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Il crollo di Hamilton
Ultimo come mai prima

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Norris, pole ghiacciata
Hamilton e Antonelli deludono

Massimo Costa - XPB ImagesE' forse stata una delle qualifiche più belle degli ultimi anni quella di Las Vegas. A renderl...

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Las Vegas - Libere 3
Russell davanti, McLaren "nascoste"

Davide Attanasio - XPB ImagesA Las Vegas, il meteo persiste nella sua volubilità. Anche alla vigilia delle terze libere, l’a...

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Las Vegas - Libere 2
Norris leader davanti ad Antonelli

Massimo Costa - XPB ImagesUna leggera pioggia caduta nella pausa tra prima e seconda sessione libera, non ha cambiato i pian...

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Las Vegas - Libere 1
Leclerc e la Ferrari cominciano bene

Massimo Costa - XPB ImagesPer la terza volta nella sua storia, la F1 torna sul tracciato cittadino di Las Vegas. Nove le ore...

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I piloti contro le decisioni dei
commissari sportivi: "Inaccettabile
la penalità di Piastri a San Paolo"

Massimo CostaSiamo arrivati a livelli di VAR nel calcio. Si guarda al centimetro, se non al millimetro, non per valutare un ...

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22 Nov [7:58]

Il crollo di Hamilton
Ultimo come mai prima

Massimo Costa - XPB Images

Ultimo. Come un qualsiasi Tsunoda. La peggior qualifica della carriera di Lewis Hamilton è arrivata a Las Vegas. Ultimo sì. Trattasi della qualifica numero 378 per il sette volte campione del mondo e non si ricorda, se non per penalità o cambi di motore, di averlo visto laggiù, in fondo allo schieramento, causa pessima prestazione. In un attimo sono evaporate le sue 104 pole, record assoluto nella storia della F1? No, diremmo di no.

Ma si rimane basiti nel vedere Hamilton così in difficoltà su un terreno bagnatissimo, quello della Q1, che lui ha sempre amato, dove ha sempre fatto la differenza. Ha detto che non è riuscito a mandare in temperatua le gomme, cosa che gli capita abbastanza spesso ultimamente. Un colpo durissimo per Lewis, per il suo morale, che lo deve far riflettere non poco.

Tra l'altro, poteva avere un altro giro a disposizione perché non aveva preso la bandiera a scacchi. La linea che segnala i passaggi, dove vengono presi i tempi, è posta prima dei semafori. E quando Hamilton è arrivato in velocità e ha visto accendersi sopra il suo casco le luci rosse, ha inevitabilmente alzato il piede destro dall'acceleratore, pensando che fosse finita. Il suo ingegnere gli ha comunicato di continuare a spingere, Lewis era convinto del contrario. Ecco un altro problema, la comunicazione col team che pare non funzionare in certe circostanze.

Soltanto una gran gara potrà cancellare questo sabato terribile per Hamilton, il peggiore della sua grande carriera.

22 Nov [6:13]

Las Vegas - Qualifica
Norris, pole ghiacciata
Hamilton e Antonelli deludono

Massimo Costa - XPB Images

E' forse stata una delle qualifiche più belle degli ultimi anni quella di Las Vegas. A renderla tale, la pioggia, accompagnata dal fresco (12 gradi la temperatura aria, 13 gradi quella dell'asfalto) che si è abbattuta sulla città del Nevada, costringendo i piloti a compiere vere e proprie acrobazie. Il rischio era quello di ripetere quanto accaduto a Baku, con una qualifica lunga 120 minuti e ben sei bandiere rosse causate dai tanti errori messi sul palcoscenico dai piloti. Invece, questa volta, tutti bravi, bravissimi, a parte una piccola sbavatura di Alexander Albon finito lateralmente contro il muro con l'anteriore destro nel Q1.

Si è avuto un Q1 complicatissimo, condizioni del tracciato estreme, tale da richiedere le gomme full wet. Non meno facile il Q2, sempre affrontato con le Pirelli blu. Infine, il Q3 è stato più "facile", la pioggia si è ritirata e sono state utilizzati gli pneumatici intermedi, sempre wet ovviamente. Con una sceneggiatura del genere, è emerso prepotentemente il leader del mondiale, Lando Norris, autore della pole in 1'47"934 con la McLaren-Mercedes. Un ultimo giro, il suo, che ha lasciato di ghiaccio Max Verstappen, il quale si era portato in vetta con 1'48"257 superando uno strepitoso Carlos Sainz, 1'48"296.

Bisognava guidare in punta di dita, con le monoposto che alla minima accelerazione scodavano come impazzite. E qui si è vista tutta l'abilità dei ragazzi in pista, autori di continui controsterzi che facevano sobbalzare il pubblico. Un bel vedere. Norris ha affrontato le tre frazioni della qualifica con grande diligenza. Nel Q1 è stato molto attendo ed ha pure rischiato di rimanere fuori, 13esimo. Quarto nel Q2, ha sparato tutte le cartucce rimaste nel finale del Q3. Per lui è la sedicesima pole in carriera, la settima questa stagione, la terza consecutiva.

Annicchilito ancora una volta il suo compagno Oscar Piastri. quinto a un secondo di distacco. Va detto che nel finale, si è trovato tra le gomme Isack Hadjar che lo ha costretto ad un lungo. Poteva fare meglio in quel giro? Forse sì. Piastri ha rischiato nel Q2 risultando decimo, ultimo posto disponibile per entrare nel Q3. Dove non è mai stato della partita per le primissime posizioni. Con il meteo così inclemente, ci si aspettava di vedere qualcosa di più dall'australiano, dal suo talento, invece no.



