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Spa - Gara 2
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Eurocup-3

Le Castellet - Gara 2
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Le Castellet - Gara 1
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Spa - Gara 1
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14 Giu [15:29]

McLaren svela la sua Hypercar
LMDh con telaio Dallara e V6 biturbo

Da Le Mans - Michele Montesano

McLaren ha scelto il prestigioso palcoscenico di Le Mans per svelare ufficialmente i dettagli del suo atteso ritorno nella classe regina del FIA WEC. A trent’anni dalla storica vittoria del 1995 con la leggendaria F1 GTR guidata da J.J. Lehto, Yannick Dalmas e Masanori Sekiya, la Casa di Woking ha annunciato la nascita di McLaren United AS, la nuova struttura che gestirà il programma Hypercar, in vista del debutto nella stagione 2027.

Inoltre, proprio alla vigilia della celebre maratona de La Sarthe, il team di Woking ha tolto i veli dalla sua LMDh con cui tornerà a competere nella massima categoria dell’Endurance. Sebbene il nome della Hypercar sia ancora segreto, sono trapelate alcune informazioni. Innanzitutto la McLaren avrà un passaporto anche italiano, infatti verrà realizzata sul telaio Dallara LMP2. Quella inglese diventerà, cosi, la terza LMDh dopo Cadillac e BMW ad essere costruita sullo chassis del costruttore di Varano de Melegari.



Anche se dinnanzi ad una maquette, si è potuto notare l’approccio che hanno usato i tecnici di Woking nel realizzare la Hypercar. A differenza delle altre LMDh si è cercato di alzare il frontale per convogliare più aria verso il fondo vettura. Ugualmente si sono realizzate delle canalizzazioni sotto i fari per migliorare il raffreddamento dell’impianto frenate. La sezione centrale, oltre alla pance leggermente scavate, presenta una pinna sull’abitacolo della vettura che si collega all’alettone posteriore, dotato di paratie laterali in stile Ferrari 499P.

A spingere la Hypercar inglese ci sarà un V6 biturbo accoppiato, come da regolamento, ad un sistema ibrido realizzato in mono-fornitura da Bosch che agirà esclusivamente sulle ruote posteriori. Come già annunciato ieri, il ruolo di Team Principal della nuova struttura è stato affidato a James Barclay, fino ad ora al timone di Jaguar TCS Racing in Formula E. Il passaggio di Barclay alla guida della McLaren Endurance Racing avverrà dopo la conclusione della stagione 2025 del campionato riservato alle monoposto elettriche, prevista per il mese di luglio. Nel nuovo incarico, il manager britannico riporterà direttamente al CEO di McLaren Racing, Zak Brown.

13 Giu [22:29]

Ford annuncia Sayers come direttore
La LMDh sarà realizzata sul telaio Oreca

Da Le Mans - Michele Montesano

Nel fine settimana della 24 Ore di Le Mans, Ford ha cominciato a scoprire le proprie carte per il futuro impegno nella classe Hypercar del FIA WEC, previsto per la stagione 2027. L’annuncio più rilevante riguarda sicuramente la scelta del partner tecnico. La LMDh dell’Ovale Blu sarà infatti realizzata sul telaio Oreca 07 LMP2. Ford si unisce quindi ad Alpine, Acura e Genesis che hanno già deciso di affidarsi al costruttore francese.

Dopo il debutto della Mustang GT3, avvenuto lo scorso anno sia nel WEC che nell’IMSA, Ford ha deciso di fare il grande passo ritornando nella classe regina dell’Endurance. L’annuncio è arrivato lo scorso gennaio, appena dopo il successo della celebre pony-car alla 24 Ore di Daytona. La Casa americana, sinora, sta lavorando sotto traccia per prepararsi al meglio al 2027 quando avverrà il debutto della sua Hypercar.

A guidare tecnicamente il ritorno di Ford nella classe regina sarà Dan Sayers, un nome già noto nel mondo delle competizioni Endurance. Dopo un passato decennale in Aston Martin Racing, dove ha contribuito allo sviluppo delle Vantage GT3 e GT4, Sayers ha recentemente rivestito un ruolo chiave in Red Bull Ford Powertrains supervisionando lo sviluppo delle nuove power unit che equipaggeranno la Formula 1 del 2026.

La presenza a Le Mans sia del responsabile di Ford Motorsport, Mark Rushbrook, che del CEO Audi Ford Motor Company Jim Farley ha sottolineato, ulteriormente, l’importanza che riveste il programma Hypercar per il marchio dell’Ovale Blu. Anche in questo contesto, però, non è stato svelato il motore che equipaggerà la LMDh americana. Diverse indiscrezioni parlano del V8 Coyote aspirato che spinge la Mustang GT3. Nessuna conferma o smentita anche in merito alla partecipazione di Ford nella classe GTP del campionato IMSA.

13 Giu [17:49]

Genesis annuncia la sua squadra
Tarquini nominato Direttore Sportivo

Da Le Mans - Michele Montesano

Tempo di annunci a Le Mans, dopo McLaren è toccato a Genesis. Il marchio premium di Hyundai ha svelato le carte in vista del debutto del prossimo anno nel FIA WEC. Se la vettura, la GMR-001 Hypercar, era già stata presentata in occasione del Salone internazionale dell’auto di New York, sul Circuit de La Sarthe il costruttore coreano ha svelato la squadra che sarà al ponte di comando del progetto.

Tra le figure di spicco del team diretto da Cyril Abiteboul, ci sarà Gabriele Tarquini. L’ex campione delle gare Turismo, appeso il casco al chiodo, ha avuto modo di rivestire il ruolo di Team Manager di Hyundai BRC nel TCR World Tour. Dopo aver ottenuto diversi titoli anche in questo nuovo ruolo, per Tarquini inizierà la nuova avventura come Direttore Sportivo del team Genesis Magma Racing.

