World Endurance

Imola accoglie il WEC: la magia
dell’Endurance arriva nella Motor Valley

Michele Montesano Il Mondiale Endurance tornerà a Imola esattamente dopo cinquant’anni. Era il 1974 quando il tracciato che...

Leggi »
FIA Formula 3

Test a Montmelò - 4° turno
Goethe per la doppietta Campos

Una giornata all'insegna del team Campos. Sul circuito spagnolo, il team di Valencia ha travolto tutti nella seconda...

Leggi »
Regional by Alpine

Test a Le Castellet - 4° turno
Le e G4 chiudono la due giorni francese

Tempi  più alti nel turno finale della due giorni dei test Regional European by Alpine a Le Castellet con le squadre int...

Leggi »
World Endurance

Gounon sull’Alpine LMDh a Imola
per sostituire l’infortunato Habsburg

Michele Montesano I tempi troppo ristretti, per un corretto recupero, hanno costretto Ferdinand Habsburg a dare forfait in ...

Leggi »
FIA Formula 3

Test a Montmelò - 3° turno
Boya leader davanti a Fornaroli

Si abbassano sensibilmente i tempi a Montmelò, sede dei test collettivi della Formula 3. Il terzo turno della mattina della s...

Leggi »
Regional by Alpine

Test a Le Castellet - 3° turno
Taponen si conferma, Badoer 2°

Tuukka Taponen si conferma leader dei test della Regional European by Alpine a Le Castellet. Nel terzo turno di stamane, il f...

Leggi »
6 Dic [22:02]

L'ammissione della McLaren:
"Avremmo voluto fare una vettura B"

Jacopo Rubino - Photo4

Realizzando una versione "B" della propria monoposto, la McLaren avrebbe salvato il suo campionato 2018? Non lo sapremo mai, ma la squadra di Woking a questa ipotesi ci ha pensato davvero, dopo aver individuato i difetti progettuali della MCL33. Ad estate avanzata, però, i tempi erano troppo stretti per approntare modifiche radicali già nel corso della stagione.

A raccontarlo è Mohammed bin Essa Al Khalifa, sceicco del Bahrain che dal 2017 è presidente esecutivo e, ovviamente, azionista di riferimento attraverso il fondo sovrano Mumtalakat. Il difetto principale era di tipo aerodinamico, generando un'eccessiva resistenza all'avanzamento e causando la difficoltà nel mantenere un carico costante in curva. "Se lo avessimo scoperto ad aprile, avremmo avuto una vettura B. Ma era tardi", ha spiegato Al Khalifa.

E così, nonostante una partenza che sembrava promettere una svolta (dopo due GP la McLaren era terza nel Mondiale), si è manifestato via via un declino che ha portato a raccogliere appena quattro punti nelle ultime sette tappe. L'appiedato Stoffel Vandoorne e persino Fernando Alonso si sono trovati a lottare addirittura per il superamento del taglio in Q1. Senza il reset in classifica imposto alla rivale Force India dalla gara in Belgio, la scuderia britannica avrebbe chiuso il Mondiale in settima posizione. In ogni caso, è diventato chiaro come il passaggio dalla power unit Honda a quella Renault non sia stato il rimedio a tutti i mali.

Meglio guardare al prossimo anno: "Siamo fiduciosi, lo sviluppo della nuova macchina ci ha aiutato a capire cosa fosse sbagliato. Sappiamo perché non abbiamo potuto intervenire sulla vettura 2018, c'era un problema di base. Penso che lo abbiamo risolto", ha rassicurato Al Khalifa.

Secondo l'amministratore delegato Zak Brown, inoltre, ci sarà presto modo di raccogliere i frutti della riorganizzazione messa in atto: "Siamo sulla strada del recupero, ma fino a che non porteremo la nuova auto in pista il pubblico non potrà osservare i nostri progressi. Questo anno è stato il punto più basso". Secondo il manager americano, a pesare in passato era "la mancanza di concentrazione, dal consiglio di amministrazione in giù", si legge su El Mundo Deportivo. Uscito Alonso dal Circus, in Spagna l'interesse per la McLaren resta alto: ora tocca a Carlos Sainz.