In prima fila con Norris, ci sarà l'eterno Verstappen. Non è stato facile neanche per lui. Secondo nel Q1, non è stato tra i protagonisti del Q2, ma si è fatto vedere nel momento giusto del Q3. Balzato al comando, si è poi dovuto togliere i gradi del poleman per cederli a Norris. E' naufragato il suo compagno Yuki Tsunoda, 19esimo. Il giapponese che ormai può dirsi fuori dalla Red Bull a fine anno, e probabilmente fuori dalla Formula 1 la prossima stagione, ha rimediato nel Q1 un divario imbarazzante di 3"360 da Verstappen.

Applausi a scena aperta per Sainz. Con una Williams-Mercedes non certo all'altezza di McLaren e Red Bull, lo spagnolo con la pioggia si è esaltato conquistando il terzo tempo. Il suo 2025 non è stato affatto facile. L'adattamento al team inglese, dopo la lunga esperienza Ferrari, e ad una vettura che ha trovato ostica, ha richiesto tempo. Ci sono stati errori e momenti di sconforto, ma quando necessitava la classe pura, andare oltre la competitività della monoposto, Sainz ha timbrato il cartellino. Vedi Baku, secondo in qualifica, e appunto Las Vegas, terzo.



George Russell era partito alla grande, con il primo tempo nel Q1 e nel Q2. Ma con la pista che è andata piano piano ad asciugarsi, ha perso lo slancio. La sua Mercedes non ha reagito al meglio e si è dovuto accontentare della quarta posizione a poco più di otto decimi da Norris.

Delusione per Andrea Kimi Antonelli. Reduce dalla brillante gara di San Paolo conclusa al secondo posto e dalla qualifica super che lo aveva visto secondo, sotto la pioggia di Las Vegas ci si aspettava un altro "miracolo" dal 19enne bolognese. Nella top 10 nelle ultime sei qualifiche, Antonelli ha steccato non superando il Q1 accusando un distacco da Russell pesantissimo: 3"170. Che lo fa ripiombare nel tunnel dal quale era brillantemente uscito dopo un periodo estivo negativo.

Qualifica di spessore per i piloti Racing Bulls-Honda. Liam Lawson è sesto, Hadjar ottavo. Per il neozelandese è il secondo miglior risultato (simile a quello di Spielberg) dopo il terzo posto di Baku ed è entrato in Q3 per l'ottava volta. Per il francese è invece la dodicesima volta nel Q3, notevole per questo rookie che si sta meritando sempre più la Red Bull per il prossimo anno. Bella qualifica per Fernando Alonso, settimo con la Aston Martin-Mercedes. Viaggiava forte anche Lance Stroll, ma nel Q2, nel finale, ha montato inspiegabilmente le intermedie (unico a farlo) ed è rimasto fuori dal Q3.

Capitolo Ferrari. Male male male. Charles Leclerc ha commesso diversi errori e non ha fatto meglio di una triste nona posizione. Drammatica invece, la sessione di Lewis Hamilton, incapace di generare calore alle gomme e clamorosamente ultimo. E dire che quella del Q1 era la condizione ideale per lui, col tracciato bagnatissimo. Invece... 

Sorrisi nel box Alpine-Renault per la impresa di Pierre Gasly, capace di superare brillantemente il Q1, il Q2 e concludere decimo. Lontano il suo compagno Franco Colapinto. Ha sfiorato l'impresa Nico Hulkenberg, 11esimo con la Sauber-Ferrari che deve registrare la pessima prova di Gabriel Bortoleto, 18esimo. Ci si attendeva un "colpo basso" dai piloti Haas-Ferrari, invece sono rimasti a centro gruppo.
 
Sabato 23 novembre 2025, qualifica

1 - Lando Norris (McLaren-Mercedes) - 1'47"934
2 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 1'48"257 - Q3
3 - Carlos Sainz (Williams-Mercedes) - 1'48"296 - Q3
4 - George Russell (Mercedes) - 1'48"803 - Q3
5 - Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) - 1'48"961 - Q3
6 - Liam Lawson (Racing Bulls-Honda) - 1'49"062 - Q3
7 - Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) - 1'49"466 - Q3
8 - Isack Hadjar (Racing Bulls-Honda) - 1'49"554 - Q3
9 - Charles Leclerc (Ferrari) - 1'49"872 - Q3
10 - Pierre Gasly (Alpine-Renault) - 1'51"540 - Q3
11 - Nico Hulkenberg (Sauber-Ferrari) - 1'52"781 - Q2
12 - Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) - 1'52"850 - Q2
13 - Esteban Ocon (Haas-Ferrari) - 1'52"987 - Q2
14 - Oliver Bearman (Haas-Ferrari) - 1'53"094 - Q2
15 - Franco Colapinto (Alpine-Renault) - 1'53"683 - Q2
16 - Alexander Albon (Williams-Mercedes) - 1'56"220 - Q1
17 - Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) - 1'56"314 - Q1
18 - Gabriel Bortoleto (Sauber-Ferrari) - 1'56"674 - Q1
19 - Yuki Tsunoda (Red Bull-Honda) - 1'56"798 - Q1
20 - Lewis Hamilton (Ferrari) - 1'57"115 - Q1

22 Nov [2:46]

Las Vegas - Libere 3
Russell davanti, McLaren "nascoste"

Davide Attanasio - XPB Images

A Las Vegas, il meteo persiste nella sua volubilità. Anche alla vigilia delle terze libere, l’acqua si è abbattuta sul cittadino del Nevada. A differenza di venerdì, però, ha piovuto di più, e così i piloti della Formula 1 sono dovuti scendere in pista con le intermedie. Senza il sostegno del sole, con l’asfalto freddo, la pista ha fatto fatica ad asciugarsi, e il primo pilota a montare le slick è stato Lando Norris a metà turno, seguito a ruota da tutti gli altri.