La squadra coreana ha annunciato anche Justin Taylor come responsabile degli ingegneri. L’americano può vantare una vasta esperienza maturata sia nel Mondiale Endurance, tra le fila della Ferrari, che nella serie IMSA con la Cadillac del Chip Ganassi Racing. Infine a ricoprire il ruolo di Team Manager sarà Anouck Abadie. Nonostante la giovane età, la 32enne francese ha avuto già modo di svolgere diversi incarichi in FIA e, più recentemente, nel Kessel Racing.

Altra novità importante riguarderà la sede di Hyundai Motorsport. Se la struttura di Genesis sarà nei pressi del circuito del Paul Ricard, la sede centro-europea del costruttore coreano si trasferirà da Alzenau a Offenbach, mentre il nuovo Centro Tecnico sarà a Fechenheim, nei pressi di Francoforte.

13 Giu [13:38]

La McLaren Hypercar è prodotta
e progettata con la Dallara

XPB Images

McLaren Racing lancia ufficialmente il suo team McLaren Racing Endurance – McLaren United AS – in occasione del 30° anniversario della leggendaria vittoria del 1995 alla 24 Ore di Le Mans al primo tentativo, con i piloti JJ Lehto, Yannick Dalmas e Masanori Sekiya. McLaren Racing rimane l'unica scuderia ad aver conquistato la prestigiosa Tripla Corona: il GP di Monaco, la Indy500 e la 24 Ore di Le Mans – un primato che spera di replicare quando il team entrerà nella classe regina del Campionato Mondiale Endurance FIA.

Dopo aver annunciato all'inizio di quest'anno il suo ingresso nella categoria regina del FIA WEC nel 2027, McLaren Racing svela i dettagli della nuova Hypercar progettata da McLaren, che sarà gestita in collaborazione con United Autosports. La Hypercar sarà dotata di un motore V6 biturbo realizzato da McLaren Racing e McLaren Automotive, e sarà progettata e prodotta in collaborazione con Dallara.

James Barclay entrerà a far parte del team come Team Principal a settembre, dopo aver ricoperto il ruolo di Managing Director di JLR Motorsport e Team Principal di Jaguar TCS Racing nel Campionato Mondiale FIA di Formula E, una volta conclusa la stagione a fine luglio. James entrerà a far parte del team dirigenziale di McLaren Racing e riporterà al CEO, Zak Brown.

McLaren Racing offrirà ai fan che assisteranno alla storica gara di Le Mans un'anteprima della sua vettura del 2027 con una presentazione esclusiva presso il Manufacturers' Village sabato 14 giugno dalle 10:00 con il CEO Zak Brown.

Zak Brown, CEO di McLaren Racing, ha dichiarato:
"Il ritorno di McLaren Racing nel Campionato Mondiale Endurance FIA segna l'inizio di un nuovo ed entusiasmante capitolo per noi, e la leadership di James sarà fondamentale per guidarci nei prossimi mesi, mentre ci prepariamo per il nostro ingresso nel 2027. Abbiamo una ricca storia in questo sport e, con James al timone, siamo fiduciosi che McLaren Endurance Racing si affermerà rapidamente come un team competitivo e di successo. Non vedo l'ora di vedere il futuro del team prendere forma sotto la sua guida e non vedo l'ora di offrire ai fan un'anteprima esclusiva della nostra monoposto del 2027."

James Barclay, Team Principal di McLaren Endurance Racing, ha dichiarato:
"Sono onorato di entrare a far parte di un marchio con una storia così incredibile di eccellenza nelle corse. La passione e l'impegno per il successo che McLaren Racing incarna sono qualcosa che ho sempre ammirato. Non vedo l'ora di affrontare la sfida di costruire un team che competa ai massimi livelli e rappresenti lo spirito pionieristico per cui McLaren è nota."

13 Giu [11:51]

Svelato il calendario 2026
Confermate le 8 gare, resta Imola

Da Le Mans - Michele Montesano

Come da tradizione, il venerdì della 24 Ore di Le Mans ha fatto da palcoscenico per il futuro della categoria. FIA ed ACO hanno quindi approfittato della giornata di riposo per presentare il calendario della prossima stagione del FIA WEC. Così come visto quest’anno, anche per il 2026 la parola d’ordine è stabilità. La prossima stagione del Mondiale Endurance sarà composta, ancora una volta, da otto gare. Sicuramente un giusto compromesso per consentire di mantenere sotto controllo i costi.

Ad aprire la stagione 2026 del WEC sarà, esattamente come quest’anno, il Qatar. Il circuito di Losail dapprima ospiterà il Prologo il 21 e il 22 marzo. Poi, il weekend successivo, sarà il teatro della 1812 km del Qatar, una gara dal nome simbolico che rende omaggio alla festa nazionale del paese. La stagione europea prenderà il via ufficialmente il 19 aprile con la 6 Ore di Imola. Dopo il successo di pubblico e partecipazione raccolto nelle precedenti edizioni del 2024 e del 2025, l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari è sicuramente uno dei circuiti più apprezzati del campionato.

Il Mondiale Endurance si sposterà verso in Belgio per la 6 Ore di Spa-Francorchamps, in programma il 9 maggio. La tappa belga, una delle più amate da squadre e piloti, come di consueto farà da prova generale in preparazione alla 24 Ore di Le Mans. La maratona francese, evento clou del FIA WEC, andrà in scena il 13 e 14 giugno, andando a coincidere con il GP di Barcellona di Formula 1.

