Maria Lopez, doveva giusto sperare in una neutralizzazione per giocarsi il successo, vista la pole cancellata ieri e la partenza dai box con un giro di ritardo: ci sono volute tre ore per vedere la #7 raggiungere la seconda piazza, riuscendo a sdoppiarsi sfruttando una sosta ai box non prevista di Nakajima (per le cinture non fissate correttamente) e un piccolo testacoda dello stesso giapponese alla Source.

Nonostante tutto, le LMP1 private hanno potuto fare ben poco al cospetto dell'armata nipponica: le due Rebellion, costantemente in lotta, hanno centrato il terzo e quarto posto. È stata la #1 di André Lotterer, Bruno Senna e Neel Jani a terminare sul gradino più basso del podio, davanti ai compagni Beche/Laurent/Menezes. Notevole il quinto posto della CLM-Nismo del team Kolles, rivitalizzato rispetto agli anni passati anche grazie all'arrivo del team manager italiano Manfredi Ravetto.

In LMP2 tutto è sembrato abbastanza facile per gli alfieri del G-Drive, Jean-Eric Vergne, Andrea Pizzitola e Roman Rusinov, che festeggiano davanti a Tung/Aubry/Richelmi del DC Racing e a Lapierre/Negrao/Thiriet sulla Alpine di casa Signatech. Sesto posto di classe per Pastor Maldonado, al debutto nel WEC con la Oreca del team DragonSpeed.

Lo spettacolo più bello, però, lo ha offerto senza dubbio la GTE-Pro: Ford contro Porsche, in una sfida tiratissima sin dal via. La casa americana vince, ma deve ringraziare quella fatidica safety-car che ha annullato il margine (15") accumulato dal nostro Gianmaria Bruni e Richard Lietz, con l'austriaco balzato in vetta approfittando di una sbavatura di Stefan Mucke sull'unica GT superstite: la #67 si è infatti disintegrata dopo un'ora esatta per il botto di Harry Tincknell all'Eau Rouge.

Dopo l'ultima ripartenza Olivier Pla ha piegato Lietz, costretto a difendersi perché con gomme usate: a superarlo anche il compagno Michael Christensen, e Davide Rigon che ha prevalso con la Ferrari in un finale da urlo per il terzo posto di categoria. Podio sfumato, quindi, per Bruni all'esordio nella serie iridata con la Porsche. Le riparazioni per un contatto in pit-lane hanno invece fatto precipitare indietro la Rossa dei campioni in carica Alessandro Pier Guidi e James Calado. Quasi inesistenti le nuove BMW e Aston Martin.

La casa britannica si consola almeno in GTE-Am, con la vecchia Vantage affidata a Paul Dalla Lana, Pedro Lamy e Mathias Lauda vincitrice davanti a quella del TF Sport di Yoluc/Alers-Hankey/Eastwood in un altro epilogo da cineteca. Belgio amaro per gli italiani: Giorgio Roda è uscito di pista con la Porsche #88, quella che divide con Matteo Cairoli e Khaled Al Qubaisi, varie peripezie hanno colpito anche la Ferrari #70 di Eddie Cheever, Olivier Beretta e Ishikawa. E la #54 con Giancarlo Fisichella in equipaggio, già prima dello stop di Castellacci aveva vissuto un cammino travagliato.

Sabato 5 maggio 2018, gara

1 - Buemi/Nakajima/Alonso (Toyota) - Toyota - 163 giri 6h00'50"702
2 - Conway/Kobayashi/Lopez (Toyota) - Toyota - 1"444
3 - Jani/Lotterer/Senna (Rebellion-Gibson) - Rebellion - 2 giri
4 - Beche/Laurent/Menezes (Rebellion-Gibson) - Rebellion - 2 giri
5 - Webb/Kraihamer/Dillmann (CLM-Nismo) - Bykolles - 5 giri
6 - Aleshin/V. Petrov (BR-AER) - SMP - 5 giri
7 - Rusinov/Vergne/Pizzitola (Oreca-Gibson) - G-Drive - 7 giri
8 - Tung/Aubry/Richelmi (Oreca-Gibson) - DC Racing - 7 giri
9 - Lapierre/Negrão/Thiriet (Alpine-Gibson - Signatech - 7 giri
10 - Jaafar/Tan/Jeffri (Oreca-Gibson) - DC Racing - 8 giri
11 - Perrodo/Vaxiviere/Duval (Oreca-Gibson) - TDS - 8 giri
12 - Gonzalez/Maldonado/Berthon (Oreca-Gibson) - DragonSpeed - 8 giri
13 - Creed/Ricci/Canal (Ligier-Gibson) - Larbre - 11 giri
14 - Mücke/Pla/Johnson (Ford) - Ganassi - 15 giri
15 - Christensen/Estre (Porsche) - Porsche - 15 giri
16 - Rigon/Bird (Ferrari) - AF Corse - 16 giri
17 - Lietz/Bruni (Porsche) - Porsche - 16 giri
18 - Blomqvist/Da Costa (BMW) - MTEK - 17 giri
19 - Lynn/Martin/Adam (Aston Martin) - Aston Martin - 17 giri
20 - Sørensen/Thiim/Turner (Aston Martin) - Aston Martin - 17 giri
21 - Tomczyk/Catsburg (BMW) - MTEK - 18 giri
22 - Dalla Lana/Lamy/Lauda (Aston Martin) - Aston Martin - 19 giri
23 - Yoluc/Alers-Hankey/Eastwood (Aston Martin) - TF Sport - 19 giri
24 - Mok/Sawa/Griffin (Ferrarii) - Clearwater - 20 giri
25 - Ried/Andlauer/Campbell (Porsche) - Dempsey Proton - 21 giri
26 - Ishikawa/Beretta/Cheever (Ferrari) - MR Racing - 21 giri
27 - Al Qubaisi/Roda/Cairoli (Porsche) - Dempsey Proton - 22 giri
28 - Pier Guidi/Calado (Ferrari) - AF Corse - 24 giri
29 - Van Eerd/Van Der Garde/Lammers (Dallara-Gibson) - Nederland - 24 giri
30 - Wainwright/Barker/Davison (Porsche) - Gulf - 26 giri
31 - Flohr/Castellacci/Fisichella (Ferrari) - Spirit of Race - 27 giri
32 - Bergmeister/Lindsey/Perfetti (Porsche) - Project 1 - 32 giri

Giro più veloce: Mike Conway 1'57"442

Ritirati
132 giri - Sarrazin/Orudzhev/Isaakyan
27 giri - Priaulx/Tincknell/Kanaan