L’aderenza è mano a mano cresciuta, e se le McLaren (penultimo Oscar Piastri, ultimo Lando Norris) non hanno sfruttato il tracciato in miglioramento restando ai box, George Russell (Mercedes) è uscito alla distanza. Il britannico (1’34”054) ha preceduto Max Verstappen nella classifica dei tempi. Verstappen si stava migliorando all’ultimo giro, ma è andato al bloccaggio in curva 12, poco prima di transitare al secondo rilevamento. Stesso destino per Gabriel Bortoleto e Charles Leclerc, rispettivamente 13esimo e 15esimo.

Subito dopo la sessione, si è venuto a sapere che le McLaren non sono scese in pista nel finale per un problema alla telemetria. Non una scelta voluta, quindi, ma un inconveniente che Andrea Stella e soci avrebbero evitato ben volentieri.

In casa Ferrari, il pilota più in spolvero è stato senza dubbio Lewis Hamilton. Specialmente con la pista più umida, Hamilton si è alternato al vertice della graduatoria con Norris, ma anche nel prosieguo del turno il suo ritmo è stato competitivo. Abbastanza per una quinta posizione, alle spalle della conferma Alexander Albon e di Isack Hadjar (Racing Bulls-Honda). In casa Faenza, è da sottolineare pure il settimo crono di Liam Lawson. Dalla sua macchina, all’inizio, era fuoriuscito qualche pezzo di carbonio, ma nulla di cui preoccuparsi.

Andrea Kimi Antonelli è sesto. Tra i primi dieci le Aston Martin-Mercedes di Lance Stroll e Fernando Alonso (il canadese davanti allo spagnolo) e l’Alpine-Renault di Pierre Gasly, protagonista di un innocuo fuori pista alla curva 5 a cronometro di fatto scaduto. Stroll, Alonso e Gasly, ma anche Bortoleto, Nico Hulkenberg e Franco Colapinto, hanno preferito scendere in pista con le condizioni già in miglioramento, e quindi con le gomme soft.

Lo stato delle cose, quindi, è estremamente incerto. Difficile fare pronostici, difficile tirare le somme dopo tre sessioni così particolari. Di fatto, il giro secco lo si è provato solo alla fine, e non nelle condizioni più idilliache, mentre il passo gara è rimasto "un sogno nel cassetto". Di certo, ci sono tutti gli ingredienti per assistere a un fine settimana incerto e combattuto.

Sabato 22 novembre 2025, libere 3

1 - George Russell (Mercedes) - 1'34"054 - 21 giri
2 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 1'34"281 - 27
3 - Alexander Albon (Williams-Mercedes) - 1'34"875 - 21
4 - Isack Hadjar (Racing Bulls-Honda) - 1'35"169 - 25
5 - Lewis Hamilton (Ferrari) - 1'35"269 - 28
6 - Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) - 1'35"385 - 22
7 - Liam Lawson (Racing Bulls-Honda) - 1'35"439 - 25
8 - Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) - 1'35"533 - 11
9 - Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) - 1'35"540 - 12
10 - Pierre Gasly (Alpine-Renault) - 1'35"562 - 12
11 - Oliver Bearman (Haas-Ferrari) - 1'35"586 - 17
12 - Carlos Sainz (Williams-Mercedes) - 1'35"662 - 21
13 - Gabriel Bortoleto (Sauber-Ferrari) - 1'35"738 - 15
14 - Esteban Ocon (Haas-Ferrari) - 1'35"817 - 23
15 - Charles Leclerc (Ferrari) - 1'35"908 - 26
16 - Franco Colapinto (Alpine-Renault) - 1'36"305 - 16
17 - Nico Hulkenberg (Sauber-Ferrari) - 1'36"650 - 11
18 - Yuki Tsunoda (Red Bull-Honda) - 1'36"667 - 23
19 - Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) - 1'37"023 - 20
20 - Lando Norris (McLaren-Mercedes) - 1'37"112 - 18

21 Nov [6:16]

Las Vegas - Libere 2
Norris leader davanti ad Antonelli

Massimo Costa - XPB Images

Una leggera pioggia caduta nella pausa tra prima e seconda sessione libera, non ha cambiato i piani dei team. Gomme slick per tutti e Lando Norris è salito al comando dopo un primo turno non facile. Il leader del mondiale, ha superato Andrea Kimi Antonelli, brillantissimo, poco prima della bandiera rossa che a 20 minuti dal termine ha richiamato tutti ai box. Il motivo? Un tombino poco stabile alla curva 17, esperienza già vissuta lo scorso anno da queste parti.

Il turno è poi ripreso, ma il tombino ha mostrato nuovamente segni di inquetudine e così è riapparsa la rossa che ha messo la parola fine alla seconda sessione. In questo frangente, Charles Leclerc ha avuto problemi al cambio e si è dovuto fermare lungo il percorso. Leclerc ha colto la terza prestazione confermandosi al vertice dopo aver segnato il primo tempo nella sessione iniziale. Un buon inizio per lui e per la Ferrari (problema al cambio a parte), non per Lewis Hamilton, decimo.

Interessante la prova di Nico Hulkenberg, ottimo quarto con la Sauber-Ferrari. Le Racing Bulls-Honda si sono messe alle spalle le cugine ricche targate Red Bull. Isack Hadjar è quinto davanti a Liam Lawson. Invece, Max Verstappen è nono, anche lui, come Piastri, spesso bloccato dal traffico. Yuki Tsunoda, che si era preso il lusso di precedere l'olandese nella prima sessione, è precipitato come spesso gli accade.

George Russell, vincitore a Las Vegas nel 2024, è settimo con 4 decimi da recuperare sul compagno Antonelli. Ma a sua scusante, la bandiera rossa che di fatto ha impedito a tutti di poter tentare giri migliori. Si è infilato nuovamente in top 10 Alexander Albon. Non è secondo come nella precedente sessione, ma ottavo. Da segnalare un minor numero di errori. I lunghi hanno visto protagonisti Gabriel Bortoleto e Oliver Bearman, Norris e Hadjar.