Dopo una breve pausa, il WEC attraverserà l’Atlantico per approdare in Brasile con la 6 Ore di San Paolo, in programma il 12 luglio sul circuito di Interlagos. Una tappa particolarmente attesa, anche per il forte legame tra il pubblico sudamericano e le gare endurance. Il Mondiale Endurance si trasferirà poi ad Austin, in Texas, per la Lone Star Le Mans, in scena il 6 settembre.

Per la fase conclusiva della stagione si tornerà in Asia, con la 6 Ore del Fuji il 27 settembre. Quella giapponese sarà la 100esima gara del FIA WEC. Il gran finale è fissato per il 7 novembre in Bahrain. Sul tracciato di Sakhir si correrà la 8 Ore che, ormai stabilmente, rappresenta l’epilogo della stagione del Mondiale Endurance.

Il calendario del FIA WEC 2026

22-23 marzo - Prologo Qatar
28 marzo - 1812 km del Qatar
19 aprile - 6 Ore di Imola
9 maggio - 6 Ore di Spa-Francorchamps
13-14 giugno - 24 Ore di Le Mans
12 luglio - 6 Ore di San Paolo
6 settembre - Lone Star Le Mans - Austin
27 settembre - 6 Ore del Fuji
7 novembre - 8 Ore del Bahrain

6 Giu [10:18]

Michelin rivoluziona gli pneumatici
che equipaggeranno le Hypercar dal 2026

Michele Montesano

Il futuro dell’Endurance passa da Le Castellet. Non stiamo parlando di nuovi regolamenti, ne’ tantomeno di nuove vetture, bensì di pneumatici. Infatti Michelin ha svelato sul circuito del Paul Ricard le nuove gomme che, a partire dal prossimo anno, andranno a equipaggiare sia le LMH che le LMDh che affronteranno il FIA WEC e l’IMSA SportsCar Championship. La Michelin Pilot Sport Endurance 2026, questo il nome del nuovo pneumatico, non è una semplice evoluzione ma un netto taglio con il passato.

Già dal lato visivo la gomma, pur essendo una slick, non presenta il battistrada liscio. Infatti sulla sua superficie si alternano strutture di materiale e mescola differente. Inoltre il nuovo pneumatico promette di essere più costante, più longevo e soprattutto più efficace nella fase di warm-up, un punto debole emerso lo scorso anno dopo l’abolizione degli scaldoni. Le nuove gomme dovranno garantire prestazioni costanti e prevedibili, ma senza alterare l’equilibrio competitivo attuale. Michelin ha tenuto a precisare che non vuole minimamente rimescolare le carte, bensì l’obiettivo è quello di offrire un prodotto migliore sotto ogni punto senza stravolgimenti.

Oltre all’aspetto tecnico e all’innovazione, il gommista francese punta molto anche sulla sostenibilità. La Michelin Pilot Sport Endurance 2026 sarà composta da materiali riciclati e rinnovabili, un traguardo che punta a diventare la norma in futuro. L’obiettivo industriale è ben chiaro: l’uso del 40% di materiale rinnovabile entro il 2030 fino ad arrivare al 100% entro il 2050. Per raggiungerlo, Michelin punta su una strategia integrata che prevede l’impiego di materie prime a basso impatto ambientale, il miglioramento dei processi di produzione (come la pirolisi) e una sempre maggiore efficienza nel consumo di risorse.

Il test al Paul Ricard, svoltosi lo scorso 14 maggio, è stato fondamentale per il programma di sviluppo. Dalle 9 alle 19, con assetti bloccati e programmi predefiniti da Michelin, tutte le squadre impegnate nel WEC (ad eccezione di Peugeot e Aston Martin) hanno portato avanti una giornata intensa di prove. Ogni team ha seguito un programma contraddistinto da una lettera (A, B, C, D, E, F), variando compound, durata degli stint e orari. Il focus è stato sulla mescola media, scelta strategicamente per facilitarne poi l’adattamento verso le varianti soft e hard. Proprio la dura sarà invece testata a Watkins Glen, il 23 giugno, nella sessione che rappresenterà l’ultima opportunità per apportare modifiche prima del congelamento del design previsto per luglio.

Il circuito di Le Castellet si è dimostrato ideale per questo genere di test, grazie alla varietà di curve e alla presenza del lungo rettilineo del Mistral (in versione senza chicane), che richiama per caratteristiche piste come Le Mans, Fuji o Daytona. I tecnici hanno potuto osservare il comportamento delle gomme nelle curve ad alto carico, come Signes, ma anche in quelle più lente, mentre i lunghi tratti a pieno carico hanno permesso di valutare il raffreddamento di freni e pneumatici.

Il piano prevede che da agosto inizi la fase di industrializzazione, con la produzione dei primi lotti a partire da settembre. Ad ottobre, i team riceveranno il modello virtuale per i test al simulatore, mentre il debutto collettivo ufficiale del prodotto definitivo è previsto per il 14 novembre a Daytona, durante la sessione di test dell’IMSA. Sarà quello il vero banco di prova finale prima del debutto in gara che avverrà nel 2026.

10 Mag [21:27]

Spa – Gara: tripudio Ferrari
Doppietta in Hypercar e vittoria in GT

Michele Montesano

Inarrestabile Ferrari. Il Cavallino Rampante ha proseguito il suo dominio nel FIA WEC anche nella 6 Ore di Spa-Francorchamps. Sul circuito delle Ardenne la squadra di Maranello ha piazzato una perentoria doppietta consolidando il primato nella classifica generale. Seconda vittoria consecutiva per il terzetto composto da Alessandro Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado, seguiti dai compagni di squadra Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen. Bottino pieno per Ferrari che ha centrato il successo anche in LMGT3 grazie all’equipaggio composto da Alessio Rovera, Simon Mann e François Heriau.