Venerdì 21 novembre 2025, libere 2

1 - Lando Norris (McLaren-Mercedes) - 1'33"602 - 13 giri
2 - Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) - 1'33"631 - 18
3 - Charles Leclerc (Ferrari) - 1'33"763 - 16
4 - Nico Hulkenberg (Sauber-Ferrari) - 1'33"879 - 14
5 - Isack Hadjar (Racing Bulls-Honda) - 1'33"893 - 16
6 - Liam Lawson (Racing Bulls-Honda) - 1'33"901 - 16
7 - George Russell (Mercedes) - 1'34"037 - 18
8 - Alexander Albon (Williams-Mercedes) - 1'34"067 - 17
9 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 1'34"105 - 16
10 - Lewis Hamilton (Ferrari) - 1'34"127 - 17
11 - Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) - 1'34"191 - 15
12 - Pierre Gasly (Alpine-Renault) - 1'34"373 - 18
13 - Carlos Sainz (Williams-Mercedes) - 1'34"435 - 16
14 - Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) - 1'34"493 - 12
15 - Yuki Tsunoda (Red Bull-Honda) - 1'34"692 - 16
16 - Franco Colapinto (Alpine-Renault) - 1'34"824 - 18
17 - Oliver Bearman (Haas-Ferrari) - 1'34"986 - 17
18 - Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) - 1'35"012 - 14
19 - Esteban Ocon (Haas-Ferrari) - 1'35"228 - 18
20 - Gabriel Bortoleto (Sauber-Ferrari) - 1'35"499 - 15

21 Nov [2:40]

Las Vegas - Libere 1
Leclerc e la Ferrari cominciano bene

Massimo Costa - XPB Images

Per la terza volta nella sua storia, la F1 torna sul tracciato cittadino di Las Vegas. Nove le ore di differenza con l'Italia e come nel 2024, le prove libere si tengono di giovedì (venerdì mattina in Italia), il terzo turno e la qualifica di venerdì e la gara di sabato, con partenza alle ore 20 locali, le 5 del mattino di domenica da noi.

Asfalto freddo e sporco, temperatura aria di 14 gradi, poca aderenza. E in queste condizioni non facili, Charles Leclerc e la Ferrari si sono prese la prima posizione nella sessione iniziale del weekend nel Nevada. Un buon avvio per il monegasco, che non ha commesso particolari errori a differenza di molti dei suoi colleghi.

Leclerc ha siglato il tempo di 1'34"802, Lewis Hamilton è invece 11esimo in 1'35"561. Secondo, Alexander Albon con la Williams-Mercedes. Dopo un avvio un po' traballante, in cui palesemente distratto ha ostacolato un arrabbiatissimo Isack Hadjar, Albon ha trovato il giusto ritmo realizzando il secondo crono in 1'34"968. Quando ha provato a migliorarsi, è arrivato troppo veloce alla curva 11 finendo nella via di fuga. La FW47 ha presentato una inedita livrea che, almeno per questo turno, ha portato bene considerando anche il quinto tempo di Carlos Sainz.

La Red Bull-Honda è terza e quarta con Yuki Tsunoda che sorprendentemente si è messo dietro il compagno Max Verstappen. La differenza tra loro, 38 centesimi. La McLaren-Mercedes ha avuto un avvio non semplice. Lando Norris ha commesso diversi errori, prima alla curva 7, poi per due volte alla curva 11. Si è poi scoperto dalle parole del suo ingegnere, che stavano provando alcuni settaggi dei freni. Alla bandiera a scacchi, Norris è sesto davanti alla Racing Bulls-Honda di Hadjar e al compagno Oscar Piastri, anche lui un errore alla curva 7.

Nono George Russell che lo scorso anno ha scritto il suo nome nell'albo d'oro del GP di Las Vegas. L'inglese è di poco davanti al compagno Andrea Kimi Antonelli. Bravo Pierre Gasly (un lungo alla curva 12) a portare l'Alpine-Renault al 12esimo posto quando il suo compagno Franco Colapinto è ultimo. Liam Lawson è 13esimo, anche lui un lungo. Non un buon avvio di weekend per Aston Martin (errori per Fernando Alonso e Lance Stroll) e Haas.

Venerdì 21 novembre 2025, libere 1

1 - Charles Leclerc (Ferrari) - 1'34"802 - 28 giri
2 - Alexander Albon (Williams-Mercedes) - 1'34"968 - 22
3 - Yuki Tsunoda (Red Bull-Honda) - 1'35"071 - 27
4 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 1'35"109 - 24
5 - Carlos Sainz (Williams-Mercedes) - 1'35"179 - 31
6 - Lando Norris (McLaren-Mercedes) - 1'35"258 - 25
7 - Isack Hadjar (Racing Bulls-Honda) - 1'35"299 - 30
8 - Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) - 1'35"450 - 27
9 - George Russell (Mercedes) - 1'35"534 - 25
10 - Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) - 1'35"538 - 30
11 - Lewis Hamilton (Ferrari) - 1'35"561 - 26
12 - Pierre Gasly (Alpine-Renault) - 1'35"589 - 26
13 - Liam Lawson (Racing Bulls-Honda) - 1'35"709 - 28
14 - Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) - 1'35"746 - 23
15 - Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) - 1'35"894 - 25
16 - Oliver Bearman (Haas-Ferrari) - 1'35"990 - 28
17 - Esteban Ocon (Haas-Ferrari) - 1'36"123 - 30
18 - Nico Hulkenberg (Sauber-Ferrari) - 1'36"170 - 25
19 - Gabriel Bortoleto (Sauber-Ferrari) - 1'36"398 - 25
20 - Franco Colapinto (Alpine-Renault) - 1'36"758 - 28

20 Nov [12:31]

I piloti contro le decisioni dei
commissari sportivi: "Inaccettabile
la penalità di Piastri a San Paolo"

Massimo Costa

Siamo arrivati a livelli di VAR nel calcio. Si guarda al centimetro, se non al millimetro, non per valutare un fuorigioco in una partita di calcio, ma per giudicare se un pilota in piena frenata è avanti o meno rispetto all'avversario. Si guarda all'ala, al punto di corda, agli specchietti. Il tutto mentre le vetture arrivano nel punto sotto esame in piena velocità.

Certo, serve una regola per definire di chi è la colpa per eventuali contatti in quelle situazioni, ma l'attuale codicillo ci sembra scritto da un burocrate dell'ufficio del catasto, con tutto il rispetto per tali impiegati. Abbiamo visto nel corso della stagione contatti, e non ci riferiamo alla sola F1, con piloti spinti fuori pista perche tentavano un sorpasso all'esterno dell'avversario, ma puniti perché dietro all'asse del rivale.

Dunque, non veniva penalizzato il pilota che spingeva l'avversario fuori pista con tanto di contatto, ma colui che tentava il sorpasso. Una interpretazione bizzarra, vista in F4, in Regional, in F3, in F2, in F1, ma che segue le linee guida scritte dalla FIA.

Il caso Oscar Piastri-Andrea Kimi Antonelli a San Paolo, ha scatenato le proteste dei piloti. L'australiano si era gettato con veemenza all'interno dell'italiano, il quale aveva chiuso fin troppo la linea. Le vetture sono entrate in collisione e a rimetterci è stato Charles Leclerc, che si trovava all'esterno, colpito di rimbalzo dalla Mercedes di Antonelli.

Piastri è stato subito penalizzato per tale manovra, non per la sua aggressività, ma per la regola dei centimetri... Non si è guardato al fatto che Antonelli avesse chiuso la porta, nonostante all'esterno vi fosse non poco spazio tra sé e Leclerc. Niente da fare, i commissari sportivi leggono il regolamento come burocrati dell'agenzia delle entrate (colleghi di quelli del catasto) e Piastri è stato punito.

Leclerc fin da subito ha ritenuto che il colpevole principe dell'incidente fosse stato Antonelli, il quale a sua volta, ripensandoci, aveva ammesso che in effetti poteva stare più largo e classificando il tutto come incidente di gara. Nella riunione piloti pre Las Vegas, il metro di giudizio dei commissari sportivi FIA è finito sotto la lente di ingrandimento ed è stato preso come esempio proprio l'episodio di San Paolo.



A sollevare il problema è stato Carlos Sainz, direttore della GPDA, che ha così spiegato il suo punto di vista: "Penso che abbiamo urgente bisogno di risolvere la questione, perché per me, il fatto che Oscar abbia ricevuto una penalità lì in Brasile, è inaccettabile, onestamente, per la categoria in cui operiamo e per essere l'apice del motorsport. Penso che chiunque abbia visto una gara, sappia che non è affatto colpa di Oscar".

"Chiunque altro abbia effettivamente guidato una macchina da corsa sa che non avrebbe potuto fare nulla per evitare un incidente in quella situazione. Aggiungo che non ho capito la mia penalità di Zandvoort e non ho capito perché Bearman abbia ricevuto una penalità quando ci siamo scontrati a Monza, dove era colpa mia. E poi la situazione in Brasile, quindi quest'anno ci sono stati non uno, ma diversi incidenti che, per me, sono ben lontani da dove dovrebbe essere lo sport." 

Come intervenire allore? Prima del prossimo GP in Qatar, i piloti incontreranno la FIA per parlare di tale questione. Sanzi ha proseguito: "Chiediamo ai commissari di applicare queste linee guida nel modo più rigoroso possibile, ma di non considerarle come qualcosa di... netto e netto. Non sono sicuro quale sia la soluzione. Penso che debba essere discussa tra tutti noi. Per me è molto chiaro che, dopo quello che ho visto in Brasile, qualcosa non funziona se dobbiamo giudicare una penalità di 10 secondi per un pilota che non ha avuto alcuna colpa per ciò che ha fatto."

"Ogni volta che c'è un bloccaggio, il commissario lo interpreta immediatamente come una situazione fuori controllo. Ma non è così, un bloccaggio non significa avere perso la vettura, si può raggiungere comunque il punto di corda. Alla manovra di Kimi a San Paolo, Oscar ha reagito frenando forte, ma non era fuori controllo".

Sainz poi, torna sul punto che da anni i piloti richiedono in concerto con i team, ma inascoltati. Ovvero, la presenza fissa, ad ogni gara del mondiale, di commissari sportivi ben preparati, che invece cambiatno praticamente ad ogni gara: "Con buoni commissari e con un servizio costante durante tutto l'anno, svilupperemmo un'intesa tra di noi e tutto sarebbe più semplice a mio avviso".

"Penso che se avessimo tre persone fisse e conoscessimo il modo con cui applicano le penalità, creando così una memoria su come tendono a valutare le situazioni in pista, anche senza linee guida, sapremmo quando è colpa di qualcuno o di un altro. Non ho la soluzione perfetta. La vedo come una possibilità. Credo che non abbiamo mai corso con gli stessi commissari, è l'unica cosa che non abbiamo mai provato e che potenzialmente attuerei."

11 Nov [15:39]

Bearman continua a stupire
e ha messo in crisi Ocon

Massimo Costa - XPB Images

Non si ferma più Oliver Bearman. Tra una difficoltà e l’altra incontrate nel cammino di questa lunga stagione, la sua prima completa dopo le tre gare svolte nel 2024 (una con la Ferrari, due con la Haas), il 20enne inglese del team americano sta ottenendo una serie di risultati che apparivano impensabili all’inizio del campionato. Al magico sesto posto di Zandvoort, ha fatto seguito l’ancora più incredibile quarta posizione di Città del Messico ed ecco che domenica, Bearman si è inventato un’altra gara sensazionale conclusa in sesta piazza sul circuito Interlagos di San Paolo.