Nielsen ha sfruttato al meglio la partenza dalla pole allungando subito sugli avversari. Alle spalle del danese Calado ha immediatamente infilato la Ferrari 499P di Phil Hanson salendo in seconda posizione. Ma a sorprendere è stato l’avvio di Frederic Makowiecki che, scattato dalla sesta piazzola, ha dato vita a un recupero forsennato. Il francese, nell’arco della prima mezz’ora di gara, ha infilato anche le Ferrari di Hanson e Calado portandosi nella scia del leader Nielsen. È quindi iniziata una guerra sul filo dei secondi tra la Alpine di Makowiecki e la Ferrari del danese.



A far prendere una boccata d’ossigeno ci ha pensato, suo malgrado, Nico Pino. L’alfiere del Proton Competition, quasi allo scadere della prima ora, ha fermato la sua Porsche 963 LMDh in fondo al rettifilo del Kemmel, salvo poi ripartire per rientrare ai box. Ciò nonostante, la direzione gara ha richiamato la Full Course Yellow. La ripresa della gara è coinciso con il primo colpo di scena nel box Ferrari con Hanson costretto a rientrare ai garage per un problema allo scarico della sua 499P.

Gara che poi è stata nuovamente neutralizzata quando Yasser Shahin ha parcheggiato la sua BMW M4 GT3 nella ghiaia di La Source e, quasi contemporaneamente, Petru Umbrarescu ha fermato la Lexus sul Kemmel. In regime di Virtual Safety Car tutti i team hanno approfittato per anticipare la seconda sosta, con Ferrari che ha effettuato anche il primo cambio piloti rispedendo al comando Molina, subentrato a Nielsen. Mentre Giovinazzi, rilevato il volante della 499P da Calado, ha dovuto vedersela con le Peugeot di Paul Di Resta e Loïc Duvall.



È quindi toccato a Jules Gounon (nella foto sopra) portare a termine il lavoro svolto da Makowiecki. Velocissimo sui saliscendi di Spa, l’alfiere dell’Alpine ha preso il comando nel corso della seconda ora scalzando Molina. Gounon ha quindi provato ad allungare ma, proprio allo scoccare della terza ora, è arrivata l’ennesima neutralizzazione. Protagonisti di un acceso duello Matteo Cairoli, al volante della Mercedes AMG GT3, ha tamponato Sean Gelael che ha sbattuto violentemente contro le barriere di Les Combes. L’impatto ha danneggiato sia la McLaren 720S GT3 che le protezioni richiamando l’ingresso della vettura di sicurezza.

Ancora una volta la neutralizzazione ha visto diversi team modificare le strategie. Salvo una breve incursione da parte della Peugeot di Jean-Eric Vergne, Ferrari e Alpine sono rimaste le uniche vetture costantemente in lotta per il primato. Neppure l’ennesima FCY, dovuta al contatto tra Eduardo Barrichello e Sebastian Baud a Fagnes, ha scomposto le gerarchie con i ferraristi Fuoco e Pier Guidi pronti a darsi battaglia con l’Alpine di Mick Schumacher.



Alla ripartenza Fuoco ha ripreso le redini della gara mentre Pier Guidi, scavalcato da Schumacher, ha dato vita a un intenso duello con la BMW di Robin Frijns sorpassandolo con una manovra spettacolare a Blanchimont. Una foratura lenta ha poi costretto il tedesco dell’Alpine ad anticipare la sosta. In Ferrari hanno quindi cercato di gestire gomme e carburante in vista del finale. La strategia ha pagato e, mentre Schumacher è stato costretto ad effettuare una sosta più lunga, Pier Guidi ha fatto un rapido rabbocco, a 12 minuti dal termine, rientrando in pista davanti al compagno di squadra Nielsen. Le due Ferrari hanno quindi tagliato il traguardo per prime seguire dell’Alpine che, dopo Imola, ha centrato un altro podio.

Partiti quindicesimi, Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa sono riusciti a portare la Toyota GR010 Hybrid al quarto posto. La squadra nipponica ha compensato la mancanza di competitività della vettura con un’ottima strategia evitando uno splash and go nel finale. A seguire le due Cadillac con Alex Lynn, Norman Nato e Will Stevens che hanno avuto la meglio su Jenson Button, Earl Bamber e Sebastien Bourdais. Nonostante una foratura nelle prime fasi di gara, Mike Conway, Kamui Kobayashi e Nyck De Vries hanno tagliato il traguardo settimi precedendo la Alpine di Charles Milesi, Ferdinand Habsburg e Paul Loup Chatin.



Gara complessa in casa Porsche. Kevin Estre, Laurens Vanthoor e l’esordiente Pascal Wehrlein hanno concluso la 6 Ore di Spa al nono posto davanti la BMW di Raffaele Marciello e Kevin Magnussen costretti a scontare due drive through, dapprima per eccesso di velocità ai box e poi per non aver rispettato le procedure in regime di Virtual Safety Car. Solamente dodicesima l’altra Porsche 963 LMDh del Penske Motorsport, costretta subito a una gara in rimonta dopo essere stata centrata dalla Cadillac di Bourdais nel primo giro.

Peccato per Peugeot che ha raccolto meno del previsto (nella foto sopra). Finalmente competitive, anche grazie a un BoP più favorevole, le 9X8 LMH hanno occupato stabilmente le posizioni di vertice battagliando ad armi pari con Ferrari, Alpine e BMW. Purtroppo un contatto sul finale ha costretto Malthe Jakobsen a rientrare mestamente ai box con la sospensione posteriore sinistra piegata. Mentre l’altro equipaggio Peugeot, composto da Vergne, Di Resta e Mikkel Jensen, ha pagato una strategia finale poco incisiva terminando undicesimo. Ennesima gara vissuta nelle retrovie per le Aston Martin Valkyrie.