E dire che non era iniziata benissimo, con un quindicesimo posto nella qualifica sprint e il 12esimo ottenuto nella corsa di 30 minuti, che poi sono stati molti di più per via della bandiera rossa causata dai crash in simultanea di Oscar Piastri, Nico Hulkenberg e Franco Colapinto. Nella gara del sabato, Bearman si è anche reso protagonista di una manovra dura nei confronti di Liam Lawson, sospinto sull’erba nel rettifilo opposto a quello di arrivo e subito dopo arrivato al contatto nella curva seguente con lo stesso neozelandese.

Fatto un bel reset, Bearman e il team Haas hanno ribaltato la situazione entrando in qualifica in maniera decisamente più competitiva. Tanto che Oliver ha superato il Q1, poi il Q2 terminando il Q3 in ottava posizione. Quinta volta nella top 10, la quarta consecutiva: dopo il decimo posto di Suzuka, ecco il nono a Singapore, l’ottavo ad Austin, il nono a Città del Messico, l’ottavo a San Paolo. Se a Zandvoort, Bearman aveva visto il traguardo in sesta piazza partendo dai box, ultimo, le quattro volte in cui si è qualificato in top 10 ha sempre tratto il massimo recuperando punti.

Nono a Singapore, nono ad Austin, quarto in Messico e sesto domenica scorsa. Segnale di grande maturità per un ragazzo che di tanto in tanto commetteva errori evitabili, banali, dettati da una certa euforia. Il piazzamento di San Paolo acquista un peso notevole se si guarda al distacco accumulato dal vincitore Lando Norris: 29”630, a 13”881 da Oscar Piastri quarto. Prendendo le distanze dal gruppone con cui aveva combattuto per gran parte della gara, in cui non si contano i suoi sorpassi, sempre effettuati con grande determinazione.



Dietro a Bearman infatti, il settimo Liam Lawson ha accumulato un distacco di 23”012 e, curiosamente, si è verificata una cosa che raramente si vede dalle parti della F1. Tra Lawson (settimo appunto) e Lance Stroll (sedicesimo) sono passati appena 5”605. Dieci monoposto in 5”605, cose che si vedono in F3 o F4, non certo in F1, questo a dimostrazione di quanto sia stata tirato il GP brasiliano. E per sottolineare la bravura di Bearman a prendere via via le distanze da tale gruppone che ha invece visto invischiato il suo compagno Ocon, 12esimo al traguardo.

E a proposito del francese, mentre i meccanici erano al lavoro per smontare i box e riempire le casse con il materiale da spedire a Las Vegas dove si correrà tra dieci giorni, all’interno della hospitality della Haas, Il team principal Ayao Komatsu si è intrattenuto a lungo con lui. Di certo non si parlava delle vacanze o in quale ristorante andare a cenare a San Paolo. Ocon aveva vissuto un ottimo avvio di campionato, quinto a Shanghai, ottavo a Sakhir, settimo a Monte Carlo, nono a Montreal e decimo a Spielberg, poi è sceso piano piano il tramonto.

La Q3 che ospita sempre di più Bearman, per Esteban è divenuta un miraggio. Solo due volte quest’anno, nono a Miami e ottavo a Monte Carlo. Negli ultimi dieci GP, Ocon ha preso punti solo due volte, decimo a Zandvoort (la gara del capolavoro di Oliver) e nono in Messico, dove il suo compagno è arrivato quarto. Sempre in affanno, sempre a inseguire.

C’è anche un aspetto che va preso in considerazione riguardo la crescita continua dei rookie come lo stesso Bearman (anche se aveva disputato tre GP nel 2024 lo consideriamo tale), Isack Hadjar, Andrea Kimi Antonelli, Gabriel Bortoleto. Parliamo di loro in quanto al primo anno di Formula 1, ma in realtà siamo già alla ventunesima gara, se ne correranno ventiquattro e se andiamo a vedere il recente passato del mondiale, fino a 16 anni fa il calendario prevedeva non più di 14-16 appuntamenti.

Di fatto, è come se i giovanissimi approdati nel campionato 2025, fossero in realtà già nel pieno del secondo campionato, in cui sarebbe stato lecito attendersi una crescita esponenziale. Ed è proprio quel che si sta verificando con Bearman e compagnia.

10 Nov [16:29]

Le accuse ai piloti Ferrari
(senza senso) del presidente Elkann

Massimo Costa

Lui sarebbe meglio che non parlasse di Formula 1 e di Ferrari, e anche di calcio considerando i risultati della Juventus negli ultimi anni, i continui cambi di allenatori, progetti lanciati con toni trionfalistici e poi cancellati dopo pochi mesi. Lui è il presidente di entrambe le entità, che vivono da diverse stagioni campionati imbarazzanti. E non è un caso. 

John Elkann, in occasione della presentazione della partnership tra il gruppo Stellantis e Milano-Cortina per le Olimpiadi invernali, ha esternato così: “Vincere il campionato dell’Endurance, sia come Costruttori sia come piloti, è stata un’emozione straordinaria sabato sera. E’ una bellissima dimostrazione del fatto che, quando la Ferrari è unita e quando tutti sono insieme, si possono ottenere delle grandissime cose. In Brasile è stata invece una grandissima delusione".

"Se guardiamo alla F1, vediamo che da una parte ci sono i nostri meccanici che stanno vincendo il campionato con le prestazioni fatte, con le pole e con i piit-stop, e se guardiamo ai nostri ingegneri, non c’è dubbio che la macchina sia migliorata. Ma se guardiamo al resto, non è all’altezza: abbiamo dei piloti che è importante che si concentrino a guidare e che parlino meno. Abbiamo ancora delle gare importanti davanti a noi e non è impossibile ottenere il secondo posto nei Costruttori. E questo è l’invito più importante che viene dal Bahrein: è la dimostrazione che quando la Ferrari è una squadra, noi vinciamo”.

Sconcerto.  Il discorso riferito ai pit-stop riguarda il fatto che la Ferrari ha la miglior media nel tempo necessario per il cambio gomme e raramente commette errori. Capirai... Ma a quali pole si riferisce, che ne è stata ottenuta una soltanto grazie e unicamente alla bravura di Charles Leclerc? Che cosa c'entrano i meccanici con la pole...

E quale campionato starebbero vincendo in F1 i meccanici. Quello dei pit-stop? Importa a qualcuno? Sa di cosa sta parlando il presidente, che appare piuttosto confuso? E dove sarebbe migliorata la SF25? E quali sarebbero i bravi ingegneri di Maranello che in realtà hanno completamente sbagliato il progetto della vettura 2025, e con essa numerosi sviluppi?

Secondo Elkann i piloti non dovrebbero parlare, raccontare le difficoltà che dal primo Gran Premio incontrano per via di una monoposto che va e non va. Se un pilota si lamenta significa che la vettura non funziona come dovrebbe. Questo non vuol dire che la squadra non sia unita. Se nel WEC tutti sorridono è perché la hypercar della Ferrari è vincente e quando su certe piste non lo è, ecco che magari interviene un BOP favorevole.

Qualcuno ha spiegato ad Elkann che nel GP di San Paolo Leclerc è stato sbattuto fuori e che Hamilton è stato colpito da Carlos Sainz alla prima curva, poi ha sbagliato con Franco Colapinto. Sono le corse. Chi è che informa Elkann, che nel weekend si trovava a Sakhir? Perché addossare la colpa ai piloti? E' forse il team principal Frederic Vasseur, che scarica le colpe su Leclerc e Hamilton? Se fosse così, sarebbe veramente pessimo il suo comportamento, chiara disinformazione. Oppure si tratta di qualche lacché che sussurra malamente a Elkann? Oppure, è proprio Elkann che come un tifoso qualsiasi dice cose inesatte?

La realtà è che l'ultimo problema che ha la Ferrari oggi sono i piloti. Chi sa di motorsport, non ha dubbi su questo.

9 Nov [20:39]

Norris allunga, Piastri pasticcia
La consacrazione di Antonelli

Massimo Costa - XPB Images

Lando Norris non si ferma più, avevamo scritto ieri dopo la pole ottenuta nella qualifica. Beh, è proprio così. E' stato un weekend perfetto per lui: pole e vittoria nel format sprint, pole e vittoria nel Gran Premio. Cosa chiedere di più. E tutto ciò segue quanto realizzato nel precedente evento del Mondiale F1 in Messico, ovvero pole e vittoria. Un passo inesorabile quello del britannico del team McLaren, che ha finito per mandare in confusione Oscar Piastri.

Norris è stato perfetto in ogni situazione della gara di San Paolo, apparentemente facile, ma non come si potrebbe pensare perché con i due pit-stop, ha dovuto sempre mantenere un passo notevole e una minima sbavatura poteva costargli caro. Questa sua sicurezza non è più riscontrabile in Piastri, che a sorpresa continua a commettere errori. Baku, Austin nella sprint, San Paolo nuovamente nella sprint e nel GP, concluso in quinta posizione.

Quel tentativo disperato di superare in un solo colpo sia Charles Leclerc sia Andrea Kimi Antonelli nella fase di ripartenza della safety-car dopo pochi km di gara, per cercare di mettersi subito alle spalle di Norris, è stato decisamente esagerato e gli è costato caro: una penalità di 10" che, classifica alla mano, gli è costato il secondo posto. Poi, certo, si può obiettare che Antonelli ha chiuso fin troppo la porta e poteva rimanere leggermente più largo, ma con più freddezza poteva avere ragione di entrambi nei giri successivi.



Piastri è precipitato a 24 punti di distacco da Norris. Tanto e... poco con tre gare ancora da disputare, più una sprint. Il campionato è ancora aperto in casa McLaren, di certo nessuno, probabilmente, si aspettava di contare un così alto numero di errori da parte di Piastri, il quale fino al termine dell'estate pareva invincibile sotto ogni punto di vista. Invece, è un ragazzo sensibile anche lui, altro che Ice man, come qualcuno lo etichettava senza motivo.

Max Verstappen rimane ancora in corsa per il titolo, ma esce dal circuito di Interlagos avendo perso 13 punti da Norris, che si aggiungono ai 10 concessi in Messico, ma ne ha pur sempre guadagnati 10 su Piastri che si sommano ai 5 recuperati a Città del Messico sull'australiano. Verstappen è a 25 lunghezze da Piastri e a 49 da Norris. Vedremo cosa accadrà nei prossimi appuntamenti, ma per lui si fa dura.

A San Paolo, Verstappen ha compiuto un altro dei suoi ormai tanti capolavori da esporre al Louvre, sperando che cambino la password. Partito dai box, penultimo perché dietro di lui c'era Esteban Ocon, ha recuperato giro dopo giro. Ha effettuato tre pit-stop, il primo in regime di safety-car a inizio gara, poi sospinto da una RB21 che pareva rinata dopo le difficoltà di grip evidenziate venerdì e sabato, ci ha dato dentro alla sua maniera. Le gomme soft montate nel finale sono state figlie di una strategia perfetta che gli ha permesso di prendere il terzo posto ai danni di George Russell e di mettere pressione fino alla bandiera a scacchi ad Antonelli.