Intensa e ricca di sorpassi la gara di classe LMGT3. A spuntarla è stata la Ferrari 296 GT3 magistralmente gestita da AF Corse. Rovera, Mann ed Heriau (Nella foto sopra) si sono resi protagonisti di una rimonta culminata con la prima vittoria della stagione. Dapprima Lexus, poi Aston Martin, senza dimenticare BMW e Porsche, sono state davvero numerose le vetture ad alternarsi al comando della 6 Ore di Spa. Ma, grazie a una guida costante e priva di sbavature, Heriau e Mann hanno consegnato la Ferrari a Rovera che ha finalizzato il tutto dapprima con una rimonta perfetta e poi gestendo il vantaggio tanto da tagliare il traguardo con un margine di 14 secondi.

Secondo posto di classe per la Ford Mustang GT3 di Giammarco Levorato, Stefano Gattuso e Dennis Olsen. Il terzetto del Proton Competition (nella foto sotto) ha confermato quanto di buono fatto vedere nelle qualifiche siglando il primo podio del campionato. Dopo aver condotto la gara nel corso delle ultime due ore, Francesco Castellacci, Thomas Flohr e Davide Rigon, per un secondo e otto decimi, si sono dovuti accontentare del terzo gradino del podio. L’equipaggio AF Corse ha preceduto la Ford Mustang GT3 di Ben Barker, Ben Tuck e Bernardo Sousa.



Gli alfieri dell’Aston Martin Vantage GT3 dell’Heart of Racing Mattia Drudi, Ian James e Zach Robichon hanno completato la top-5 avendo la meglio sulla vettura gemella del Racing Spirit of Leman di Barrichello, Derek Deboer e Valentin Hasse Clot. Settimi i vincitori di Imola Riccardo Pera, Richard Lietz e Ryan Hardwick con la Porsche 911 GT3 del Manthey. Dopo un avvio scoppiettante, il terzetto della Lexus RC F GT3 composto dal poleman Finn Gehrsitz, Arnold Robin e Yuichi Nakayama ha concluso ottavo davanti la BMW M4 GT3 di Valentino Rossi, Kelvin van der Linde e Ahmad Al Harty. A completare la top-10 la Porsche delle Iron Dames Celia Martin, Rahel Frey e Michelle Gatting.

Sabato 10 maggio 2025, gara

1 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 150 giri
2 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 4"229
3 - Gounon-Makowiecki-Schumacher (Alpine A424) - Alpine - 5"148
4 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 32"760
5 - Lynn-Nato-Stevens (Cadillac V-Series.R) - Jota - 35"966
6 - Bamber-Bourdais-Button (Cadillac V-Series.R) - Jota - 45"357
7 - Conway-Kobayashi-De Vries (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 46"022
8 - Chatin-Habsburg-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 52"011
9 - Estre-L. Vanthoor-Wehrlein (Porsche 963) - Penske - 1'01"871
10 - Marciello-Magnussen (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1'17"326
11 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'27"554
12 - Andlauer-Christensen-Müller (Porsche 963) - Penske - 1'48"436
13 - Tincknell-Gamble (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 1 giro
14 - Riberas-Sorensen (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 13 giri
15 - Rovera-Heriau-Mann (Ferrari 296) - AF Corse - 13 giri
16 - Gattuso-Levorato-Olsen (Ford Mustang ) - Proton - 13 giri
17 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 13 giri
18 - Sousa-Tuck-Barker (Ford Mustang) - Proton - 13 giri
19 - Drudi-James-Robichon (Aston Martin Vantage) - HoR - 14 giri
20 - DeBoer-Barrichello-Hasse Clot (Aston Martin Vantage) - R.S.Leman - 14 giri
21 - Hardwick-Pera-Lietz (Porsche 911) - Manthey - 14 giri
22 - Robin-Gehrsitz-Nakayama (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 14 giri
23 - Rossi-Al Harthy-K. Van Der Linde (BMW M4) - WRT - 14 giri
24 - Frey-Gatting-C.Martin (Porsche 911) - Iron Dames - 14 giri
25 - Berry-Hodenius-M.Martin (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 14 giri
26 - Cairoli-S.Grove-B.Grove (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 14 giri
27 - Keating-Edgar-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 14 giri
28 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 14 giri
29 - Cottingham-Baud-Saucy (McLaren 720S Evo) - United Autosports - 17 giri
30 - Kubica-Ye-Hanson (Ferrari 499P) - AF Corse - 39 giri

Giro più veloce: Antonio Fuoco 1'59"617

Ritirati
Rast-Frijns (BMW M Hybrid V8) - WRT
Duval-Jakobsen-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot
Leung-Gelael-Sato (McLaren 720S) - United Autosports
Umbrarescu-Schmid-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP
Shahin-Boguslavskiy-Farfus (BMW M4) - WRT
Jani-Pino-Varrone (Porsche 963) - Proton

9 Mag [16:43]

Spa – Qualifica
Fuoco comanda la tripletta Ferrari

Michele Montesano

La Ferrari si conferma la squadra da battere nel FIA WEC. Dopo aver dominato la 1812 km del Qatar, primo atto stagionale del Mondiale Endurance, e vinto la 6 Ore di Imola, le 499P hanno monopolizzato le prime tre caselle nella qualifica della 6 Ore di Spa. Ma se nei primi due appuntamenti del campionato era stato Antonio Giovinazzi il più veloce nel giro secco, sul circuito delle Ardenne a stampare la pole position è stato Antonio Fuoco.

Dopo aver chiuso le ultime prove libere al vertice della graduatoria, il calabrese si è ripetuto già nel corso del primo segmento della qualifica stampando un crono di 2’00”108, di oltre tre decimi più veloce della Peugeot 9X8 di Jean-Eric Vergne. Fuoco, nel corso della Hyperpole, ha ulteriormente aumentato il ritmo fermando le lancette in 1’59”617. Per il pilota di Cariati, quella di Spa-Francorchamps è stata la pole del riscatto dopo l’
errore commesso in qualifica a Imola.

Oltre a Fuoco, l’unico a scendere sotto il muro dei due minuti è stato Robert Kubica. Tuttavia il polacco della Ferrari griffata AF Corse si è dovuto accontentare del secondo crono a tre decimi e mezzo dal poleman. A completare la tripletta del Cavallino Rampante ci ha pensato Giovinazzi che, però, nel suo ultimo tentativo ha commesso un errore facendo una leggera escursione nella ghiaia di Les Combes. Il pugliese ha ugualmente ripagato la fiducia nel box Ferrari dopo l’uscita di pista, avvenuta al Raidillon nelle FP2 di ieri, in cui ha danneggiato la 499P.



In evidenza le Peugeot con Stoffel Vandoorne (nella foto sopra) autore del quarto crono, seppur a sei decimi da Fuoco. Terza fila per Alex Lynn, al volante della Cadillac V-Series.R LMDh, e l’Alpine di un sempre consistente Mick Schumacher. A seguire Vergne che, però, non è riscuoto a replicare quanto di buono fatto vedere nella prima qualifica. Mentre a chiudere la top-10 sono stati Robin Frijns, sulla BMW M Hybrid V8 LMDh, ed Earl Bamber sulla seconda Cadillac.

Primo ad essere escluso dalla Hyperpole, Raffaele Marciello scatterà dall’undicesima piazzola precedendo le due Porsche del Penske Motorsport. Ancora una volta le 963 LMDh sono parse nettamente più lente pagando un secondo e quattro decimi dalla vetta. Dodicesimo, Kevin Estre ha commesso anche un’uscita di pista a Fagnes danneggiando la carrozzeria della Porsche. A seguire il compagno di squadra Julien Andlauer e la 963 LMDh del Proton Competition guidata da Nico Varrone. Sottotono anche le Toyota che hanno monopolizzato l’ottava fila con Brendon Hartley e Kamui Kobayashi. Ancora una volta, fanalino di coda di classe Hypercar sono state le Aston Martin Valkyrie LMH.



Dopo averla sfiorata a Imola, il team Akkodis ASP è riuscito a regalare la prima pole nel WEC alla Lexus RC F GT3 (nella foto sopra). L’impresa porta la firma di Finn Gehrsitz, autore di un crono di 2’17”732, e del compagno di squadra Arnold Robin che nel primo segmento di qualifica riservato alle LMGT3 ha siglato il quinto tempo. Subito alle spalle troviamo la Aston Martin Vantage GT3, con Eduardo Barrichello protagonista di un ultimo giro quasi perfetto. Seconda fila tutta griffata Ford con le Mustang GT3 di Ben Tuck e Giammarco Levorato.

Scatterà dalla quinta piazzola la Ferrari 296 GT3 di Francesco Castellacci che, per una manciata di centesimi, è riuscito a mettersi dietro l’Aston Martin di Zach Robichon. A seguire la Ferrari di Simon Mann, che non è riuscito ad essere incisivo quanto il suo compagno di squadra François Heriau autore del riferimento nel primo segmento. Costretto a girare con 18 kg di zavorra, per aver vinto la 6 Ore di Imola, Riccardo Pera ha chiuso ottavo precedendo Valentino Rossi, autore di un errore nel suo giro veloce, e Clemens Schmidt che non è riuscito a percorrere nessuna tornata con la Lexus.

Fuori dalla top-10 troviamo la Corvette Z06 di Tom Van Rompuy seguito dalla BMW di Yasser Shahin. Non è andata bene neppure alla Iron Dames Celia Martin, che prenderà il via della 6 Ore di Spa dalla tredicesima piazzola con la sua Porsche 911 GT3. Qualifica complessa sia per le McLaren, con le 720S GT3 quattordicesima e sedicesima, che per le Mercedes AMG GT3 con il neo arrivato nel box Iron Lynx Stephen Grove fanalino di coda.