Ecco, Antonelli. Aspettavamo un weekend così. Come avevamo scritto dopo la gara sprint, il 19enne della Mercedes ha vissuto un anno di grandi momenti e anche di cadute, normali per un rookie. Ma a San Paolo è accaduto qualcosa di straordinario, un passo in avanti di grande fattura, qualità, determinazione, capacità, sicurezza. E chi più ne ha ne metta. E' il weekend che Toto Wolff e tutta la Mercedes volevano vedere da lui. Secondo nella qualifica sprint, secondo nella gara sprint, secondo nella qualifica del GP (da 16 anni mancava un italiano in prima fila), secondo nel GP. 

Tanta roba, da rimanere a bocca aperta. E' stata una corsa molto difficile per lui, il contatto con Piastri poteva pregiudicare tutto, invece ha ripreso forte come nulla fosse. Ha gestito tutto alla perfezione e poi, il gran finale. Sembrava sulla graticola con Verstappen che lo aveva raggiunto, pronto a mordere.

E invece, forse complice un leggero degrado delle gomme soft della Red Bull, Antonelli ha risposto da campione non permettendo a Max di puntarlo e superarlo. E tenendo così il suo primo secondo posto in F1 che segue il terzo conquistato a Montreal. Chapeau. Russell ha terminato quarto resistendo alla rincorsa di Piastri. Per una volta, l'inglese della Mercedes si è dovuto accodare al giovane compagno di squadra italiano.



Dietro di loro è accaduto di tutto, una girandola di scambi di posizione che pareva senza fine dovuta anche ai due pit-stop. Tra tutti ne è uscito a testa alta, altissima, Oliver Bearman, per la quarta volta consecutiva a punti con la Haas-Ferrari grazie al sesto posto. Sta crescendo tantissimo l'inglese e stupisce sempre più. Al contrario, Ocon sembra entrato in una spirale negativa, travolto dal compagno.

Bearman ha tagliato il traguardo a 14" da Piastri e con un gran vantaggio sul gruppo che lo ha seguito, 23". La cosa incredibile, che raramente, anzi, quasi mai si è vista dalle parti della F1, è che dal settimo (Liam Lawson) al 16esimo (Lance Stroll) sono passati 5"5. Tutti in fila a combattere. A goderne, la Racing Bulls-Honda, settima con Lawson e ottava con Isack Hadjar, poi Nico Hulkenberg, spettacolare con la Sauber-Ferrari, nono con un solo pit-stop (unico con Lawson ad adottare tale strategia) con 35 giri percorsi con le soft. Grande abilità nella gestione da parte del tedesco. L'ultimo punto al grintosissimo Pierre Gasly con l'Alpine-Renault.

Nessun punto per la Williams-Mercedes, 11esima con Alexander Albon, autore per la prima volta del giro più veloce in gara, e 13esima con Carlos Sainz. Male la Aston Martin-Mercedes, un bel passo indietro dopo la sprint. Sfortunato Stroll, speronato da un pessimo Yuki Tsunoda che si è impegnato non poco questo weekend per cercare di non essere riconfermato dalla Red Bull.

Capitolo Ferrari. Leclerc poteva puntare al podio? Forse sì, ma è stato decisamente sfortunato nel venire travolto da Antonelli dopo il contatto con Piastri. Lewis Hamilton invece, subito alla prima curva è stato urtato da Carlos Sainz (ma l'inglese ha chiuso troppo la linea), e successivamente c'è stato un contatto con Franco Colapinto che gli ha fatto saltare l'ala anteriore. Cambiato il musetto, la SF25 viaggiava zoppa e alla fine si è deciso di chiamare ai box Hamilton per il ritiro. Risultato, la Ferrari è precipitata quarta nella classifica costruttori, superata anche dalla Red Bull.

Domenica 9 novembre 2025, gara

1 - Lando Norris (McLaren-Mercedes) - 71 giri
2 - Andrea Kimi Anontelli (Mercedes) - 10"388
3 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 10"750
4 - George Russell (Mercedes) - 15"267
5 - Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) - 15"749
6 - Oliver Bearman (Haas-Ferrari) - 29"630
7 - Liam Lawson (Racing Bulls-Honda) - 52"642
8 - Isack Hadjar (Racing Bulls-Honda) - 52"873
9 - Nico Hulkenberg (Sauber-Ferrari) - 53"324
10 - Pierre Gasly (Alpine-Renault) - 53"914
11 - Alexander Albon (Williams-Mercedes) - 54"184
12 - Esteban Ocon (Haas-Ferrari) - 54"696
13 - Carlos Sainz (Williams-Mercedes) - 55"420
14 - Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) - 55"766
15 - Franco Colapinto (Alpine-Renault) - 57"777
16 - Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) - 58"247
17 - Yuki Tsunoda (Red Bull-Honda) - 1'09"176

Ritirati
Lewis Hamilton
Charles Leclerc
Gabriel Bortoleto

Il campionato piloti
1.Norris 390; 2.Piastri 366; 3.Verstappen 341; 4.Russell 276; 5.Leclerc 214; 6.Hamilton 148; 7.Antonelli 122; 8.Albon 73; 9.Hulkenberg, Hadjar 43; 11.Bearman, Alonso 40; 13.Sainz 38; 14.Lawson 36; 15.Stroll 32; 16.Ocon 30; 17.Tsunoda 28; 18.Gasly 22; 19.Bortoleto 19.

Il campionato costruttori
1.McLaren-Mercedes 756; 2.Mercedes 398; 3.Red Bull-Honda 366; 4.Ferrari 362; 5.Williams-Mercedes 111; 6.Racing Bulls-Honda 82; 7.Aston Martin-Mercedes 72; 8.Haas-Ferrari 70; 9.Sauber-Ferrari 62; 10.Alpine-Renault 22.

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