Venerdì 9 maggio 2025, qualifica

1 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 1'59"617
2 - Kubica-Ye-Hanson (Ferrari 499P) - AF Corse - 1'59"964
3 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 2'00"201
4 - Duval-Jakobsen-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 2'00"218
5 - Lynn-Nato-Stevens (Cadillac V-Series.R) - Jota - 2'00"246
6 - Gounon-Makowiecki-Schumacher (Alpine A424) - Alpine - 2'00"368
7 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 2'00"440
8 - Rast-Frijns (BMW M Hybrid V8) - WRT - 2'00"456
9 - Chatin-Habsburg-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 2'00"763
10 - Bamber-Bourdais-Button (Cadillac V-Series.R) - Jota - 2'00"887
11 - Marciello-Magnussen (BMW M Hybrid V8) - WRT - 2'01"410
12 - Estre-L. Vanthoor-Wehrlein (Porsche 963) - Penske - 2'01"512
13 - Andlauer-Christensen-Müller (Porsche 963) - Penske - 2'01"588
14 - Jani-Pino-Varrone (Porsche 963) - Proton - 2'01"837
15 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 2'01"908
16 - Conway-Kobayashi-De Vries (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 2'01"911
17 - Tincknell-Gamble (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 2'02"282
18 - Riberas-Sorensen (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin - 2'02"403
19 - Robin-Gehrsitz-Nakayama (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 2'17"732
20 - DeBoer-Barrichello-Hasse Clot (Aston Martin Vantage) - R.S.Leman - 2'18"008
21 - Sousa-Tuck-Barker (Ford Mustang) - Proton - 2'18"016
22 - Gattuso-Levorato-Olsen (Ford Mustang ) - Proton - 2'18"229
23 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 2'18"288
24 - Drudi-James-Robichon (Aston Martin Vantage) - HoR - 2'18"314
25 - Rovera-Heriau-Mann (Ferrari 296) - AF Corse - 2'18"456
26 - Hardwick-Pera-Lietz (Porsche 911) - Manthey - 2'18"917
27 - Rossi-Al Harthy-K. Van Der Linde (BMW M4) - WRT - 2'19"753
28 - Umbrarescu-Schmid-Lopez (Lexus RC F) - Akkodis ASP - Senza tempo
29 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 2'20"215
30 - Shahin-Boguslavskiy-Farfus (BMW M4) - WRT - 2'20"252
31 - Frey-Gatting-C.Martin (Porsche 911) - Iron Dames - 2'20"320
32 - Leung-Gelael-Sato (McLaren 720S) - United Autosports - 2'20"482
33 - Berry-Hodenius-M.Martin (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 2'20"539
34 - Cottingham-Baud-Saucy (McLaren 720S Evo) - United Autosports - 2'20"857
35 - Keating-Edgar-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport - 2'21"184
36 - Cairoli-S.Grove-B.Grove (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 2'25"211

8 Mag [11:33]

Rivisto il BoP per Spa
Ferrari e Toyota le più penalizzate

Michele Montesano - XPB Images

Il FIA WEC torna in azione questo fine settimana sul circuito di Spa-Francorchamps. Come da tradizione, la gara delle Ardenne funge da prova generale in vista della 24 Ore di Le Mans. Sarà quindi interessante vedere se i team giocheranno a carte scoperte o preferiranno nascondere i reali valori in campo cercando, così, di ricevere un BoP (Balance of Performance) più vantaggioso per la maratona del Circuit de la Sarthe. A tal proposito, come di consueto, FIA ed ACO hanno modificato i parametri di perso e potenza di Hypercar e LMGT3 in vista della 6 Ore di Spa.

Partiamo dunque dalla vettura che ha dominato le prime due gare della stagione, vale a dire la Ferrari 499P. Le LMH del Cavallino Rampante perderanno ben 19 kW per una potenza complessiva di 489 kW potendo, però, disporre di un incremento del 3,7% superati i 250 km/h. Le 499P verranno inoltre appesantite di 12 kg per un totale di 1057 kg e potranno utilizzare 897 MJ per stint. Ugualmente anche le Toyota vedranno una diminuzione di potenza (- 20 kW) per un totale di 480 kW, a fronte di un incremento del 8,3% dopo i 250 km/h. Leggermente ridotta l’energia per stint, ora a 905 MJ, mentre alla bilancia le GR010 Hybrid peseranno 1069 kg (4 kg in più).



Invariato il peso delle Peugeot 9X8 che resterà a 1030 kg, così come la potenza massima di 520 kW. Inoltre il power gain, superati i 250 km/h, verrà ridotto del 3,7%. Ugualmente, sul fronte energia per stint, le LMH francesi riceveranno un lieve calo scendendo a 902 MJ. La Aston Martin Valkyrie, unica Hypercar priva di sistema ibrido, verrà alleggerita di ben 16 kg per un totale di 1035 kg. Sia la potenza massima che l’energia per stint verranno incrementate, rispettivamente a 520 kW e 908 MJ, mentre il guadagno di potenza subirà una riduzione del 2,7% superati i 250 km/h.

Passando alle LMDh le Porsche 963, apparse in affanno nelle prime due gare della stagione, saranno sicuramente più competitive. A fronte di un aumento di 2 kg, per un peso complessivo di 1055 kg, e di una potenza leggermente ridotta a 494 kW, le Hypercar tedesche potranno disporre di un guadagno di potenza del 3,4% e un’energia per stint di 905 MJ. Reduce dal secondo posto nella 6 Ore di Imola, BMW vedrà le sue M Hybrid V8 LMDh leggermente più penalizzate. A parità di 907 MJ per stint, le vetture bavaresi vedranno un incremento di peso, ora a 1049 kg, è una riduzione di potenza di 10 kW per un totale di 503 kW. Tuttavia il power gained sarà incrementato raggiungendo l’1,2% superati i 250 km/h.



Tra le LMDh più penalizzate troviamo sicuramente le Alpine. Le A424 si vedranno aggiungere un chilo in più arrivando, così, a un peso totale di 1043 kg. Inoltre anche l’energia per stint sarà ridotta a 902 MJ, così come il guadagno di potenza che sarà -4,4% oltre i 250 km/h. Ciò verrà compensato, anche se in minima parte, da una potenza portata a 520 kW (1 kW in più rispetto Imola). Ugualmente anche le Cadillac dovranno fare i conti sia con un aumento di peso, 1042 kg totali, che su una riduzione di potenza 501 kW. Le V-Series.R LMDh avranno, però, un power gain più favorevole, 3,8%, a fronte di un’energia per stint di 906 MJ.



Per quanto riguarda le LMGT3 le più pensati restano le Corvette Z06 R che, seppur alleggerite di 2 kg, sconteranno alla bilancia di Spa ben 1370 Kg. Ad aumentare è sicuramente il peso delle BMW M4 GT3 Evo che sarà di 1346 kg, ben 11 kg in più. Anche le McLaren 720S GT3 Evo subiranno un incremento toccando quota 1365 kg. Seppur le più leggere del lotto, le Ford Mustang GT3 saranno più pensati segnando una massa totale di 1332 kg.

Leggermente ritoccato il peso delle Mercedes AMG GT3 che segneranno alla bilancia 1353 kg, ovvero solamente 1 kg in più rispetto a Imola. Invariato il peso delle Lexus RC F GT3, pari a 1353 kg. Mentre le Aston Martin Vantage sono state alleggerite addirittura di 10 kg, per un totale di 1345 kg. Ugualmente le Ferrari 296 GT3 si sono viste decurtare 7 kg scendendo a 1342 kg. Ulteriormente alleggerite le Porsche 911 GT3 che peseranno alla bilancia 1335 kg.


30 Apr [12:02]

Regolamento Hypercar esteso al 2032?
Jansonnie (Peugeot): “Ok prolungare,
ma va gestito il passaggio tecnologico”

Michele Montesano

Il FIA WEC sta vivendo sicuramente un periodo florido. Ad oggi è senza dubbio la categoria di caratura mondiale con il più alto numero di costruttori coinvolti, inoltre sono già previsti altri tre marchi che entreranno nei prossimi due anni. Con tali presupposti, diventa sempre più difficile cambiare qualcosa che funziona bene. A tal proposito nel paddock di Imola, teatro del secondo appuntamento stagionale del Mondiale Endurance, circolava la voce di una possibile estensione dell’attuale regolamento Hypercar fino a la 2032.

Inizialmente della durata quinquennale, l’omologazione delle LMH è stata prolungata per andare di pari passo con le LMDh portandola fino al 2027. Infine lo scorso anno, alla vigilia della 24 Ore di Le Mans, si era deciso di allungare ulteriormente il periodo di vita delle Hypercar arrivando fino al 2029. Attualmente con l’arrivo di Genesis, il brand sportivo di Hyundai, il prossimo anno e addirittura Ford e McLaren nel 2027 pare quasi logico portare ancora più in avanti l’attuale regolamento.



Con gli investimenti di nuove Case si è quindi, giustamente, pensato di allungare ulteriormente il ciclo vitale delle Hypercar. Le voci circolate a Imola indicano il 2032 come nuova data di fine omologazione. Tale proposta verrà quindi portata dall’ACO nel prossimo Consiglio Mondiale FIA, che si terrà il 10 giugno 2025 alla vigilia della 24 Ore di Le Mans. Quasi sicuramente, tale estensione verrà approvata anche per dare maggior respiro alla categoria.

Oltre a tutelare i nuovi costruttori in arrivo, questa scelta servirà anche per studiare il futuro della categoria. Infatti si parla sempre più insistentemente dell’arrivo dell’idrogeno nell’Endurance ma, a parte i prototipi di Toyota, Ligier e del programma H24 voluto direttamente da ACO, ad oggi di tangibile non c’è ancora nulla. Anche per questo motivo l’ulteriore tempo a disposizione servirà ai diretti interessati per sedersi a un tavolo e capire quale strada intraprendere.



In occasione della scorsa 6 Ore di Imola, abbiamo avuto l’occasione di parlare con Oliver Jansonnie, Direttore Tecnico di Peugeot Sport, che ha offerto una visione più ampia in merito al futuro del FIA WEC soffermandosi anche sulla questione dei test.

Si dice che Peugeot stia per costruire una nuova LMH, anche in vista di una possibile ulteriore estensione dell’omologazione delle attuali Hypercar, puoi dirci qualcosa in merito?

“Il regolamento tecnico attuale è valido fino al 2029, il resto sono solo voci e ad oggi non c’è nulla di certo. Non è stato comunicato nulla di ufficiale e i nostri piani futuri dipendono anche da questo. Attualmente siamo molto concentrati su questa stagione”.

Qual è la sua opinione generale su un’ipotetica estensione dell’omologazione? Sarebbe un bene per il campionato?

“Ci sono due facce della medaglia. Da una parte, prima o poi bisognerà passare a una nuova tecnologia. La nostra sensazione è che, in generale, come categoria non siamo ancora pronti, quindi avrebbe senso estendere l’omologazione. Il secondo punto è che ci sono nuovi costruttori in arrivo nei prossimi anni. Non ha molto senso arrivare con una macchina nuova nel 2027 se il regolamento finisce nel 2029. La domanda si sposta su come gestire il passaggio tra le attuali vetture e la prossima generazione che, attualmente, non è ancora molto chiaro”.



Un altro argomento, molto importante, riguarda i test che si possono effettuare…

“Nell’arco della stagione abbiamo pochissime sessioni per testare la vettura e a volte non sono sufficienti. Avendo un numero molto limitato di giorni, è dura perderne anche solo uno com’è capitato a Imola per via della pioggia (ricordiamo che Peugeot, assieme ad altri team, ha effettuato sul circuito in riva al Santerno i test pre-gara NdR). Alcuni costruttori erano presenti per due giorni, noi solo per uno e siamo stati fortunati, abbiamo fatto solo 20 giri realmente utili”.

Secondo lei serve una maggior apertura su tale argomento?

“È sicuramente un aspetto da modificare perché tutti noi costruttori affermiamo che serve più tempo per testare delle vetture così complesse. Ma, allo stesso tempo, cerchiamo di ridurre i costi, e i test sono una voce di spesa. Insomma c’è sempre un compromesso da trovare”.

Ci sono, però, costruttori che corrono in due campionati…

“Ci sono chiaramente grandi differenze tra chi gira con due auto nel WEC e chi corre in due campionati con più vetture. Quindi o ci atteniamo alle attuali regole o entriamo in IMSA per avere più giorni di test. Ma, sempre a livello di budget, entrare nel campionato americano per avere solamente qualche sessione in più non ha molto senso”.

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